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@Angela
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MI SENTO ROSSO
Rosso, rosso. Rabbia. Tanta rabbia. Non voglio sentirmi dire di no. Romperei tutto, tutto quello che trovo. Mi fermo in tempo per non pentirmi poi.
Michele Zanella classe terza Scuola Primaria
La rabbia di Michele è rossa, molto rossa. E sale in un crescendo distruttivo, che sembra incontenibile. Le figure di suono, alliterazioni, consonanze e assonanze amplificano l’effetto fino allo stacco improvviso dei due versi finali: quasi una brusca frenata che rivela tutto lo sforzo di contenersi.
NEL CESTO DELLE COSE BELLE
Nel cesto delle cose belle metterei un raggio del giallo abbagliante del sole che mi colpisce la mattina, metterei una spruzzata di rosso sangue delle cadute dell’infanzia, metterei un fungo di verde muschiato di gite in montagna.
Nel cesto delle cose belle metterei una goccia di blu rilassante dei pomeriggi passati a guardare il cielo, metterei un macigno di un grigio depresso per rammentare le discussioni in famiglia.
Nel cesto delle cose belle metterei un frammento di bianco ansioso per i vasi infranti quando ero bambino.
Infine aggiungerei una scorza di arancione per ripensare alle serate davanti al camino sapendo che fuori c’è la neve.
Nicolò Ceccarello classe quarta Scuola Primaria
Prendiamo un cesto e mettiamoci delle cose belle… Nicolò ha un colore per ognuna. I colori del presente, come il giallo abbagliante o il blu rilassante, trascorsi a guardare il cielo. Ci sono anche i colori della prima infanzia, già lontana, come il rosso sangue o il bianco. Nel cesto finisce anche il grigio delle discussioni in famiglia, perché un bambino è tanto saggio da sapere che anche quelle fanno parte di una bella storia.
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