Alfa Romeo Giulia: prezzo, motori e caratteristiche

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    Alfa Romeo, ecco la nuova Giulia
    Sulla versione al debutto, la Quadrifoglio, c'è un motore turbo 6 cilindri di 510 Cv, ispirato alle tecnologie Ferrari. È da rossa sono anche le prestazioni con un'accelerazione da 0 a 100 in appena 3,9 secondi


    Il suo nome è Giulia, nessuna sorpresa in questo. Alfa Romeo riaccende i motori e si ripresenta con forti ambizioni globali ripartendo proprio da un nome mitico, quello del modello nato nel 1962 e “disegnato dal vento scelto”. C'erano pochi dubbi, infatti, che la scelta di Fca, e di Sergio Marchionne in primis, potesse ricadere proprio sul nome Giulia. La vettura esordisce nella simbolica data del 24 giugno, nel giorno del 105esimo compleanno della A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili). Presentata dalla voce di Andrea Bocelli che canta dal vivo. E che la nuova Giulia sia il simbolo della rinascita del marchio del Biscione (per l'occasione rivisto) lo testimonia anche il luogo in cui il debutto è avvenuto: Arese, nella sede del Museo Storico di Alfa Romeo, nei pressi della vecchia, e dismessa, fabbrica alle porte di Milano che diede i natali alla Giulia.

    La nuova vettura, nota con il nome in codice 952, debutta in una variante, top di gamma e superpotente, battezzata “Quadrifoglio“. Sotto linee muscolose, eleganti ma di forte impatto, abita un V6 tremila da 510 cavalli, un motore che non lascia dubbi circa le ambizioni di rilancio del marchio in chiave sportiva. Questa “versione” di punta è pensata per mettere l'acquolina in bocca ai fan del Biscione e sembra voler dire: “Alfa Romeo è tornata e vuole emozionare”. Ed è come se Bmw avesse lanciato la Serie 3 partendo dalla variante M3 o se Audi svelasse prima la Rs4 e dopo la A4 “normale”. Si tratta di una scelta fatta per anticipare i tempi, dare ai media il chiaro segnale che Alfa è “in pista” e che fa davvero sul serio in fatto di prestazioni, piacere di guida e design.

    Giulia è basata su una piattaforma battezzata “Giorgio” e la trazione è posteriore oppure integrale con una ripartizione delle masse tra i due assali 50/50. Architettura che non lascia adito a dubbi circa le intenzione di voler rispettare il retaggio storico e di rilanciare il marchio basandosi sui suoi valori fondanti, valori dimenticati da auto da dimenticare come la Alfa Romeo 155 del 1992, una Fiat Tempra travestita. Un'altra epoca di errori, ma ora si volta pagina e Alfa prova con le carte in regola per scatenare almeno l'effetto wow.
    È l'erede della 159 (la produzione è cessata nel 2011) ed è strategica per sostenere le ambizioni di rilancio globale del marchio italiano del gruppo Fca. È il primo nuovo modello firmato Alfa Romeo di grandi volumi dai tempi del lancio della Giulietta, che nata 5 anni fa, da sola tiene in vita le vendite del Biscione con l'apporto della MiTo e della 4C, sportiva due posti costruita in piccola serie.

    I concorrenti sono Bmw Serie 3 (in primis), Mercedes Classe C, Audi A4 (a trazione anteriore e prossima al totale rinnovo) ma non vanno dimenticati l'outsider Jaguar Xe, ma anche Mazda6 o Infiniti Q50.

    È il frutto del lavoro (nei famosi capannoni nascosti di Marchionne) di un team di ingegneri ultraselezionati, soprannominato Skunk Works, la “Squadra Puzzola”, denominazione “presa in prestito”, proprio per evocare segretezza e alte prestazioni, da Lockheed che la utilizzò per designare l'unità che era responsabile di progetti speciali come lo sviluppo dell'SR-71 Blackbird, l'aereo più veloce della storia. Ma torniamo con i piedi, anzi le ruote, per terra: la nuova Alfa sarà costruita a Cassino e i motori a Pratola Serra. Il debutto ufficiale sarà a settembre al salone di Francoforte.

    Il MOTORE
    Il motore, come accennato, è un tre litri V6 sovralimentato tramite turbocompressore ed è capace di erogare 510 cavalli. L'unità è stata elaborata da tecnici Ferrari partendo proprio dai sei cilindri da 2.979 cc Maserati by Ferrari (sono costruiti a Maranello) che danno vita a Ghibli e Quattroporte in due livelli di potenza: 330 e 410 cavalli. Il basamento di questi propulsori - ma solo quello - è made in Usa e deriva dai Chrysler Pentastar. Per la Giulia Quadrifoglio ci sono quindi 100 cavalli in più. Il motore della nuova nata è totalmente in alluminio, come tutti i motori della prossima generazione, sia benzina sia diesel, e vanta un sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico per ridurre consumi. Ovviamente il sound è studiato per essere in linea con il Dna acustico Alfa Romeo.

    Secondo la casa, scatta da 0 a 100 orari in 3.9 secondi, un tempo da supercar di razza e questo grazie a un rapporto peso potenza di 3 kg/cv ottenuto grazie all'impiego di materiali sofisticati quali, per esempio, fibra di carbonio, alluminio e compositi tra polimeri e leghe leggere.

    GLI ALTRI MOTORI
    Ovviamente la Giulia “normale” avrà anche altri propulsori ma al momento non si sa nulla di certo e ufficiale. Tuttavia, secondo i rumors online il cofano della nuova Alfa sarà animato anche da motori più mansueti come il due litri turbo benzina, quattro cilindri, con potenze stimate in 180, 250 e 330 cavalli. Ci sarà un diesel 2.2 derivato e opportunamente “alfizzato” da quello che ha appena debuttato sulla Jeep Cherokee con due livelli di potenza: 180 e 210 cv, ma si parla anche di una versione su misura per le flotte da 135 cv. Al top della gamma a gasolio si attende una variante del tremila V6 costruito da VM Motori con potenza incrementata fino a circa 340 cavalli. Possibile anche l'utilizzo dei V6 a benzina con potenze più basse rispetto ai 510 cavalli della Quadrifoglio. Harald Wester, numero uno di Alfa Romeo e Chief Technology Officer di Fca, in più occasioni ha ribadito che il Gruppo, e dunque anche il Biscione, utilizzeranno powertrain ibridi ma al momento non si hanno informazioni precise.

    LO STILE
    La Giulia che esce dalle matite del team guidato da Lorenzo Ramaciotti esibisce una linea morbida ma muscolosa. Gli sbalzi sono corti, il passo è molto lungo, il terzo volume è poco pronunciato, mentre l'abitacolo è arretrato, quasi fosse appoggiato sul retrotreno, quello che dà trazione, mentre spicca il cofano molto lungo. La fiancata è scolpita ed esibisce un profondo e ampio avvallamento che parte dalla vistosa presa d'aria sul parafango anteriore e prosegue, rastremandosi, lungo la fiancata. Il frontale è dominato dal mitico trilobo Alfa Romeo e da fari sottili molto espressivi.
    I gruppi ottici posteriori mostrano qualche déjà vu, se osservati superficialmente, mentre la firma luminosa generata dai Led è molto distintiva. Per l'occasione è stato riutilizzato il logo Alfa Romeo. Quadrifoglio ha connotati che sottolineano la sportività della versione: le due coppie dei quattro scarichi posteriori e le griglie anteriori dal look marcatamente racing, così come le prese d'aria sul cofano.

    LE SOSPENSIONI
    Sull'asse posteriore agisce un sistema multilink, per l'avantreno, invece, è stata sviluppata una nuova sospensione a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale. Alfa sposa la nota Torque Vectoring che, grazie alla sua doppia frizione, consente al differenziale posteriore di controllare separatamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo, la trasmissione della potenza a terra migliora anche in situazioni di bassa aderenza. Ciò permette di condurre l'auto in modo sicuro e sempre molto divertente, senza mai ricorrere a interventi invasivi da parte del controllo di stabilità. Debutta anche l'Integrated brake system, un sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno per garantire, secondo il costruttore, una risposta istantanea del freno, e quindi una distanza di arresto record, oltre a consentire un'importante ottimizzazione dei pesi.
    Il nuovo modello si caratterizza per l'Active Aero Splitter, una soluzione frontale per la gestione attiva della deportanza al fine di garantire così maggiori prestazioni e aderenza, anche a velocità sostenute. Tutti questi sistemi sono governati dallo Chassis Demand Control, il “cervello” dell'elettronica di bordo, che assegna a ciascuno di essi un compito preciso per ottimizzare le prestazioni e il piacere di guida.

    DINAMICA DIGITALE
    Alfa Romeo Giulia inevitabilmente ripropone, rinnovandolo, il famoso selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico del veicolo in base alle scelte del guidatore. Oltre alle tre note modalità Dynamic, Natural, Advanced (da qui Dna) su Giulia debuttano altre due: Efficient (modalità di risparmio energetico per la prima volta introdotta su un'Alfa Romeo e ovviamente Racing, ma solo sulle versioni ad alte prestazioni come la Quadrifoglio.
    L'abitacolo, e la plancia, sono disegnate intorno al guidatore-pilota e tutti i comandi primari sono incorporati nel volante, mentre l'interfaccia uomo/macchina si compone di due comandi rotativi che regolano il selettore Alfa DNA e il sistema di infotainment.

    NUOVO MOTORE DISEL
    Il popolo di tutta Italia, con gli alfisti in prima fila, scalpita per l’uscita della Alfa Romeo Giulia, che sarà disponibile nelle concessionarie tra meno di una settimana. Dopo aver scelto il salone “ufficiale” per la presentazione della Giulia, che sarà quello di Arese, sono stati sciolti gli ultimi dubbi sul motore che NON sarà il Multijet 2.2 II montato sulla Jeep Grand Cherokee.
    Intanto, nelle dinamiche di un gruppo globale come ormai è FCA, lo sviluppo di un nuovo propulsore non sarebbe giustificato dall’applicazione su un solo modello e poi il salto nel “portafoglio motori” tra il 2 litri e il 3 litri è abbastanza impegnativo. Considerando, infine, che il V6 Multijet viene montato solo sui modelli più grandi, Jeep Grand Cherokee, Lancia Thema, Maserati Ghibli e Quattroporte era quasi fisiologica la necessità di avere un 4 cilindri più potente.

    POTENZA-COPPIA-AFFIDABILITÁ
    Questi i tre target che l’ing. Paolo Palotti, Direttore Tecnico Ingegneria Motori di FCA, ha fornito alla stampa come base per la scelta di aumentare la cilindrata piuttosto che aggiungere un secondo turbo, scelta adottata appunto per il soddisfacimento degli obiettivi principali legati al progetto Giulia.
    Considerando che il 2 litri biturbo FCA lo avrebbe già “in casa” dove però i 190 CV sono stati montati solo sotto il cofano della Delta e destinati, pertanto, a decadere come possibile ipotesi per L’Alfa Romeo Giulia.

    LA POSIZIONE DEL MOTORE
    Le informazioni riguardanti la trazione posteriore della Giulia portano alla diretta conclusione di un posizionamento longitudinale, e non trasversale, del motore e sarà offerto con molta probabilità con più cavalli e una diversa erogazione della coppia.
    La coppia massima dichiarata della Giulia è di 2.500 giri e una macchina dall’indole sportiva come la nuova Alfa Romeo avrà sicuramente bisogno di un motore potente e prestante a cui accoppiarci magari una trasmissione manuale a 6 marce. Dunque: motore turbodiesel sicuramente, si attende la data del 24 giugno per sapere con precisione i cavalli. Saranno 450 CV con 450 Nm di coppia ? non resta che attendere col fiato sospeso.



    Alfa Romeo Giulia

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