Giuseppe Ungaretti

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  1. Panteryna^
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    ungaretti

    Un classico della modernità, Ungaretti è il poeta che inaugura il Novecento italiano .
    Inizia solo nel 1914 a fare poesia, è un giovane di 25-26 anni che esordirà tre anni dopo con il primo libro Il porto sepolto , che presenta il punto di vista di un soldato semplice di fanteria sul fronte del Carso. Nel 1919 esce Allegria di naufragi, che mette in evidenza la vitalità contraddittoria di Ungaretti che riesce spesso ad intrecciare gli estremi della condizione umana (felicità e dramma, vita e morte). «E subito riprende / il viaggio…» e nel 1933 esce il Sentimento del tempo, in cui riaffronta i temi esistenziali della prima stagione creativa in un’ottica nuova, recuperando ciò che già è stato detto dagli autori della tradizione classica italiana, in particolare Petrarca e Leopardi. Tra le altre raccolte è da sottolineare Il dolore del 1947, dal tema biograficamente dominante per le sofferenze che hanno segnato l’esistenza di Ungaretti. La sua produzione poetica continua fino al 1960 con raccolte come, per citare le più famose, La terra promessa o Il taccuino del vecchio, anche se quest’ultima parte è segnata da frammentarietà e incompiutezza. Quello che più colpisce della sua opera è il sillabare messaggi vitali in versi brevissimi, l’essenzialità lirica e la purezza dell’espressione. É una “creatura” che pone interrogativi elementari,quelli senza tempo che non necessitano di filtri letterari ma di un approccio a sé.In poche ed essenziali parole nutre il lettore goccia a goccia con distici indimenticabili, lancia qua e là un grido che la tradizione letteraria italiana non conosceva. Ogni parola «scavata è nella mia vita / come un abisso», nasce un nuovo modo di fare poesia che darà origine all’Ermetismo. In internet è disponibile molto materiale biografico, anche in lingua straniera e vi sono molti siti che offrono la lettura delle poesie più note.



    ve le ricordate le sue poesie? brevi (xk ermetiche appunto) ?

    io una si..

    Mattina

    Mi illumino d'immenso.









    e voi?

    Edited by egiziana - 18/5/2014, 02:05
     
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  2. R5GT22
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    :P
    ETERNO

    tra un fiore colto e l’altro donato
    l’inesprimibile nulla
     
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  3. R5GT22
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    Dannazione

    Chiuso fra cose mortali
    (Anche il cielo stellato finirà)

    Perché bramo Dio


     
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  4. R5GT22
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    SOLDATI

    Si sta come
    d’autunno
    sugli alberi
    le foglie
     
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  5. Oceanya
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    Da "L'allegria"

    Agonia

    Morire come le allodole assetate
    sul miraggio

    O come la quaglia
    passato il mare
    nei primi cespugli
    perché di volare
    non ha più voglia

    Ma non vivere di lamento
    come un cardellino accecato






    Veglia

    Cima Quattro il 23 dicembre 1915

    Un'intera nottata
    buttato vicino
    a un compagno
    massacrato
    con la sua bocca
    digrignata
    volta al plenilunio
    con la congestione
    delle sue mani
    penetrata
    nel mio silenzio
    ho scritto
    lettere piene d'amore

    Non sono mai stato
    tanto
    attaccato alla vita





    Fratelli

    Mariano il 15 luglio 1916

    Di che reggimento siete
    fratelli?

    Parola tremante
    nella notte

    Foglia appena nata

    Nell'aria spasimante
    involontaria rivolta
    dell'uomo presente alla sua
    fragilità Fratelli


    San Martino del Carso

    Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916

    Di queste case
    non è rimasto
    che qualche
    brandello di muro

    Di tanti
    che mi corrispondevano
    non è rimasto
    neppure tanto

    Ma nel cuore
    nessuna croce manca

    E' il mio cuore
    il paese più straziato


    Allegria di naufragi
    Versa il 14 febbraio 1917

    E subito riprende
    il viaggio
    come
    dopo il naufragio
    un superstite
    lupo di mare



    Mattina
    Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917

    M'illumino
    d'immenso.



    Soldati
    Bosco di Courton luglio 1918

    Si sta come
    d'autunno
    sugli alberi
    le foglie.



    La madre
    1930

    E il cuore quando d'un ultimo battito
    Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
    Per condurmi, Madre, sino al Signore,
    Come una volta mi darai la mano.

    In ginocchio, decisa,
    Sarai una statua davanti all'Eterno,
    Come già ti vedeva
    Quando eri ancora in vita.

    Alzerai tremante le vecchie braccia.
    Come quando spirasti
    Dicendo: Mio Dio, eccomi.

    E solo quando m'avrà perdonato,
    Ti verrà desiderio di guardarmi.

    Ricorderai d'avermi atteso tanto,
    E avrai negli occhi un rapido sospiro.



    Dove la luce
    1930

    Come allodola ondosa
    Nel vento lieto sui giovani prati,
    Le braccia ti sanno leggera, vieni.
    Ci scorderemo di quaggiù,
    E del mare e del cielo,
    E del mio sangue rapido alla guerra,
    Di passi d'ombre memori
    Entro rossori di mattine nuove.

    Dove non muove foglia più la luce,
    Sogni e crucci passati ad altre rive,
    Dov'è posata sera,
    Vieni ti porterò
    Alle colline d'oro.

    L'ora costante, liberi d'età,
    Nel suo perduto nimbo
    Sarà nostro lenzuolo



    Sentimento del tempo
    1931

    E per la luce giusta,
    Cadendo solo un'ombra viola
    Sopra il giogo meno alto,
    La lontananza aperta alla misura,
    Ogni mio palpito, come usa il cuore,
    Ma ora l'ascolto,
    T'affretta, tempo, a pormi sulle labbra
    Le tue labbra ultime.


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4 replies since 29/5/2009, 21:45   200 views
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