Murakami, due lune nel cielo sono troppe

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  1. la sirenetta
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    murakami
    Le prime due parti del romanzo 1Q84 di Murakami Haruki erano uscite un anno fa. Ora in libreria c’è l’ultima parte. Murakami è un giocatore e, notoriamente, è anche un maratoneta. Due cose che possono convivere e agevolarsi. Si diverte con la letteratura e, quando è al meglio, diverte il lettore disposto a seguirlo. E’ così con Norwegian Wood, L’uccello che girava le Viti del Mondo, Kafka sulla spiaggia, (l’ultimo resta insuperato). Definisce le sue opere «parafrasi» di altre, letterarie, musicali, cinematografiche, che lo hanno receduto. Non bara. Indica sempre le fonti cui ha attinto e che cita e commenta con meticolosità.



    E’ evidente fin dal titolo che 1Q84 è lo specchio deformato del capolavoro di George Orwell 1984 con il sempre incombente Grande Fratello. Ma i richiami vanno anche a Cechov e L’isola di Sahalin, a Proust e la Recherche, a Dickens, a Shakespeare. 1Q84, rispetto ai precedenti romanzi, fa un passo in avanti: ai mondi paralleli per cui Murakami è diventato famoso, montagne inaccessibili, foreste impenetrabili, spazi fisici e mentali alieni, metafore dell’inconscio, aggiunge un tempo alternativo, un altrove temporale.



    La vicenda, ambientata nel 1984, abbraccia i mesi da aprile a dicembre di un ipotetico 1Q84, un lasso di tempo in cui nel cielo compaiono due lune, c’è una misteriosa setta religiosa legata al terrorismo e alla criminalità, ci sono i Little People, bizzosi omini costruttori di bozzoli che, se disturbati, provocano influenze negative. La narrazione procede per parallelismi. I protagonisti sono: Aomame, una trentenne sportiva, tosta, lucida e determinata, e Tengo, un prestante professore di matematica aspirante scrittore. I due, che erano stati compagni di scuola alle elementari, per vent’anni sono rimasti separati, ma non hanno mai smesso di cercarsi a vicenda. Entrambi, in ambiti diversi, si trovano a dover affrontare situazioni d’eccezione che vanno oltre la legalità. Lei ha una missione da compiere: eliminare gli stupratori di donne e di bambine.



    Dotata di uno stiletto acuminato e sottile, trafigge in un punto della nuca provocando la morte «naturale» istantanea. Lui viene incaricato di riscrivere, perfezionandolo, un breve romanzo fantastico di una liceale diciassettenne dislessica, per poter partecipare a un concorso letterario.



    Il libro, dal titolo «La crisalide d’aria», che ha agganci con la setta e con i Little People, vince: la critica è favorevole e il successo tra i lettori è strepitoso, ma provoca reazioni violente inaspettate. Un personaggio cruciale, l’investigatore privato Ushikawa, segugio sgradevole e infido, assoldato dalla setta per cercare chi ha assassinato il Leader, indaga con pazienza certosina e tenace al fine di riallacciare i legami tra personaggi e vicende. Omicidi e incenerimento di cadaveri, sequestri e sparizioni, tutto nell’ombra per non fare intervenire le forze dell’ordine. L’intreccio che fa rientrare Aomame e Tengo nel 1984 è solido, compatto e ben congegnato. Nel finale l’amore trionfa con qualche sorpresa. Ma le perplessità sorgono dai contenuti.



    C’è sovrabbondanza di temi: la violenza sulle donne e l’abuso sui minori, nella fattispecie bambine, l’esoterismo delle sette religiose, il mondo letterario da minare dall’interno, il sesso, l’amore, l’emarginazione nella scuola e nella vita, l’illegalità. I Little People si possono accettare, come si fa con i nani minatori di Biancaneve, ma le riflessioni tra morte e rinascita, le connessioni tra «chi percepisce» e «chi riceve», tra mother e daughter dentro e fuori la «crisalide», non convincono.



    Per la mole 1Q84, tre parti uscite a distanza, è una maratona. Questa volta, forse, il giocatore ha messo sul tavolo una puntata troppo alta.

     
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