VITE STRAORDINARIE: Indimenticabili

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  1. la sirenetta
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    Michele Alboreto

    Michele Alboreto (Milano, 23 dicembre 1956 – Klettwitz, 25 aprile 2001) è stato un pilota automobilistico italiano.

    Vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1985, vinse in tutto cinque Gran Premi nella massima formula.

    Oltre che in Formula 1 Alboreto corse anche nelle competizioni con vetture a ruote coperte; si aggiudicò, tra le altre, la 24 Ore di Le Mans del 1997 e la 12 Ore di Sebring del 2001.

    Nel 2001 ha perso la vita sul circuito di Lausitzring durante una sessione di prove libere private.

    Gli esordi, nel 1976, lo vedono impegnato nel campionato Formula Monza al volante di una vettura del Team Salvati, conquistando l'anno seguente il 3º posto nello stesso campionato. Campione di Formula Fiat Abarth nel 1978, corre anche in Formula Italia, nei campionati italiani ed europei di F3, vincendo quest'ultimo nel 1980, al volante di una March-Alfa Romeo. Nel 1981 esordisce in F2 nel team Minardi, ma in quegli anni fa anche parte della squadra ufficiale Lancia Martini Racing impegnata nel Campionato mondiale Endurance con la Beta Montecarlo e la LC1.

    Grazie ai buoni risultati ottenuti nelle formule minori nel 1981 debutta in Formula 1, alla guida di una Tyrrell-Ford, al gp di San Marino. Ma la scarsa affidabilità e potenza della sua vettura gli causano problemi e più volte è costretto al ritiro o alla partenza da posizioni arretrate. Nel 1982 Alboreto, ormai più maturo e munito di una Tyrrell più potente, ottiene il settimo posto in classifica piloti (a pari punti con Tambay) e centra il suo primo successo nella massima serie, al GP di Las Vegas, bissato, l'anno successivo, a Detroit.

    Le sue buone prestazioni gli valsero la chiamata alla Casa di Maranello nel 1984 e la stima da parte di Enzo Ferrari. Nonostante le buone prestazioni ottenute durante i test invernali,la stagione si rivelò nel complesso deludente. Solamente al Gran Premio del Belgio Alboreto riuscì ad ottenere pole position e vittoria. Nel prosieguo dell'annata, complici anche le prestazioni degli pneumatici Goodyear, il pilota italiano non riuscì a conquistare due secondi posti in Italia e al Nürburgring ed un terzo posto in Austria. A fine stagione concluse quindi 4° in classifica piloti con 30,5 punti.

    Archiviata l'esperienza ferrarista, Alboreto ritorna alla Tyrrell. Il team inglese, da anni in difficoltà, dopo un quinto posto a Montecarlo, conquista, con Alboreto, il terzo posto al Gran Premio del Messico. Sembra l'inizio del riscatto, ma, causa un cambio di sponsor, Alboreto viene posto fuori squadra; dopo un paio di gare da spettatore, fa ritorno nei Gran Premi con la Lola del team Larrousse, ottenendo però scarsi risultati, tra cui alcune mancate qualificazioni.

    1990-1992
    Dal 1990 al 1992 corre per la Arrows poi divenuta Footwork. Totalmente fallimentari le prime due stagioni, dove non ottiene nemmeno un punto, un po' più positiva l'ultima, con alcuni piazzamenti, sei punti in classifica e il decimo posto in campionato.

    1993-1994
    Nel 1993 disputa un'altra stagione deludente con la Lola del team Scuderia Italia. Nella sua ultima stagione in F1, quella del 1994, è alla Minardi: non ottiene alcun risultato di rilievo, e, a fine campionato, annuncia il suo ritiro dalla categoria. Nel GP di San Marino del 1994, il ferimento di quattro meccanici causato dalla perdita di uno pneumatico della sua Minardi durante l'uscita dai box a circa 140 km/h, convince la federazione ad apportare modifiche sostanziali al regolamento, prevedendo una velocità moderata nella pit-lane.

    Il 25 aprile 2001 muore in un incidente al Lausitzring, mentre effettua i collaudi delle nuove Audi R8 Sport in preparazione della 24 Ore di Le Mans del 2001.
     
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  2. la sirenetta
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    Jackie Cooper

    Jackie Cooper (Los Angeles, 15 settembre 1922 – Beverly Hills, 3 maggio 2011) è stato un attore e regista statunitense.

    Fu un famoso bambino prodigio del cinema hollywoodiano, dapprima lanciato nei cortometraggi cinematografici (successivamente diventati anche serie televisiva) di grande successo Simpatiche canaglie, e poi interpretando con Wallace Beery una serie di film di grande successo, tra cui Il campione (1931) e L'isola del tesoro (1934). Il ruolo che lo rese famoso fu Perry White nei primi quattro film di Superman.

    Nel 1931 fu nominato agli Academy Awards come miglior attore per il film Skippy. All'epoca Cooper aveva appena nove anni, e fu l'attore più giovane ad essere mai nominato agli oscar.

    Dal 1948 recitò in teatro, apparendo sempre più raramente sullo schermo, e preferndo lavorare come regista. Come regista televisivo Cooper vinse anche un Emmy Award per la serie televisiva trasmessa in italia col titolo Time Out (1980).

    Edited by la sirenetta - 5/6/2011, 21:41
     
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  3. la sirenetta
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    Tiziano Terzani

    Tiziano Terzani nacque a Firenze, nel quartiere di Monticelli, mercoledì 14 settembre 1938. Dei suoi genitori (la madre era di origini modeste, il padre meccanico) disse: "Mio padre era un comunista, ex partigiano, mia madre cattolicissima [...] debbo a loro forse un senso di tolleranza e questa cosa profonda [...] di vedere il bello della vita nella sua diversità e vedere la vera essenza della vita nell'armonia degli opposti". Visse l’infanzia in ristrettezze economiche ma con la dignità dei semplici ma saldi principi morali dei genitori che Tiziano fece propri. L’acuta intelligenza che lo distingueva, la sua predisposizione allo studio, l’incontro fortunato con insegnanti che ne colsero le qualità già nell’istruzione primaria, gli valsero la possibilità del riscatto culturale e sociale dalla povertà dell’ambiente familiare che si convinse a concedergli la possibilità del proseguimento degli studi e a frequentare il liceo classico "Galileo" di Firenze, dove, sedicenne ebbe il primo contatto col mondo, impiegando le vacanze scolastiche come lavapiatti in Svizzera: con lo stipendio ricevuto visitò Parigi, quindi un passaggio in Belgio e in Germania. Brillantemente diplomato, rischiò l’impiego in banca: lo salvò l’ammissione alla borsa di studio presso il prestigioso Collegio medico-giuridico di Pisa (allora facente capo alla Scuola Normale Superiore), attuale Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento (tra i compagni di corso c'era Giuliano Amato), laureandosi brillantemente in giurisprudenza nel 1961.

    Nello stesso anno sposò Angela Staude, fiorentina di genitori tedeschi (suo padre era il pittore Hans-Joachim Staude). Trascorsi sei mesi per un Master in Inghilterra, nel 1962 iniziò a lavorare per la Olivetti dapprima come venditore e successivamente occupandosi del personale estero. Nel 1965, l'azienda lo inviò a tenere corsi di formazione in molte aree del mondo (fra cui il Giappone ed il Sud Africa), dove entrò in contatto con le problematiche dell’apartheid e dello sfruttamento sociale del continente africano: tema dei suoi primi scritti giornalistici che l’Astrolabio, rivista diretta da Ferruccio Parri, gli pubblicò in Italia contribuendo a maturargli la decisione di cambiare radicalmente vita ed esplorare il mondo scrivendone.

    Il libro "Un altro giro di giostra" tratta del suo modo di reagire alla malattia, un tumore all'intestino, viaggiando per il mondo e osservando con lo stesso spirito giornalistico di sempre le tecniche della più moderna medicina occidentale e le medicine alternative; il viaggio più difficile, alla ricerca di una pace interiore, che lo portò ad accettare serenamente la morte.

    « Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere – si legge nel libro – e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso. »


    Terzani si ritirò a trascorrere i suoi ultimi giorni ad Orsigna, il rifugio di una vita, sull'Appennino tosco-emiliano (Pistoia), spegnendosi il 28 luglio 2004. La ricerca della verità si spostò dai fatti all'interiorità, portandolo a concepire il giornalismo solo come una fase della sua vita.

    Le sue ultime memorie sono registrate in un'intervista televisiva intitolata "Anam, il senzanome" (dove Terzani parla anche della sua scelta etica in favore del vegetarismo) e nel libro postumo La fine è il mio inizio, in cui Terzani riferisce al figlio Folco le proprie riflessioni di tutta una vita.

    La sua attività di scrittore ricade in buona parte nell'ambito della periegesi, termine con cui si intende quel filone storiografico che, intorno ad un itinerario geografico, raccoglie notizie storiche su popoli, persone e località, verificate, per quanto possibile, dall'esperienza diretta.

    Terzani non fu molto conosciuto in Italia durante la sua attività giornalistica, poiché la testata per la quale lavorava principalmente era un periodico tedesco, Der Spiegel, sebbene oggi sia riconosciuto quale uno dei massimi scrittori italiani di viaggi del XX secolo, appassionato cronista del proprio tempo, entusiasta ricercatore della verità degli avvenimenti, dei suoi protagonisti e degli uomini suoi compagni di viaggio, fisico e spirituale: una mente tra le più lucide, progressiste e non violente di inizio XXI secolo.

     
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  4. la sirenetta
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    James Arness

    Nato da genitori di origine norvegesi (il suo cognome in realtà è Aurness), un venditore di medicinali e una giornalista, James King Arness dopo il liceo entra nell'esercito nel 1943. Finisce così sul fronte africano, e dopo un breve periodo a Casablanca, prende parte con la 3ª divisione di fanteria allo sbarco di Anzio. Dieci giorni dopo l'invasione, viene gravemente ferito ai piedi e alle gambe da una mitragliera tedesca e viene così congedato dall'esercito, portandosi dietro per il resto della vita la gravità delle ferite riportate. Durante la convalescenza, il fratello Peter gli suggerisce di prendere parte a un corso per la Radio presso l'Università del Minnesota, divenendo poco tempo dopo annunciatore per una stazione radio di Minneapolis.

    In seguito, dopo il suggerimento di un amico, si reca a Hollywood nella speranza di trovare lavoro come comparsa e nel frattempo studia alla Bliss-Hayden Theatre School sotto la direzione dell'attore Harry Haiden. Notato da un agente ottiene il suo primo, piccolo ruolo in un film che ha come protagonisti Loretta Young e Joseph Cotten: La moglie celebre.

    È in quella occasione che, dietro un consiglio l'attore modifica il suo cognome, togliendo la "U" e facendosi conoscere ufficialmente come James Arness e iniziando seriamente la sua carriera nel mondo dello spettacolo, prendendo parte a numerose pellicole come La cosa da un altro mondo.

    Nel 1955 conosce John Wayne, il quale lo raccomanda per il ruolo da protagonista nella serie televisiva Gunsmoke. Arness prima declina, pensando che la partecipazione a una serie tv avrebbe fermato la sua carriera, ma dopo poco tempo accetta. L'interpretazione dello sceriffo Dillon lo rende famoso in tutti gli Stati Uniti, trasformandolo in una icona. Nel 1975, dopo la fine del serial, prende parte a un altro progetto western che gli regalerà ancora più notorietà: Alla conquista del West. Continua a recitare fino al 1994, anno del suo ritiro.

    James Arness, all'anagrafe James Aurness (Minneapolis, 26 maggio 1923 – Los Angeles, 3 giugno 2011), è stato un attore televisivo statunitense.

    Attore televisivo di decennale esperienza, ha legato la sua carriera (iniziata sul grande schermo) all'interpretazione di due celebri personaggi western: per 20 anni ha infatti personificato lo sceriffo di Dodge City Matt Dillon, nella serie televisiva prime time più longeva di sempre, Gunsmoke (1955-1975). In seguito alla chiusura di Gunsmoke, è divenuto lo zio Zeb Macahan in un'altra serie di successo, Alla conquista del West (1976-1979).



     
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  5. la sirenetta
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    Giorgio Celli

    Giorgio Ruggero Celli (Verona, 16 luglio 1935 – Bologna, 11 giugno 2011) è stato un etologo, entomologo, scrittore, attore, politico e professore universitario italiano.

    Dopo la laurea in Scienze Biologiche conseguita nel 1959, inizia come assistente zoologo ed ecologo, per diventare poi docente all'Università di Bologna, presso la quale ha diretto l'Istituto di entomologia Guido Grandi. Come entomologo ha studiato le api sia sul versante della ricerca ecologica, come possibili indicatrici del livello di inquinamento da pesticidi e da piombo, sia sul versante etologico, studiando alcuni aspetti della loro percezione visiva e delle loro capacità di apprendimento.

    Come ecologo ha dedicato il suo interesse sull'ecologia degli agrosistemi, interessandosi ai metodi di contenimento biologico delle popolazioni di insetti nocivi. In questo contesto ha creato un centro, unico in Italia, nella quale vengono prodotti insetti utili alla lotta biologica ai fitofagi, e due centri di ecologia applicata che si occupano del controllo delle popolazioni di zanzare nelle zone umide e paludose. Con il progetto di creazione della nuova area espositiva del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, gli viene affidata la direzione scientifica per l'allestimento del nuovo spazio dedicato alla storia della vita sulla Terra, che verrà inaugurata nel marzo 2012.

    Il 10 maggio 2011 viene ricoverato per un intervento chirurgico al Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna. In dialisi da tempo, il decorso post-operatorio critico ha richiesto l'applicazione di due by-pass, senza successo. Da allora erano i macchinari a tenerlo in vita. Muore l'11 giugno 2011
     
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  6. la sirenetta
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    Steve McQueen

    Steve McQueen, nato Terence Steven McQueen (Beech Grove, 24 marzo 1930 – Ciudad Juárez, Chihuahua, 7 novembre 1980), è stato un attore statunitense. McQueen è stato uno dei più celebri attori tra gli anni sessanta e gli anni settanta. Famoso per il suo atteggiamento spericolato e da anti-eroe, nonostante sia sempre stato un attore piuttosto problematico per registi e produttori, riuscì sempre ad ottenere ingenti compensi e ruoli di rilievo.

    McQueen è ricordato, oltre che per il talento recitativo, anche per la sua passione per le corse, motociclistiche e automobilistiche. Quando ne aveva la possibilità, amava fare a meno di controfigure e girare egli stesso le scene che solitamente venivano svolte dagli stuntman.

    Le più famose scene motoristiche sono state girate per il film Bullitt e nel finale del film La grande fuga quando cerca di raggiungere la Svizzera a bordo di una motocicletta Triumph TR6 Trophy mascherata come se fosse una BMW bellica. Soltanto la scena del salto sul filo spinato fu eseguita dallo stuntman Bud Ekins. McQueen aveva voluto provare la scena una prima volta, ma finì con una caduta e la produzione, per non rischiare un infortunio, impose alla star di punta di non riprovarci. In tutte le altre scene di inseguimento non vi fu mai il bisogno effettivo di uno stuntman.

    Durante la sua carriera cinematografica McQueen partecipò a parecchie gare e considerò più volte l'ipotesi di abbandonare il cinema per dedicarsi completamente alle corse. Nel 1970 partecipò alle 12 ore di Sebring insieme a Peter Revson con una Porsche 908 spyder (guidandola con un piede fasciato a causa di un precedente incidente motociclistico) arrivando primo nella sua categoria e secondo assoluto a soli 23" dal vincitore Mario Andretti su Ferrari.

    Nel 1971 la stessa Porsche 908 fu usata come camera car per girare il film Le 24 Ore di Le Mans. Il film fu un flop al botteghino e costituì un grosso fiasco nella carriera di McQueen, ma a distanza di anni viene ricordato come una realistica testimonianza su uno dei più famosi periodi della storia motoristica e come uno tra i migliori film di corse automobilistiche mai girato. McQueen comunque non partecipò alla 24 ore del 1970 poiché la produzione del film negò il supporto all'attore nel caso in cui egli avesse gareggiato.

    L'attore partecipò anche a parecchie gare motociclistiche durante gli anni sessanta e i settanta a bordo perlopiù di una Triumph Bonneville e di una Triumph 500cc acquistata da Bud Ekins. Tra le altre competizioni prese parte anche alla Baja 1000, alla Mint 400, al Gran Prix di Elsinore e nel 1964 venne scelto per rappresentare gli USA alla International Six Days Enduro (ISDE).

    Alla sua morte, la sua collezione di moto comprendeva oltre 100 modelli per un valore di vari milioni di dollari.

     
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  7. la sirenetta
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    D7ET000Z

    Peter Falk

    Peter Michael Falk (New York, 16 settembre 1927 – Beverly Hills, 23 giugno 2011) è stato un attore e produttore cinematografico statunitense.


    Peter Falk nasce a New York da padre polacco di origini ungheresi e da madre russa; La famiglia di Falk è di religione ebraica. Il successo arriva a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, quando recita in diverse serie televisive tra cui Alfred Hitchcock Presenta, e Naked City. Nel 1961 viene ingaggiato per uno dei ruoli più importanti della sua carriera, in Angeli con la pistola, in cui impersona un "simpatico" mafioso, a fianco del boss Glenn Ford e di Bette Davis.

    Il particolare sguardo dell'attore, che ha contribuito al successo del personaggio, è dovuto alla protesi oculare che porta da quando, all'età di tre anni, gli è stato rimosso l'occhio destro a causa di un tumore.

    La consacrazione arriva per il suo ruolo della serie televisiva Colombo, a partire dal 1968, nella lunga serie di film tv.

    Tolti i panni del tenente Colombo, partecipa ad alcune pellicole cinematografiche come Una moglie a fianco di Gena Rowlands del 1974, Quando passi da queste parti del 1976, Una strana coppia di suoceri, commedia nella quale recita a fianco di Alan Arkin, vincitore dell'Oscar 2007 e, interpretando il ruolo di se stesso, Il cielo sopra Berlino del regista tedesco Wim Wenders (1987).

    Molto apprezzato anche per le sue brillanti performance in commedie o in film, come Invito a cena con delitto (1976).

    Nel 2007 fa una breve apparizione nel film Next con Nicolas Cage (uscito in Italia nel 2008).

    Il 17 aprile 1960 Falk sposò Alyce Mayo, che aveva conosciuto quando erano entrambi studenti alla Syracuse University. La coppia adottò due figlie: Catherine (che é un un'investigatrice privata) e Jackie. Peter e Alycia divorziarono nel 1976. Il 7 dicembre 1977 Falk sposò l'attrice Shera Danese, che appare in sei episodi della serie televisiva Colombo.

    Si spegne all'età di 83 anni all'interno della sua villa a Beverly Hills al termine della lunga malattia lasciando un triste ricordo di immagini di un grande uomo per una strada di New York come un povero solitario alla ricerca della pace.
     
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  8. la sirenetta
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    michael-jackson

    Michael Jackson

    Michael Joseph Jackson (Gary, 29 agosto 1958 – Los Angeles, 25 giugno 2009) è stato un cantautore, ballerino, coreografo, produttore discografico, attore, sceneggiatore, imprenditore statunitense. Il suo contributo alla musica e alla danza, accompagnato da una vita privata particolare, ha fatto di lui una figura di spicco nella cultura popolare per oltre quarant'anni.

    Diverse fonti non confermate, alcune delle quali girano anche su Internet, affermano che Michael sapesse anche suonare, o per così dire 'strimpellare', strumenti come il pianoforte (sul quale componeva e si gettava appena aveva l'ispirazione di una nuova canzone), la chitarra, il basso e la batteria, ma che non sapesse scrivere la musica, in quanto talvolta suonava ad orecchio, come se le melodie e le ispirazioni gli arrivassero dal cielo. Aveva inoltre un grande talento per il beatbox, l'arte di imitare i suoni di batteria e percussioni con la bocca, e riusciva a immaginare tutti gli strumenti di un nuovo brano appena aveva una nuova ispirazione, tanto che, ad esempio, il demo di Beat It vede protagonista solo la voce.

    Dopo aver iniziato la sua carriera a soli cinque anni nel gruppo di famiglia, i Jackson Five, cominciò la propria attività da solista nel 1971, con l'album Got to Be There. Nel 1979 esordì definitivamente da solista con Off the Wall, fino a diventare l'artista pop di maggior successo di sempre; ciò fu dovuto anche a Thriller (1982), tuttora l'album più venduto nella storia della musica, co-prodotto da Quincy Jones e vincitore di 8 premi Grammy. Con oltre 1 miliardo di copie vendute (dato certificato dal Guinness dei primati nel 2009) è di fatto il cantante solista di maggior successo di tutti i tempi.. Considerato il Re del Pop nonché uno dei più popolari artisti musicali della storia, nella sua lunga carriera Michael Jackson ha ricevuto numerosi premi, tra cui quelli di miglior artista pop maschile del millennio ai World Music Awards del 2000 e di artista del secolo agli American Music Awards del 2002. È stato anche incluso due volte nella Rock and Roll Hall of Fame, nel 1997 come vocalist dei Jackson Five e nel 2001 per la sua carriera solista e nel 2002 è entrato inoltre nella Songwriters Hall of Fame. Durante la sua carriera ha vinto 13 Grammy Awards.

    Dal 1988 al 2005 Jackson ha vissuto nel Neverland Ranch (successivamente venduto nel 2008 per la cifra di 35 milioni di dollari), in cui aveva fatto costruire un parco a tema e uno zoo per ragazzini poveri e malati terminali. Le sue frequentazioni con quei ragazzi hanno avuto un enorme impatto mediatico, essendo girate voci su complicati rapporti tra il cantante e i suoi giovanissimi ammiratori. Ciò è emerso per la prima volta nel 1993, quando Jackson fu accusato di molestie sessuali da un suo fan. Dopo un'altra denuncia, nel 2003 il cantante è finito nel mirino dei giudici, accusato anche di altri tipi di reati. Jackson fu poi processato nel 2005 per la vicenda ma alla fine fu assolto da tutti i 10 capi d'accusa.

    Il 25 giugno 2009, mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills (Los Angeles), Michael Jackson ebbe un malore. Immediatamente soccorso dal suo staff venne trasportato alla clinica dell'UCLA Medical Center di Los Angeles, dove morì a causa di un arresto cardiaco, a pochi giorni dalle ultime prove dei concerti che si sarebbero dovuti tenere alla O2 Arena di Londra dal 13 luglio 2009: le immagini video delle prove svoltesi allo Staples Center mostravano un Jackson in ottima forma.

     
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  9. la sirenetta
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    ventre5

    Mariele Ventre

    Maria Rachele Ventre detta Mariele (Bologna, 16 luglio 1939 – Bologna, 16 dicembre 1995) è stata una direttrice di coro italiana. Fu la fondatrice del Piccolo Coro dell'Antoniano di Bologna, che diresse per oltre trent'anni.

    Nata a Bologna da genitori lucani (suo padre, Livio, era originario di Marsico Nuovo; sua madre, di Sasso di Castalda), Mariele Ventre incontrò sin da piccola il convento di Sant'Antonio, col quale già da ragazza collaborò come catechista. Dopo aver terminato gli studi magistrali nel 1957, Mariele si diplomò in pianoforte nel 1961 presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano.

    Nel 1961 fu contattata dai frati dell'Antoniano di Bologna per lavorare alla rassegna canora Zecchino d'Oro, che si svolgeva per la prima volta a Bologna, dopo le prime due edizioni fatte a Milano. Nel 1963 Mariele Ventre fondò il Piccolo Coro dell'Antoniano, che divenne una presenza fissa dello Zecchino d'Oro, formando un binomio quasi indissolubile. Al "Piccolo coro" e alla musica per i bambini Mariele Ventre dedicò tutta la sua vita.

    Nel 1979, nel corso della 22a edizione dello Zecchino d'oro, le fu assegnato il Telegatto dal periodico Sorrisi e Canzoni TV per aver fatto del Piccolo Coro una realtà mondiale.

    Diresse il coro per oltre trent'anni, fino alla morte, avvenuta il 16 dicembre 1995, venti giorni dopo la sua partecipazione, come sempre, alla 38ª edizione dello Zecchino d'Oro. In seguito la direzione del Piccolo Coro fu affidata alla sua allieva Sabrina Simoni.

    A Marsico Nuovo le è stata intitolata la strada dove sorge la casa nativa del papà, attigua alla piazza e le è stata dedicata una statua presso i giardini pubblici comunali. L'Associazione "Civitas Marsicana" ha intitolato a lei la sezione musicale "Marsico per Mariele". A Mariele sono anche stati dedicati un giardino pubblico con statua nella zona centrale di Sestri Levante (GE) ed una scuola materna nella periferia sud di Torino.

     
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  10. la sirenetta
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    amy-winehouse_new_album

    Amy Winehouse

    Amy Jade Winehouse (Londra, 14 settembre 1983 – Londra, 23 luglio 2011) è stata una cantautrice britannica.

    Ha debuttato nel mondo della musica pubblicando, nel 2003, per l'etichetta discografica Island, l'album di debutto Frank, che riscuote un buon successo di pubblico e critica. Il vero successo arriva nel 2007, con l'uscita del secondo album Back to Black, che trainato da singoli come Rehab, Love Is a Losing Game e l'omonima traccia Back to Black ha scalato le classifiche mondiali, ottenendo un successo che l'ha portata alla vittoria di cinque Grammy Awards. Contemporaneamente, l'artista ha fatto spesso parlare di sè per severi problemi legati a droga, alcool e disordini alimentari che l'hanno portata a ritardare la realizzazione del suo terzo album fino alla prematura morte, avvenuta nella sua casa, a Londra, in circostanze ancora da chiarire.

     
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  11. la sirenetta
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    foto_183_1

    Frà Modestino da Pietrelcina

    E' scomparso, domenica pomeriggio, all'età di 94 anni un cittadino onorario di Stabia. Era conosciuto come Frà Modestino da Pietrelcina, al secolo Damiano Fucci, ed era un frate minore cappuccino che ha avuto il privilegio di intrattenere un particolare rapporto filiale con San Pio da Pietrelcina.

    Fra Modestino era non solo un confratello di San Pio ma anche un suo compaesano - si narra in particolare la madre del frate cappuccino era coetanea e vicina di casa di Francesco Forgione, il futuro San Pio - ed ha vissuto accanto al Santo per oltre 28 anni, fino a ricevere da Quest'ultimo, in punto di morte, l'onere e l'onore di portare a termine una parte della sua missione.

    San Pio gli donò infatti il suo crocifisso e gli disse che doveva celebrare ogni giorno il rosario in un determinato orario in concomitanza con tutti i rosari del mondo. Fra Modestino, inoltre, possedeva un guanto di padre Pio, che come reliquia la faceva toccare ai pellegrini ed è stato anche testimone nella causa di beatificazione di padre Pio. Ogni giorno riceveva nella portineria del convento di San Giovanni Rotondo tantissime persone e ascoltava tutto ciò che la gente gli diceva.

    Possedeva infatti uno straordinario dono: ovvero quello di regalare ad ogni suo visitatore anche solo una parola o una frase, tesa a volte ad apparire anche come profetica, e che sempre aveva la finalità di alleviare le sofferenze di coloro che si rivolgevano a lui a porre i più disparati quesiti e che solo lui sapeva come governare.

    In virtù di questa sua capacità, Egli aveva donato la propria vita all'aiuto degli altri, e la cosa incredibile era che, nonostante avesse mille risposte ai mille perché che affannano la nostra mente, non era un uomo colto; non ha avuto la possibilità di intraprendere gli studi di teologia, ma qualunque quesito gli si poneva, con una innata semplicità rispondeva in maniera limpida, senza fraseggi e proposizioni, ma con una frase schietta chiariva in maniera repentina il problema in questione.


     
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  12. la sirenetta
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    Harry-Houdini1

    Harry Houdini

    Harry Houdini, pseudonimo di Ehrich Weisz (Budapest, 24 marzo 1874 – Detroit, 31 ottobre 1926), è stato un illusionista e attore statunitense.

    È stato uno dei più famosi illusionisti della storia, reso celebre dalle sue fughe impossibili
    All'età di quattro anni, Houdini si trasferì con la famiglia, originaria dell'Ungheria, negli Stati Uniti; in tale occasione i nomi furono modificati al fine di renderli più americani: il nome del bambino passò quindi da Ehrich Weisz a Erik Weiss. I Weiss dapprima vissero ad Appleton (Wisconsin), dove il padre Mayer Samuel Weiss prestava servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. In seguito, nel 1887, Mayer si trasferì col figlio a New York, dove vissero in una pensione sulla 79ª strada fino a quando la famiglia non fu in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.

    Nel 1891 Erik divenne un illusionista professionista, riscuotendo però poco successo. La fama arrivò per lui quando iniziò ad esibirsi come escapologo; scelse il nome d'arte di Harry Houdini come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin e riuscì nel 1913 a farlo diventare il suo nome legale.

    Agli inizi la sua carriera di incantatore non riscosse un grande successo, ma gli fece incontrare nel 1893 Wilhelmina Beatrice "Bess" Rahner, anch'ella illusionista, che sposò dopo un corteggiamento durato tre settimane. Bess divenne la sua assistente di scena per tutto il resto della sua carriera.

    Houdini inizialmente si applicò ai giochi di carte e alle altre arti di prestigio tradizionali - si autoproclamò il re delle carte - ma cominciò presto a sperimentare le sue evasioni. La sua grande occasione venne nel 1899, quando incontrò lo showman Martin Beck. Beck, impressionato dal numero di Houdini con le manette, gli consigliò di concentrarsi sulle evasioni e lo inserì nel circuito di spettacoli di vaudeville dell'Orpheum. Nel giro di pochi mesi si esibì nei teatri di vaudeville più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 andò ad esibirsi in Europa. Al suo ritorno negli Stati Uniti, quattro anni dopo, era diventato una leggenda.

    Nei primi vent'anni del XX secolo Houdini si esibì con grande successo in tutti gli Stati Uniti. Era capace di liberarsi da manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda o immerso nell'acqua e sotto gli occhi del pubblico.

    Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la cella della tortura cinese dell'acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d'acqua e chiusa a chiave.





    Houdini e la moglie Bess (Beatrice Rahner) (1922 circa)Svelò alcuni dei suoi trucchi nei libri scritti negli anni venti. Molti lucchetti e molte manette potevano venire aperti solo applicandovi una forza sufficiente in un modo particolare, altri potevano venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. A volte usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle. Il suo numero della camicia di forza fu inizialmente eseguito dietro un sipario, da cui lui balzava fuori nuovamente libero, ma poi Houdini scoprì che senza il sipario il pubblico era molto più affascinato dal vederlo lottare per liberarsi.

    Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini, evasioni comprese, era eseguito anche dal fratello Theo Weiss ("Dash") con lo pseudonimo di Hardeen. La più grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza; Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.

    Negli anni venti, dopo la morte dell'amata madre, Houdini dedicò le sue energie a smascherare medium e parapsicologi, un'attività che verrà poi proseguita ai nostri giorni, tra gli altri, dal prestigiatore James Randi e dalla coppia Penn & Teller. La preparazione tecnica di Houdini nelle arti della prestidigitazione gli permise di svelare frodi che avevano fino ad allora ingannato molti scienziati e accademici.

    Divenne un membro del comitato di Scientific American che offriva un premio in denaro a chiunque avesse saputo dimostrare di possedere capacità soprannaturali. Grazie a lui il premio non fu mai ritirato. A mano a mano che la sua fama di "acchiappafantasmi" cresceva, Houdini iniziò a frequentare sedute spiritiche in incognito, accompagnato da un reporter e da un ufficiale di polizia. La più famosa medium che cercò di smascherare fu Mina Crandon, nota col nome di Margery. Houdini seppe riprodurre gli effetti delle sedute della Crandon, ma altri aspetti delle sedute di quest'ultima rimangono controversi. Per esempio, la comparsa della seconda mano 'teleplasmica' di Crandon non è mai stata totalmente spiegabile
    Quest'attività costò a Houdini l'inimicizia di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes. Nonostante Holmes fosse un razionalista che rifiutava il soprannaturale, il suo creatore Doyle era un fervente credente nello spiritismo e si oppose pubblicamente a Houdini, rifiutandosi di credere ai suoi resoconti.

    Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice, nella notte di Halloween il 31 ottobre 1926 all'età di cinquantadue anni. Solo due settimane prima aveva subito un colpo all'addome da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi, andandolo a trovare nel suo camerino, volle mettere alla prova i leggendari muscoli addominali di Houdini dandogli dei pugni - cosa che Houdini normalmente permetteva - ma quella volta, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di prepararsi a ricevere i colpi. Nonostante ciò che poi l'opinione pubblica pensò, non fu solo il colpo a provocarne la morte
    Ai funerali di Houdini, tenutisi il 4 novembre a New York, parteciparono oltre duemila persone. È stato sepolto al Machpelah Cemetery, nel quartiere del Queens, con il simbolo della Society of American Magicians scolpito nella pietra; la sua tomba si trova accanto a quella dell'adorata madre. La Society of American Magicians continua a tenere ogni anno una cerimonia in sua memoria il giorno dell'anniversario della sua morte, che comprende anche una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito. L'illusionista prima di morire disse: "Se è veramente possibile a qualcuno tornare dall'aldilà, Harry Houdini lo farà".

     
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  13. la sirenetta
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    Axel%20Munthe

    AXEL MUNTHE

    Axel Martin Fredrik Munthe (Oskarshamn, 31 ottobre 1857 – Stoccolma, 11 febbraio 1949) è stato un medico, psichiatra e scrittore svedese.

    È conosciuto principalmente per essere l'autore de La storia di San Michele (1929), un racconto autobiografico romanzato della sua vita e del suo lavoro, il cui titolo si riferisce alla villa San Michele che egli si costruì ad Anacapri con l'aiuto di manovali del luogo. S.Michele è un piccolo capolavoro di geniale architettura "spontanea", o meglio "dilettantesca", realizzata da un uomo di raffinata cultura, ed è visitata ogni anno da migliaia di turisti.

    Nacque ad Oskarshamn, Svezia. All'età di diciotto anni visitò Capri, e ne rimase folgorato, al punto da decidere di volervi un giorno vivere.

    Studiò medicina ad Uppsala ed a Parigi, ove si laureò (1880). Esercitò la sua professione sia a Roma che a Parigi, e nel 1903 divenne medico della Casa Reale svedese. Nel 1908 fu tra i volontari stranieri che prestarono soccorso alla popolazione dopo il terremoto di Messina. A seguito di questa esperienza scrisse il libro: "Lettere da un città dolente" (1909), che egli cita anche nella "Storia di S. Michele".

    Dopo essersi ritirato dalla vita pubblica, visse presso villa San Michele sull'isola di Capri. Scrisse La storia di San Michele quando ormai, negli ultimi anni della sua vita, fu costretto a tornare nella natia Svezia a causa di una malattia agli occhi.
    Fu un "animalista" ante litteram; lasciò infatti una cospicua somma perché fosse creata una fondazione che si adoperasse per vietare l'impiego degli animali nei circhi equestri, nonché per eliminare i giardini zoologici, cose che egli reputava indegne della civiltà.
    Villa San Michele fu da lui donata allo Stato svedese, ed è oggi gestita da una fondazione.

     
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  14. Oceanya
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    bob_marley


    Bob Marley


    Robert Nesta MarleyRobert Nesta Marley, detto Bob (Nine Mile, 6 febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981), è stato un cantautore, chitarrista e attivista giamaicano.


    È generalmente identificato con il genere musicale reggae, che peraltro lo rese popolare fuori dalla Giamaica. In riconoscimento dei suoi meriti, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. In molte delle sue canzoni Marley denuncia l'emarginazione dei poveri da parte del potere.

    La sua attività ha inizio nel 1964, quando forma la band The Wailers; dopo il loro scioglimento, nel 1974, suona come Bob Marley and The Wailers. Nel 2008 è stato posizionato al 19° posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e tra le sue migliori "tracce vocali" ci sono No Woman, No Cry e Redemption Song

    Nella sua breve esistenza ha avuto il merito di portare alla ribalta planetaria il reggae, genere musicale nato dall'unione dello ska, originario dell'isola caraibica, con la musica e la cultura africane patrimonio degli schiavi deportati durante la colonizzazione.


    Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il mondo. La sua musica è fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza.

    L'aspetto politico della sua vita è stato, se possibile, più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia della pace dalle Nazioni Unite. Nello stesso anno riunì, durante un suo concerto, tutte le diverse fazioni che si combattevano nei sobborghi di Kingston.
    La gratificazione maggiore la ottenne nel 1980 quando venne invitato a partecipare alla celebrazione dell'indipendenza dello Zimbabwe.
    Robert Nesta Marley nacque nel villaggio di Rhoden Hall situato ai piedi della collina di Nine Miles, nella regione di St. Ann's Bay, nella Giamaica settentrionale, si presume il 6 febbraio 1945[3], anche se la data è incerta. Suo padre, Norval Sinclair Marley, era un giamaicano bianco di discendenza inglese, nato nel 1895 da genitori originari del Sussex. Norval era un capitano della marina, oltre che un sovrintendente delle piantagioni, quando sposò Cedella Booker, all'epoca diciottenne giamaicana di colore.

    La loro relazione provocò subito uno scandalo, la famiglia di Marley, scoperta l'unione tra Norval e Cedella, diseredò il figlio. In un primo momento Norval provvedeva al sostentamento economico della moglie e del figlio, sebbene li vedesse raramente, essendo spesso in viaggio. Poi però prese la decisione di abbandonare la sposa, partendo definitivamente per Kingston nel 1944 mentre lei era incinta. I due si sarebbero rivisti solo una volta in occasione della nascita di Bob[3]. Bob aveva appena 10 anni quando il padre morì a causa di un infarto nel 1955, all'età di 60 anni.

    Cedella nonostante tutto non colpevolizzò il marito, dichiarando[4]:

    « Resterà un buon uomo, costretto ad agire male dalla sua famiglia e dalle regole della società »
    (Cedella Booker)

    Bob, invece, conserverà sempre un senso di rifiuto verso il padre[5]:

    « Non ho avuto padre. Mai conosciuto... Mio padre era come quelle storie che si leggono, storie di schiavi: l'uomo bianco che prende la donna nera e la mette incinta »
    (Bob Marley)

    Robert fu vittima di pregiudizi razziali da giovane, a causa delle sue origini razziali miste, ed affrontò la questione della sua identità razziale durante tutta la sua vita. Una volta disse:

    « Io non ho pregiudizi contro me stesso. Mio padre era bianco e mia madre era nera. Mi chiamano mezza-casta, o qualcosa del genere. Ma io non parteggio per nessuno, né per l'uomo bianco né per l'uomo nero. Io sto dalla parte di Dio, colui che mi ha creato e che ha fatto in modo che io venissi generato sia dal nero che dal bianco. »


    Agli inizi degli anni cinquanta Cedella decise di lasciare Rhoden Hall per andare in città: all'inizio il padre Omeriah si oppose con decisione ma successivamente prese atto della forte volontà della figlia di trasferirsi. Le suggerì soltanto, per il bene di suo figlio, di far terminare a Bob la scuola a Rhoden Hall[6]. Intanto la madre si trasferiva a Trenchtown, un sobborgo di Kingston, la capitale della Giamaica, e Bob l'avrebbe raggiunta due anni dopo, all'età di 12 anni. Degrado e disperazione caratterizzavano quella parte della città, le condizioni di Trenchtown sarebbero state descritte da Bob in questo modo[7]:

    « Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati, tutti i disperati, perché Trenchtown è il ghetto, è qualsiasi ghetto di qualsiasi città... E se sei nato a Trenchtown, non avrai la benché minima possibilità di farcela »
    (Bob Marley)

    Anche qui, come negli slum di Kingston, nascevano sentimenti di rivolta verso il sistema da parte dei giovani neri che vivevano ai margini della società: i rude boys, giovani afrocaraibici che manifestano il loro dissenso verso la cultura e l'ordine attraverso il rifiuto del lavoro e la conduzione di una vita fatta di espedienti, compiendo bravate provocatorie e piccoli crimini[6]. Gli ideali anti-sistema saranno caratteristici più tardi del movimento Rasta, che non assumerà, però, connotazioni così violente[6]. Marley comunque non si avvicinò a questi giovani, però non mancò di tentare di allontanarli dalla violenza e dal loro atteggiamento negativo con i testi di alcune delle sue canzoni[6]. Nel 1967 Marley si convertì dal Cristianesimo al Rastafarianesimo. Fu costretto ad imparare l'autodifesa, dato che fu vittima di ripetuti episodi di bullismo, causati sia dalla sua origine razziale, sia dalla sua statura sotto la media (era alto 163 cm). Riuscì quindi a guadagnarsi una reputazione a causa della sua forza fisica, che gli portò il soprannome di "Tuff Gong".

    A 15 anni il giovane Bob lasciava la scuola e iniziava a lavorare come elettricista; strinse anche una grande amicizia con Neville O'Riley Livingston, "Bunny" per gli amici, che viveva con suo padre Thaddeus Livingstone e i suoi otto fratelli in Second Street, vicino a Bob e sua madre. Bunny lo iniziò alla musica e al canto: lo fece partecipare a canti religiosi, lo introdusse nel mondo degli strumenti a corda e gli fece ascoltare i successi del momento attraverso un'emittente di New Orleans[8].

    La formazione musicale di Marley avvenne in questo contesto di povertà. Bunny si arrangiava, non aveva i mezzi per comprare una chitarra né una buona radio così per costruire qualcosa con le sembianze di una chitarra ricavava la cassa di risonanza da una corteccia intagliata, un manico di bambù per l'impugnatura e dei fili elettrici come corde[9]. Questo però non impedì ai due amici di entrare in contatto con il mondo della musica infatti, grazie a un vecchio apparecchio radiofonico, riuscirono ad ascoltare il Rhythm & Blues di gruppi come gli Impressions, Ray Charles e anche Elvis Presley. Con questo mix Bob si creava la sua cultura musicale[8].

    Nel loro tempo libero, Bob e Bunny suonavano con Joe Higgs, un cantante locale e devoto Rastafari, che viene riconosciuto da molti come mentore di Bob. Durante una jam session con Higgs e Livingston, Marley incontrò Peter McIntosh, più tardi conosciuto come Peter Tosh, il quale aveva ambizioni musicali simili.

    Nel 1962, all'età di 16 anni, Bob registrò i suoi primi due singoli, Judge Not e One Cup of Coffee, con il produttore musicale del luogo, Leslie Kong. Questi dischi, che furono pubblicati dall'etichetta Beverley's sotto lo pseudonimo di Bobby Martell, attirarono poco l'attenzione del mercato.

    Nel 1963 Bob Marley, Bunny Livingston, Peter Tosh, Junior Braithwaite, Beverley Kelso e Cherry Smith fondarono un gruppo ska e rocksteady chiamato "The Teenagers"; più tardi, il nome fu cambiato in "The Wailing Rudeboys", quindi in "The Wailing Wailers"; nel 1966 Braithwaite, Kelso e Smith lasciarono la band, che modificò il nome in quello di "The Wailers". Nel 1974, dopo l'uscita dalla band di Peter Tosh e di Bunny "Wailer" Livingston, per intraprendere carriere da solisti, Marley suonò assieme ad altri musicisti, tra i quali Chaltron "Charly" Barret alla batteria, Aston "familyman" Barret al basso, Al Andersonn e Junior Marvin alle chitarre, Alvin "seeco" Pattersonn alle percussioni e le coriste "I threes" Judy Mowatt, Marcia Griffiths e la moglie Rita Andersonn sotto il nome di "Bob Marley and The Wailers". Nel corso di tali session si ebbe anche l'inserimento di altri musicisti nella sezione fiati quali Vin Gordon al trombone e Glen Da Costa al sax.
    Marley divenne quindi il leader del gruppo, il cantante, e l'autore della maggior parte dei testi. La maggior parte dei primi lavori del gruppo, incluso il primo singolo Simmer Down, fu prodotto da Coxsone Dodd allo Studio One. Simmer Down raggiunse l'apice delle classifiche Giamaicane nel 1964 e i Wailers vennero proposti come miglior gruppo nazionale. Proseguirono con canzoni come "Soul Rebel" e "400 Years".

    Nel 1966 Bob Marley sposò Alpharita Costancia Anderson, conosciuta da lì in poi come Rita Marley, una componente delle I Threes (Rita Marley, Marcia Griffiths e Judy Mowatt) coriste del gruppo. Da lei ha avuto tre dei suoi tredici figli (due adottati dalla precedente relazione di Rita, tre avuti con la stessa, e altri 8 con altre donne), tra i quali David Ziggy Marley, Stephen Marley e Damian Marley che continuano la tradizione della musica del padre con la loro band, i Melody Makers.

    Dopo il matrimonio, la coppia si trasferì per alcuni mesi nella residenza della madre di Bob a Wilmington, nel Delaware. Dopo essere tornato in Giamaica, Bob aderì al movimento rastafariano e cominciò a sfoggiare i suoi caratteristici dreadlock. Dopo un litigio con Dodd, Bob Marley e il resto del gruppo si uniscono alla band di Lee "Scratch" Perry, The Upsetters. Sebbene la collaborazione sia durata meno di un anno, molti ritengono che la produzione migliore dei Wailers si concentri in questo periodo. Marley e Perry si separarono dopo una disputa sui diritti di registrazione, ma rimasero amici e lavorarono ancora insieme.

    Tra il 1968 e il 1972 Bob e Rita Marley, Peter McIntosh e Bunny Livingston produssero un re-cut di alcune vecchie canzoni per la JAD Records a Kingston e a Londra, nell'intento di esportare il sound dei Wailers. Più tardi, Livingston confessò:
    "quelle canzoni non avrebbero mai dovuto essere pubblicate su un album... erano solo delle demo da fare ascoltare a delle case discografiche..."

    Nel luglio 1977, Marley si trovò con una ferita nell'alluce destro, che lui pensava fosse causata da un incidente durante una partita di calcio. Successivamente durante un'altra partita di calcio l'unghia dell'alluce si staccò. Solo a quel punto fu fatta la diagnosi corretta. Marley aveva una forma di melanoma maligno alla pelle che cresceva sotto l'unghia dell'alluce. Gli fu consigliato di amputare l'alluce, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".

    Nel 1978 Bob Marley organizzò un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome One Love Peace Concert, sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, Michael Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si diedero la mano.

    Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati politici, Survival, contenente canzoni come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and Live e Survival, che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17 aprile per la indipendenza dello Zimbabwe.

    Nel 1980 il disco Uprising segna la fine della produzione di Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene singoli come Redemption Song e Forever Loving Jah. Ed è proprio in Redemption Song che Marley cantò:

    « Emancipate yourselves from mental slavery, no one but ourselves can free our minds... »
    « Emancipate voi stessi dalla schiavitù mentale, nessuno a parte noi stessi può liberare la nostra mente... »
    (Redemption Song)

    Il cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo corpo. Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (il 27 giugno 1980 allo Stadio San Siro di Milano, di fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito Stadio Comunale di Torino) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma. Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park. Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh. Dopo l'evento, Bob si recò a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Il tumore era però troppo esteso per essere trattato.

    Un ulteriore peggioramento si avvertì nel volo di ritorno dalla Germania verso la Giamaica. Il volo fu quindi deviato in direzione di Miami, dove Bob venne ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove morì la mattina dell'11 maggio 1981. Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley: "Money can't buy life" ("i soldi non possono comprare la vita").

    Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari (lo stesso Hailé Selassié, considerato il Messia dalla religione Rastafari, era rimasto sempre devoto alla Chiesa ortodossa etiopica). Fu sepolto in una cappella eretta accanto alla sua casa natale a Nine Mile, insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana e i suoi semi, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit[10].

    Bob Marley morì senza fare testamento.
     
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  15. la sirenetta
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    Gregory Peck

    Gregory Peck, nome completo Eldred Gregory Peck (La Jolla, 5 aprile 1916 – Los Angeles, 12 giugno 2003), è stato un attore statunitense.

    Vincitore del premio Premio Oscar per la sua interpretazione dell'avvocato Atticus Finch nel film Il buio oltre la siepe (1962), nel corso della sua carriera ha spesso incarnato personaggi idealisti e di elevata statura morale.

    Il 20 gennaio 1969 il Presidente Lyndon B. Johnson ha onorato con la Medaglia presidenziale della libertà il suo impegno umanitario

    È morto a Los Angeles il 12 giugno 2003 all'età di 87 anni.

    Figlio di un droghiere e di una insegnante, Gregory Peck ebbe una infanzia tranquilla. Nel 1936, ventenne, si iscrisse alla facoltà di medicina e si dedicò contestualmente all'attività sportiva, gareggiando in una squadra di canottaggio.

    Nel 1938, durante una trasferta a New York, assistette allo spettacolo teatrale I've Married An Angel, rimanendone affascinato. Una volta tornato a Los Angeles, si iscrisse al Neighborhood Playhouse, abbandonando gli studi universitari per intraprendere la carriera di attore.

    Dopo alcuni anni di attività teatrale, nel 1944 il ventottenne Peck ottenne il suo primo contratto cinematografico per il ruolo di protagonista nel film Tamara, figlia della steppa (1944): nel ruolo di un partigiano russo, venne subito notato per la sua recitazione misurata e per il suo gradevole aspetto fisico, caratteristiche che lo renderanno particolarmente adatto alle commedie e ai film romantici. Subito dopo girò Le chiavi del paradiso (1944), nel ruolo di un giovane prete, per cui ottenne la sua prima nomination all'Oscar, seguito l'anno successivo da La valle del destino (1945), accanto a Greer Garson.

    Sempre nel 1945 la carriera di Peck ebbe una svolta, grazie all'incontro con il regista Alfred Hitchcock, il mago del brivido, il quale lo affiancò alla star Ingrid Bergman nel giallo psicologico Io ti salverò (1945). Il film, che mostrò un volto nuovo dell'attore, più tormentato e misterioso, ebbe un tale successo che Peck venne successivamente chiamato a lavorare con altri grandi maestri della regia, come Clarence Brown per Il cucciolo (1946), per il quale ottenne la seconda nomination all'Oscar, King Vidor per il western Duello al sole (1946), in cui recitò insieme a Jennifer Jones e Lionel Barrymore, ancora Hitchcock per il legal-thriller Il caso Paradine (1947), in coppia con una fulgida Alida Valli, e infine Elia Kazan in Barriera invisibile (1947), un duro atto di accusa contro l'antisemitismo che procurò a Peck la sua terza nomination all'Oscar.

    Nel film Il grande peccatore (1949), diretto da Robert Siodmak, Peck recitò per la prima volta accanto ad Ava Gardner, che ritroverà in altri tre film successivi. Il decennio si chiuse con il film bellico Cielo di fuoco (1949), che valse a Peck la quarta nomination all'Oscar, e i due western Cielo giallo (1948) e Romantico avventuriero (1950).

    Durante gli anni cinquanta Peck consolidò il suo enorme successo sul grande schermo e la sua popolarità presso il pubblico. Dopo il biblico Davide e Betsabea (1951) e il western L'avamposto degli uomini perduti (1951), interpretò la figura di Ernest Hemingway in Le nevi del Chilimangiaro (1952), affiancato nuovamente ad Ava Gardner, mentre l'anno successivo fu diretto da William Wyler nella commedia romantica Vacanze romane (1953), accanto a Audrey Hepburn, dove impersonò l'affascinante giornalista che si innamora della principessa in fuga.

    Nel 1955 sposò la giornalista francese Veronique Passani da cui ha avuto due figli, Anthony e Cecilia. Dal precedente matrimonio (1942-1955) con Greta Konen, Peck ebbe tre figli: Jonathan (morto suicida nel 1975), Stephen e Carey.

    Peck continuò a essere diretto da grandi registi di fama, come John Huston in Moby Dick la balena bianca (1956), in cui interpretò un magnifico capitano Achab, Vincente Minnelli in La donna del destino (1957) con Lauren Bacall, nuovamente Wyler in Il grande paese (1958), con Charlton Heston, Henry King in Adorabile infedele (1959), dove impersonò lo scrittore Francis Scott Fitzgerald, e Stanley Kramer in L'ultima spiaggia (1959), film di pesante critica alla guerra nucleare, con un cast all-stars formato anche da Ava Gardner, Fred Astaire e Anthony Perkins.

    Il film Il buio oltre la siepe (1962) consacrò Gregory Peck, facendogli vincere l'Oscar come migliore attore protagonista nel 1963, grazie alla sua interpretazione dell'avvocato idealista Atticus Finch.

    Dopo la metà degli anni sessanta iniziò il tramonto artistico di attori come Cary Grant (che si ritirò dalle scene nel 1966) e James Stewart, destinato a ricoprire ruoli minori in film sempre più commerciali; tale fenomeno non risparmiò neppure Gregory Peck, che pure recitò ancora in pregevoli film come Il promontorio della paura (1961) con Robert Mitchum, ...e venne il giorno della vendetta (1963) di Fred Zinnemann e Arabesque (1966), diretto da Stanley Donen, in cui affiancò Sophia Loren.

    Durante gli anni settanta, Peck ottenne ancora un grande successo mondiale con l'inquietante thriller Il presagio (1976) ma lavorò anche in pellicole meno fortunate, tra cui I ragazzi venuti dal Brasile (1978) con Laurence Olivier, in cui impersonò il sadico medico Josef Mengele. Solo agli inizi degli anni novanta Peck ricomparirà in film di cassetta: apparve in un piccolo cameo in Cape Fear - Il promontorio della paura (1991) rifacimento dell'omonimo film nel quale aveva recitato già nel 1961, qui accanto a Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange, Juliette Lewis e Martin Balsam.

     
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345 replies since 22/6/2010, 13:40   41474 views
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