Film anni 30-40-50-60-70 Italiano ed Europeo

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  1. Oceanya
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    Pane, amore e fantasia
    Pane, amore e fantasia è un film del 1953 diretto da Luigi Comencini.

    Primo episodio della tetralogia "Pane, amore e...", il film offre un affresco dell'Italia di provincia del dopoguerra. Gli altri sono Pane, amore e gelosia (1954), Pane, amore e... (1955) di Dino Risi e Pane, amore e Andalusia (1958) di Javier Setò.

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    Trama

    Il film narra delle vicende di Sagliena, un paesino dell'Italia centrale, nell'immediato dopoguerra[1]. Qui è stato trasferito il maresciallo Antonio Carotenuto (inizialmente fu scelto Gino Cervi[2]), donnaiolo attempato che dovrà adattarsi alla monotona e tranquilla vita di paese. Supportato dalla domestica Caramella, il maresciallo dirige la locale stazione dei carabinieri. Nel paese spiccano i personaggi della Bersagliera, segretamente innamorata del carabiniere Stelluti e quello della levatrice Annarella, che alla fine si fidanzerà col maresciallo.

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    Il titolo è tratto da una delle battute del film. De Sica si rivolge a un contadino seduto su un gradino intento a mangiare: De Sica: «Che te mangi?»
    Contadino: «Pane, marescià!»
    De Sica: «E che ci metti dentro?»
    Contadino: «Fantasia, marescià!!»

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    Produzione

    L'idea di girare questa "commedia paesana" nacque casualmente da un incontro tra il regista Comencini, tornato da poco dalla Svizzera dove aveva girato un film per ragazzi sulla bambina Heidi, e lo scrittore Ettore Maria Margadonna, che aveva da poco pubblicato una serie di ritratti di personaggi tipici dell'Abruzzo: il maresciallo, la levatrice, il sindaco ecc.: Comencini volle trarre una commedia agrodolce da questo romanzo. Come protagonista del film fu individuato l'attore Gino Cervi; il titolo di lavorazione era "Pane e fantasia". Il soggetto fu rifiutato da diversi produttori perché considerato lesivo dell'onore del corpo dei Carabinieri; intervenne quindi il produttore Marcello Girosi, amico di Vittorio De Sica, che ottenne il beneplacito dell'Arma dei Carabinieri a condizione che il protagonista fosse proprio De Sica[3].
    Il film è stato restaurato da Philip Morris Progetto Cinema in collaborazione con Fondazione Scuola Nazionale di Cinema Cineteca Nazionale e con Titanus, direttore del restauro Giuseppe Rotunno AIC-ASC

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    Riconoscimenti


    « La vicenda che stiamo per raccontarvi è immaginaria. Ma è tuttavia una vicenda umana. I personaggi la vivono in veste di Carabinieri, ma non per questo cessano di essere uomini e, come tali, sentono, amano e soffrono al pari di tutti voi. Quando però la loro umanità trascende i limiti delle norme disciplinari inderogabili, sanno ritrovare sé stessi, com’è nella loro tradizione che è il patrimonio luminoso dell’Arma »



    (Didascalia iniziale)


    Gina Lollobrigida ha vinto il Nastro d'Argento alla migliore attrice protagonista.

    Nel 1954 il National Board of Review of Motion Pictures l'ha inserito nella lista dei migliori film stranieri dell'anno.

    Orso d'argento a Berlino 1954. Il film fu nominato nella categoria Miglior Soggetto agli Oscar del 1954.

    Il film fu un grande successo in Francia con 3.865.980 spettatori.

    Le scene del film furono girate a Castel San Pietro Romano (Roma) nell'estate del 1953.

    Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare].

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14 replies since 27/8/2011, 23:00   15703 views
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