QUEEN

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    QUEEN

    I Queen sono un gruppo rock britannico, formatosi a Londra nel 1971, composto dal cantante e pianista Freddie Mercury, dal chitarrista Brian May, dal batterista Roger Taylor e dal bassista John Deacon.


    La band, conosciuta come una tra le più importanti sulla scena internazionale, ha venduto oltre 150 milioni di dischi,anche se alcune stime arrivano a 300 milioni; tra le più importanti canzoni del quartetto si ricordano Bohemian Rhapsody, proclamata sia da critici sia da sondaggi popolari tra le migliori canzoni di tutti i tempi,We Are The Champions e Somebody to Love di Mercury, We Will Rock You, Who Wants to Live Forever e The Show Must Go On di May, Radio Ga Ga e A Kind of Magic di Taylor e Another One Bites the Dust e I Want to Break Free di Deacon. La loro prima raccolta del 1981, Greatest Hits, risulta l'album più acquistato in assoluto in Inghilterra, con oltre cinque milioni di copie vendute, precedendo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles.

    Il gruppo ha riscosso nel corso degli anni un grandissimo successo di pubblico ed ha avuto una forte influenza sulle generazioni e sui musicisti successivi.Nel 2001 la band è stata inclusa nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland e, nel 2004, nella UK Music Hall of Fame. Un sondaggio d'opinione, effettuato in Gran Bretagna dalla BBC nel 2007, elesse i Queen a "miglior gruppo britannico di tutti i tempi", davanti a Beatles e Rolling Stones; inoltre, i quattro membri della band sono stati ammessi nella Songwriters Hall Of Fame. I Queen, che attinsero principalmente al progressive ed al glam rock, furono capaci di adottare generi musicali molto diversi e innovativi, come heavy metal, gospel, blues rock, musica elettronica, funky e rock psichedelico.

    Caratteristica del gruppo erano i loro concerti, che sono stati 707 in 26 nazioni dal 1971 al 1986, che, animati da Mercury, considerato un vero e proprio frontman,venivano considerati dei veri spettacoli teatrali; per questo motivo, alla band è stato spesso attribuito il titolo di miglior live-band della storia. La loro esibizione al Live Aid è stata votata da un vasto numero di critici non solo come la migliore dell'evento, ma una delle migliori in assoluto della storia della musica moderna. La morte di Mercury, leader carismatico del gruppo, avvenuta il 24 novembre 1991, e l'abbandono di Deacon nel 1997 frenarono la produzione musicale della band; May e Taylor continuarono a suonare insieme, formando con Paul Rodgers, a partire dal 2005, i Queen + Paul Rodgers, esperienza terminata nel 2009.

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    La formazione (1968-1971)

    Nel 1964, il chitarrista Brian Harold May fondò insieme a Tim Staffell i 1984; il gruppo, composto da altri quattro membri, ebbe un buon successo, arrivando nel 1967 ad aprire un concerto di Jimi Hendrix ed a partecipare ad un grande concerto di Natale con T. Rex e Pink Floyd. Dopo lo scioglimento della band nel 1968, May e Staffell decidono di riformarne un'altra, inserendo così nella bacheca dell'Imperial College, dove studiavano, un annuncio: "Cercasi batterista stile Ginger Baker/Mitch Mitchell". A questo rispose Les Brown, che passò l'informazione a Roger Meddows Taylor; dopo un provino effettuato nel suo appartamento di Shepherd's Bush, Taylor convinse con la propria professionalità May e Staffell ed entrò a far parte degli Smile. La prima apparizione pubblica della nuova band avvenne il 26 ottobre 1968, quando aprì un concerto dei Pink Floyd; nel maggio 1969, il gruppo firma un contratto con la Mercury Records per la pubblicazione di un singolo.
    In questo periodo Staffell presentò ai compagni Farrokh Bulsara detto "Freddie"; nato a Zanzibar da una famiglia di origine persiana, Bulsara faceva parte di una blues band, gli Ibex (poi Wreckage), dispensando inoltre numerosi consigli agli Smile su come suonare e presentarsi in pubblico. Il singolo Earth/Step On Me, registrato ai Trident Studios, venne pubblicato negli Stati Uniti, senza tuttavia ottenere il successo sperato; per questo motivo, Staffell decise di abbandonare i due compagni, entrando a far parte degli Humpy Bong.

    I rimanenti membri degli Smile, incoraggiati da Bulsara, che si era aggregato ai due, continuarono il loro lavoro e, nell'aprile 1970, cambiarono il nome della band in "Queen", cominciando a cercare un bassista; il 27 giugno 1970, i tre, completati da Mike Grose, si esibirono per la prima volta in pubblico, a Truro, in un concerto di beneficenza per la Croce rossa.Il nome "Queen" venne pensato da Bulsara, che cominciò a farsi chiamare "Mercury"; "Queen è un nome corto, semplice e facile da ricordare ed esprime poi quello che vogliamo essere, maestosi e regali. Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy." Lo stile adottato dai tre comprendeva abiti di seta in bianco e nero, bracciali, anelli e collari. Dopo poco tempo Grose abbandonò la band, così come fece il suo sostituto Barry Mitchell.[18] Dopo aver provato Doug Ewood Bogie, Taylor e May incontratono nel gennaio 1971 John Deacon, proponendogli il posto di bassista dei Queen; a fine febbraio, Deacon, per la sua tranquillità e la sua conoscenza dell'elettronica, diventò il quarto membro del gruppo.


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    FREDDIE MERCURY

    Freddie Mercury (vero nome: Farooldì Bulsara), nato il 5 settembre 1946 sull'isola di Zanzibar, allora colonia britannica, da genitori di etnia parsi, ha trascorso un'infanzia agiata a Bombay, in India, dove il padre, diplomatico al servizio della Corona, era stato trasferito prima di emigrare in Inghilterra nel 1964 dopo il riconoscimento d'indipendenza della Tanzania. Freddie, come veniva chiamato dai compagni di scuola già in India, frequenta le superiori a Feltham, Middlesex, poco lontano dal futuro amico Brian; viene poi ammesso all'Ealing College of Art e nel 1966 si trasferisce a Londra, nel quartiere di Kensington, allora punto di ritrovo di artisti e gente "in".

    "Sebbene Freddie non fosse ancora nient'altro che uno studente squattrinato" ricorda Roger, che in quel periodo gestiva insieme a lui uno stand di vestiti al Kensington Market, "andava in giro per Kensington High Street come una vera star, con pantaloni di seta attillatissimi e giacche di pelliccia e con un modo di fare raffinato e straordinariamente affascinante. Si comportava come un vero dandy effeminato, completamente fuori dalla realtà; non aveva i soldi per mangiare ma si muoveva sempre in taxi e credo di non averlo mai visto salire su un mezzo pubblico. Inoltre era una persona di una generosità senza limiti ed estremamente sensibile". Nel corso del 1969 Freddie, accanito fan di Jimi Hendrix ed eccellente pianista, entra a far parte di un gruppo di Liverpool, gli Ibex, e nel corso di alcuni concerti a Londra e a Liverpool, dove il gruppo si trasferisce per alcuni mesi in cerca di successo, inizia ad affinare le sue doti vocali e sceniche.

    Gli Ibex si sciolgono nel 1970 e Freddie forma una propria band, i Wreckage; per i quali scrive il suo primo pezzo, Stone Cold Crazy. L'esperienza, però, finisce nel giro di pochi mesi.

    Nell'aprile 1970, quando anche l'avventura Smile si è conclusa, Brian, Roger e Freddie decidono di formare un gruppo insieme e si mettono alla ricerca di un bassista. In questo periodo Freddie cambia il proprio cognome in Mercury e crea il nome Queen: "È un nome corto, semplice e facile da ricordare e poi esprime quello che vogliamo essere, maestosi e regali.Il glam è parte di noi e vogliamo essere dandy." Dopo aver cambiato due bassisti nel corso delle iniziali apparizioni con il nome Queen (la prima a Truro, 27 giugno 1970), Brian e Roger, a una festa, incontrano John Deacon.



    BRIAN MAY

    Brian Harold May, nato il 19 luglio 1947 a Hampton, Middlesex, viene ammesso all'Imperial College di Londra nel 1965 presso la facoltà di fisica astronomica. Arriva a Londra animato anche dalla speranza di farsi strada nell'effervescente ambiente musicale della capitale. Porta con sé la chitarra che si è costruito da solo nel 1963 utilizzando il legno di un vecchio camino e altri materiali trovati in casa (tra cui pezzi di motore, bottoni di madreperla, elementi di un telefono) e che suona usando come plettro una moneta da sei pence: è la leggendaria "Red Special" che lo accompagnerà in ogni disco e in ogni apparizione live dei Queen. In compagnia di Tim Staffel, iscritto all'Ealing College of Art, inizia a frequentare la Jazz Room dell'Imperial College in cerca dell'occasione giusta. Il loro gruppo 1984, nato sui banchi di scuola a Hampton e cresciuto nei club di Twickenham, cerca di imporsi sulla scena rock blues e inizia una serie di apparizioni in piccoli club. Nel 1967 alcuni concerti di supporto sembrano premiare gli sforzi di Brian e Tim; il 13 maggio sono chiamati ad aprire il concerto di Jimi Hendrix all'Imperial College e in quell'occasione Brian incontra il suo idolo il quale, incrociandolo fuori dal camerino, visibilmente stonato gli domanda: "Scusa, amico, sai dov'è il palco?". Il 23 dicembre 1967 prendono parte a un grande concerto di Natale cui partecipano anche T-Rex, Pink Floyd, Traffic e ancora Hendrix ma salgono sul palcoscenico solo alle 5 del mattino di fronte a una dozzina di spettatori e la grande occasione si rivela una delusione. Brian e Tim comprendono che al gruppo manca l'energia necessaria per sfondare ed escono dai 1984 per dedicarsi agli studi. Dopo alcuni mesi, però, i due decidono di mettere in piedi una nuova formazione e appendono alla bacheca dell'lmperial College un avviso: "Cercasi batterista stile Mitch Mitchell/Ginger Baker". L'annuncio viene raccolto da uno studente, Les Brown, il quale passa l'informazione al suo compagno di stanza Roger Taylor.

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    ROGER TAYLOR

    Roger Meddows Taylor, nato il 26 luglio 1949 a King's Lynn, Norfolk, cresciuto a Truro, Cornovaglia, è uno studente di medicina della London Hospital Medical School giunto a Londra nel 1967. Come molti altri ragazzi della provincia, Roger è arrivato con l'intenzione di entrare in un gruppo rock e di sfondare, armato di un carattere estroverso e di una grande fiducia in se stesso. "Non ho mai voluto essere il ragazzo della porta accanto, ho sempre pensato che sarei stato qualcosa di più, ma non è facile per un ragazzo di provincia, non è per niente facile..... (Drowse, 1976). A differenza di altri ha già raccolto un discreto successo in Cornovaglia con i Reaction, una cover band di soul formatasi nel 1965 che, dopo l'esplosione della bomba Hendrix, si orienta verso un genere rock blues psichedelico stile Cream. Roger, leader del gruppo e per un certo periodo anche cantante oltre che batterista, tra il 1965 e il 1968 lavora duro per procurare date e ingaggi e i Reaction si fanno una buona reputazione come local band con numerosi concerti nei club della Cornovaglia e alcune prestigiose apparizioni come supporto di T-Rex, Slade e Ritchie Blackmore del periodo pre-Deep Purple. Durante la "Summer of Love" del 1968 riescono perfino a organizzare un festival psichedelico sulla spiaggia di Perranporth, il "Summer Coast Sound Experience", che attira più di trecento spettatori ma viene inevitabilmente interrotto dalla polizia di Truro. Nel settembre dello stesso anno il gruppo si scioglie e Roger cerca a Londra l'occasione per fare il grande salto.

    Pochi giorni dopo aver risposto all'annuncio, Roger riceve una lettera da parte di Brian May, il quale in poche righe descrive molto puntualmente che tipo di persona e di musicista sta cercando. Nonostante le tante incertezze e timori tipici del suo carattere e soprattutto la volontà di non abbandonare del tutto gli studi, Brian ha idee chiare sul tipo di musica che vuole suonare ed è seriamente intenzionato a mettere in piedi un gruppo con possibilità di carriera, che esca dal circuito delle cover bands universitarie e si proponga con pezzi propri e una precisa fisionomia. Tim Staffel ha avuto l'idea di un progetto chiamato Smile.

    Per il primo incontro Roger invita Brian e Tim nel proprio appartamento a Shepherd's Bush dove ha un set di bongos (la batteria è ancora a Truro) e i due si presentano con le chitarre acustiche. Brian ricorda di essersi particolarmente stupito nel vedere Roger accordare le percussioni:"... Mi sembrava una cosa molto professionale, e subito ho capito che era l'uomo giusto per noi; il suo modo di suonare era straordinario, preciso ed esuberante. Io e Tim ci siamo guardati in faccia e abbiamo pensato: "Questo tipo è un grande".

    Dopo una serie di prove nella Jazz Room dell'lmperial College, Roger, Brian e Tim scoprono di pensarla allo stesso modo; sono ambiziosi, motivati e devoti alla buona musica e scatta in loro una grande confidenza e simpatia. «Brian era un tipo tranquillo, gentile e sensibile" ricorda Tim Staffel, «un vero gentleman; io ero molto più rude e scontroso. Roger invece era espansivo, vitale, esuberante; un vero batterista anche come persona. È come se avesse tracciato la terza riga di un triangolo. L'energia del gruppo era frutto della fusione dei nostri rispettivi caratteri." Qualificatisi come una formazione progressive, gli Smile intraprendono una serie di concerti importanti all'imperial College e in Cornovaglia come supporto di gruppi affermati quali Pink Floyd, Yes e T-Rex e partecipano a un festival alla prestigiosa Royal Albert Hall con Joe Cocker; Free e Bonzo Dog Band. Nell'aprile 1969, dopo un concerto al Revolution Club, vengono contattati dalla Mercury Records, firmano un contratto per la pubblicazione di un singolo e registrano un demo presso i Trident Studios. Risultato del lavoro sono sei pezzi di raffinato progressive rock firmati da Brian e Tim: Earth, Step On Me, Polar Bear, April Lady (unica cover), Blag e Doin' Alright, brano che verrà ripreso dai Queen e inserito nel primo album.
    In questo periodo, Tim Staffel presenta a Roger e Brian uno stravagante compagno di corso, Freddie Bulsara, che, entusiasta del sound degli Smile e diventato presto grande amico del gruppo, li accompagna in ogni concerto ed è prodigo di consigli su come suonare e come presentarsi sul palco. Il singolo Earth /Step On Me viene pubblicato solo in America ma non ottiene il successo sperato. Gli Smile suonano per l'ultima volta al Marquee di Londra e nel 1970 Tim Staffel lascia il gruppo per entrare negli Humpy Bong capitanati da Colin Peterson, ex batterista dei Bee Gees.

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    JOHN DEACON

    John Richard Deacon, nato a Leicester il 19 agosto 1951, studente di elettronica, molto tranquillo e timido, ha già fatto esperienza come bassista in gruppi R&B, gli Art e gli Opposition. Dopo una prima audizione nel corso della quale suonano per la prima volta Son And Daughter, un pezzo di Brian, diventa il quarto membro dei Queen. Ricorda Roger: «Noi eravamo molto affiatati e avevamo una personalità piuttosto forte, e abbiamo pensato che, essendo un tipo così calmo, lui poteva entrare nel gruppo senza traumi. Era un grande bassista e il fatto che fosse anche un genio dell'elettronica è stato sicuramente un elemento decisivo". La prima apparizione con la formazione definitiva è del luglio 1971.

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    Nonostante fossero impegnati a finire i propri studi universitari (tutti e quattro conseguiranno la laurea), i Queen si lanciano in un lungo tour in Cornovaglia per acquisire confidenza con il palcoscenico. Nel 1972 sono invitati a collaudare l'attrezzatura dei rinnovati DeLane Lea Studios di Wembley e hanno la possibilità di registrare il primo demo, contenente Liar, The Night Comes Down, See What A FooI l've Been (che rimarrà inedito) e Stone Cold Crazy, canzone poi inclusa in SHEER HEART ATTACK. Nella speranza di trovare l'occasione giusta, continuano a frequentare i DeLane Lea e incontrano John Anthony, discografico della Mercury che Roger e Brian hanno conosciuto ai tempi degli Smile. John è in compagnia di Roy Thomas Baker, della Trident Records, che rimane folgorato dal sound e dal talento dei Queen e propone il loro demo al manager Norman Sheffield, il quale però non si dimostra molto interessato. Grazie alla determinazione di Roy Thomas Baker i Queen riescono a firmare un contratto di produzione con la Trident ed entrano in studio per preparare il loro primo album, con un compenso di venti sterline a settimana, mentre il responsabile Jack Nelson cerca per più di un anno di procurare il primo contratto discografico. Nel frattempo Roger, Brian e Freddie collaborano a una cover di I Can Hear Music dei Beach Boys accompagnata da Goin' Back, un singolo prodotto da Robin Cable e pubblicato con lo pseudonimo Larry Lurex. Nel marzo 1973 i Queen firmano il primo contratto ufficiale con la EMI e il 9 aprile Jack Nelson organizza uno showcase al prestigioso Marquee di Londra per la presentazione ufficiale che, nonostante la scarsa affluenza degli addetti ai lavori, si rivela un successo.

    Nei mesi seguenti i quattro intraprendono una serie di concerti nei club per perfezionare il loro sound e soprattutto il modo di stare sul palco, sperimentando ogni tipo di soluzione scenica e di abbigliamento. Freddie è intenzionato a fare di ogni concerto un'opera d'arte, uno spettacolo di danza; canto e recitazione e sviluppa uno stile originale che sarà in futuro il marchio distintivo del gruppo, capace di infiammare la platea come pochissimi altri. In particolare i Queen adottano in questo periodo il tema del bianco e nero, che li accompagna come soluzione scenica e tematica nella produzione di tutto il primo periodo; Freddie e Brian iniziano a comparire sul palco truccati e con le unghie dipinte rispettivamente di bianco e nero, un gioco inventato da un gruppo di fans di Liverpool.

    I primi anni (1972-1975

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    Nonostante fossero impegnati a terminare il loro percorso universitario,[19] i Queen organizzarono un tour in Cornovaglia, per cominciare a provare alcuni brani e ad acquisire confidenza con il palcoscenico;[17] nel settembre 1971, Terry Yeadon, un amico di May, offrì alla band la possibilità di registrare gratuitamente nei nuovi De Lane Lea Studios, per collaudarne le attrezzature.[17] La band ne approfittò, registrando alcuni brani originali come Liar, Keep Yourself Alive e Stone Cold Crazy,[20] che attirarono l'attenzione di John Anthony, discografico della Mercury Records, e di Roy Thomas Baker,[21] collaboratore della Trident Audio Productions, agenzia di management che mise sotto contratto i Queen, con la supervisione del manager Jack Nelson, che cominciò a cercare di procurare loro il primo contratto discografico.

    Nell'estate 1972, Mercury e gli altri iniziarono a lavorare al primo album, che finirono nel gennaio 1973; a marzo, i Queen firmarono il primo contratto d'incisione per il mercato britannico ed europeo con la EMI;[22] negli Stati Uniti d'America e in Giappone la band era invece rappresentata dalla Elektra Records.[23] Il 9 aprile, Nelson organizzò la presentazione ufficiale del gruppo al Marquee Club di Londra, che si rivelò un successo, nonostante la scarsa affluenza del pubblico.[22] Il primo singolo, Keep Yourself Alive, venne pubblicato il 6 luglio, ottenendo recensioni favorevoli dalla critica, senza tuttavia ricevere alcuna promozione radiofonica.[24] Un mese prima del loro debutto discografico, i Queen, con il nome Larry Lurex, avevano inciso la reinterpretazione I Can Hear Music.[23]

    L'album d'esordio, Queen, che uscì il 13 luglio 1973 e comprendeva perlopiù canzoni scritte alcuni anni prima,[25] ha come prerogative "l'aggressività e la nitidezza della voce di Freddie e gli assoli di May",[22] unendo hard rock (Liar), progressive rock (My Fair King) e ballate melodiche (The Night Comes Down) al glam e ad ambientazioni fantasy, tratte principalmente dalle opere di John Ronald Reuel Tolkien (Great King Rat).[25] Negli Stati Uniti, Queen raggiunse nelle classifiche di Billboard l'83º posto. In questo periodo, il tema del bianco e nero, inventato da un gruppo di fan di Liverpool, crebbe di importanza; questa peculiarita era presente anche nei loro spettacoli, che prevedevano uno stretto contatto con il pubblico, durante i quali indossavano gli eccentrici abiti creati dalla stilista Zandra Rhodes.[26] La stampa britannica si divise sul giudizio dell'album; se alcune riviste descrivevano Queen come "banale rock da supermercato"[22], Gordon Fletcher di Rolling Stone disse "il loro album di debutto è superbo".[27]

    Dal 13 settembre al 2 febbraio 1974, la band londinese cominciò il suo primo tour, il Queen I Tour, che li vide esibirsi come gruppo di supporto dei Mott the Hoople in 35 concerti, principalmente in Inghilterra;[28] durante gli spettacoli di questi anni inserivano nelle scalette, oltre ai brani dei loro lavori, brevi medley rock and roll di canzoni degli anni cinquanta, come Jailhouse Rock e Big Spender.

    Il 21 febbraio, il gruppo suonarono dal vivo a Top Of The Pops un brano inedito che sarebbe diventato l'unico singolo del loro secondo disco, Seven Seas Of Rhye;questo ebbe un grande successo commerciale, venendo trasmesso in continuazione dalle stazioni radiofoniche e raggiungendo il 45º posto nelle classifiche inglesi.


    Queen II, uscito il 8 marzo 1974, risulta un concept album, sviluppando ulteriormente l'idea della contrapposizione tra il bene ed il male, concetti esemplificati principalmente da un punto di visto cromatico; lo stesso disco risulta diviso in White Side e Black Side, "lato bianco" e "lato nero", due parti caratterizzate da differenti approcci sonori.[29] Il primo, curato principalmente da May, comprende ballate e progressioni melodiche, come White Queen (As It Began), Someday One Day e Father To Son, mentre la parte di Mercury è più "oscura" e caratterizzata da suoni più duri, caotici e barocchi, inseriti in testi enigmatici e contorti, come The March Of The Black Queen, The Fairy Fellers Masterstroke e Nevermore. Tra gli elementi più innovativi di Queen II, vi è l'utilizzo di nuovi generi musicali, come il rock and roll (The Loser In The End, scritta da Taylor) e il pop (Funny How Love Is).L'album raggiuse la 35ª posizione nelle classifiche inglesi.

    « Per me, Queen II rappresenta il tipo di musica che ho sempre sognato di suonare »
    (Brian May)


    Il 1 marzo 1974, il gruppo cominciò il Queen II Tour,durante il quale il loro secondo album scalò velocemente le classifiche inglesi, piazzandosi al quinto posto e superando, a settembre, le centomila copie vendute, divenendo disco d'argento, mentre Seven Seas of Rhye arrivò nella "top ten" della classifica dei singoli; nello stesso mese, l'Elektra pubblicò Queen in Giappone, dove entrò in classifica nel giro di pochi giorni.[Il tour nazionale si chiuse con un tutto esaurito al Rainbow Theatre di Londra, subito prima di partire per gli Stati Uniti, esibendosi con Mott the Hoople e Aerosmith; dopo l'esordio al Regis College di Denver il 16 aprile, una grave forma di epatite colpì Brian May, costringendo la band ad annullare le rimanenti date. Il resto del gruppo attese il chitarrista, che utilizzò il tempo in convalescenza scrivendo nuovi pezzi per il futuro album, registrato a luglio nei Rockfield Studios in Galles e, successivamente, ai Trident Studios di Londra.

    Il loro terzo singolo, Killer Queen/Flick of the Wrist, esempio dello stile glam-art rock della band e con due facciate A, ottenne un enorme successo, entrando in classifica direttamente alla 5ª posizione, arrivando poi al 2º posto; negli Stati Uniti questa produzione, per la quale Mercury vinse nel 1974 l'Ivor Novello Awards, divenne disco d'oro. Questi risultati spinsero il gruppo ad affrettare i preparativi per un nuovo tour inglese, in attesa della pubblicazione, a novembre, del terzo album ufficiale, Sheer Heart Attack. Uscito l'8 novembre 1974 e pubblicizzato al Rainbow Theatre, il disco contiene importanti contributi, oltre che di May e Mercury, di Taylor e Deacon, "comportando una fusione più concisa dei generi dal loro adottati ed un'identità più sentita e personale". Nel disco si nota nuovamente l'equilibrio tra i vari stili musicali molto differenti, passando dalle voci angeliche di In The Lap Of The Gods all'heavy-metal di Stone Cold Crazy, dal boogie-woogie di Now I'm Here al piano di Lily Of The Valley e di Dear Friends.[Considerato un classico del rock e fonte di ispirazione per numerosi gruppi come Metallica ed Extreme,Sheer Heart Attack raggiunse il 2º posto nel Regno Unito e il 12º negli Stati Uniti.Il 30 ottobre cominciò a Manchester lo Sheer Heart Attack Tour,registrando una lunga serie di "tutto esaurito"; da questa tournée cominciò la consuetudine di suonare al termine di ogni concerto, ad eccezione di quelli tenuti in Irlanda, una versione acustica di God Save the Queen, utilizzando la sola chitarra elettrica di Brian May, riprendendo ciò che Hendrix aveva fatto con l'inno nazionale statunitense.Mercury, subito prima dell'inno, lanciava rose e brindava con coppe di champagne.

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    A fine dicembre su Music Week appare un articolo intitolato "I Queen conquistano l’Europa". Il 15 gennaio 1975, il tour si spostò negli Stati Uniti; questo venne tuttavia parzialmente annullato per problemi alla gola che colpirono Mercury. In aprile, le tappe della tournée si spostarono in Giappone, dove i Queen vennero accolti da 3.000 fan all'aeroporto di Tokyo, segno della "Queenmania" che aveva colpito questa nazione.

    La consacrazione (1975-1976)


    Nell'estate 1975, dopo aver firmato un nuovo contratto con la EMI ed aver abbandonato la Trident e Jack Nelson per ragioni economiche,il gruppo cominciò a lavorare ad un nuovo album. I Queen, guidati dal nuovo manager John Reid,[35] passarono molto tempo in sala di registrazione, in ben sei diversi studi di produzione. Il principale risultato di questo lavoro fu Bohemian Rhapsody, un brano di circa 6 minuti scritto da Mercury e composto da quattro differenti momenti di natura operistica, che diventò la "canzone simbolo del progetto musicale e artistico chiamato Queen", per la quale ci vollero tre settimane di registrazioni, di cui una solo per le parti vocali;[35][41] Reid provò a convincere i Queen, senza successo, che la sua eccessiva durata non poteva rendere la traccia pubblicabile

    « È stato un lavoro terribile: una settimana intera per cercare di realizzare le idee di Freddie. Ogni volta che m'illudevo di aver finito con i cori, arrivava e diceva: "Ho pensato di aggiungere ancora un po' di «Galileo» »
    (Il produttore Roy Thomas Baker, riguardo la nascita di Bohemian Rhapsody)


    Un amico della band, Kenny Everett, deejay di Capital Radio,[42] a cui venne consegnata una copia del vinile di Bohemian Rhapsody, piacque talmente la canzone che la trasmise ripetutamente alla radio, nonostante Taylor gli avesse chiesto espressamente di non farlo.[42] Il successo che derivò dalla trasmissione della traccia costrinse la EMI a pubblicare velocemente Bohemian Rhapsody; uscito il 31 ottobre 1975, il singolo vendette in due settimane 150.000 copie.Ad accentuare l'importanza e il successo del pezzo, vi fu anche la realizzazione, commissionata al regista Bruce Gowers, di un videoclip, tra i primi nella storia della musica, primo contando i brani rock, trasmesso il 20 novembre da Top Of The Pops;[18] l'idea del video fu dovuta ai numerosi impegni del quartetto alle trasmissioni televisive volte a pubblicizzare le opere discografiche. Il brano rimase per ben nove settimane consecutive al primo posto della classifica inglese, anticipando con successo l'uscita del nuovo disco.


    Il bassista dei Queen, John Deacon, al concerto del 1979 di Dublino. « Per Queen II e Sheer Heart Attack volevamo fare un sacco di cose ma non c'era abbastanza spazio mentre per A Night At The Opera l'abbiamo avuto. Non siamo ancora a metà strada, ma da quello che ho potuto sentire abbiamo superato tutto quanto abbiamo fatto in precedenza. »
    (Freddie Mercury)

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    A Night at the Opera, il cui titolo è ispirato all'omonimo film dei fratelli Marx, divenne uno dei dischi più costosi mai realizzati dell'epoca, oltre che il più grande successo del gruppo. L'unione tra rock ed opera lirica, che caratterizza alcuni brani dei dischi precedenti come Killer Queen, pervade il nuovo album, composto da 12 tracce che compongono "una messa in scena che ricalchi, al limite dell'oltraggioso, l’antico teatro musicale dell'operetta...dedicandosi principalmente all'ironia, alla parodia." Oltre a Bohemian Rhapsody, al piano romantico di Love of My Life e alle atmosfere retrò di Seaside Rendezvous e di Lazing on a Sunday Afternoon, notevoli sono anche i brani scritti dagli altri componenti, come I'm In Love With My Car, scritta e cantata da Taylor, la marcia epica di The Prophet's Song e l'hard rock di Sweet Lady di May e la "pop-ballad" romantica You're My Best Friend di John Deacon, sua seconda composizione per la band, giunta al settimo posto nella classifica dei singoli inglese.[41] Quest'album fu il loro primo successo negli Stati Uniti, dove arrivò al quarto posto nelle charts degli album, diventando disco di platino e rimanendo per 56 settimane in classifica.

    A Night At The Opera fu dunque il "melodrammatico sogno musicale dei Queen";tuttavia l'enorme lavoro che fu necessario per il completamento di questo LP portarono alla rottura con Roy Thomas Baker. Fra il 29 novembre e il 2 dicembre, quattro serate di tutto esaurito all'Hammersmith Odeon di Londra consacrarono definitivamente la band. Tra la fine del 1975 ed i primi mesi del 1976, i Queen tennero oltre 75 concerti per l'A Night at the Opera Tour, che toccò Europa, Giappone, Stati Uniti e Australia;il 18 settembre 1976, per ringraziare i fan, organizzarono uno spettacolo gratuito ad Hyde Park, al quale assistono circa 176.000 persone, durante il quale vennero presentati anche alcuni brani inediti. Dopo la fine della tournée, Mercury, May e Taylor registrarono alcune parti vocali per il secondo LP di Ian Hunter All American Alien Boy. Il primo singolo del nuovo lavoro dei Queen fu la ballata Somebody to Love, trasmessa ancora una volta ripetutamente da Kenny Everett, con conseguenze analoghe a Bohemian Rhapsody; questo venne pubblicato il 12 novembre, accompagnata da un nuovo video promozionale di Bruce Gowers, preannunciando l'uscita del nuovo album.

    A Day at the Races uscì il 10 dicembre 1976, utilizzando un titolo nuovamente ispirato ad un film dei fratelli Marx. Numerosi, oltre i riferimenti cinematografici, sono gli elementi che lo avvicinano al precedente disco, come la quasi identica copertina e l'inserimento del dramma lirico e della canzonetta. Sono sempre presenti però sia l'hard rock con Tie Your Mother Down (utilizzata come brano di apertura ai concerti, diventando uno dei cavalli di battaglia del gruppo), sia la pop-ballad per piano di You Take My Breath Away, senza trovare tuttavia, nell'insieme delle tracce, "l'ironia sensazionale di A Night At The Opera", che sopravvive solo in The Millionaire Waltz e Good Old-Fashioned Lover Boy; tra le particolarità del disco vi è Teo Torriatte (Let Us Cling Together), canzone omaggio al pubblico nipponico contenente due versi in lingua giapponese.Somebody To Love rimane il brano più significativo di A Day at the Races, venendo considerata "una scalata melodica di una perfetta architettura gospel con la voce di Mercury che sale letteralmente nel cielo della musica pop-rock";il singolo salì subito ai vertici della classifiche. L'album, nonostante l'indubbia qualità e la piena maturità esecutiva dei membri, raggiunta con brani come You and I, Long Away e Drowse, venne giudicato da molti inferiore al precedente,ottenendo comunque un disco di platino negli Stati Uniti con 1.500.000 copie vendute e due dischi di platino nel Regno Unito.

    I successi dell'epoca rock (1977-1979)

    Il 1977 vide il nascere del movimento punk, che rivoluzionò la scena musicale inglese; la rivista musicale Sounds scrisse, riguardo la pubblicazione di un Ep con Death On Two Legs, "Vien proprio voglia di mettersi una di quelle magliette con la scritta Art Rock Sucks. Al rogo, al rogo!". I Queen seppero tuttavia resistere alla crisi del rock; il 14 gennaio partirono per il A Day at the Races Tour, che confermò, con numerosi "tutto esaurito", il successo della band negli Stati Uniti;Al termine della tournée, cominciarono a lavorare al nuovo album, che registrarono in due mesi e mezzo;nello stesso tempo Taylor pubblicò da solista l'EP (I Wanna) Testify.

    Il 7 ottobre in quasi tutto il mondo venne pubblicato in singolo con doppio lato A We Are The Champions/We Will Rock You, due inni da stadio che rappresentarono un omaggio agli spettatori dell'ultima tournée, piazzandosi al 2º posto sia nelle classifiche inglesi sia in quelle americane, con un totale di oltre 2 milioni di copie vendute e 27 settimane di presenza in classificaIl loro sesto album, News of the World, si contraddistingue per sonorità più immediate e grezze,attingendo maggiormente al rock e al blues (My Melancholy Blues) e risultando uno dei prodotti musicali più riusciti dei Queen;caratteristica del disco è inoltre la sensazione di potenza e l'auto-celebrazione, a dispetto delle critiche delle riviste musicali e dei cambiamenti musicali dell'epoca, esemplificata proprio con We Are the Champions e We Will Rock You, scritte rispettivamente da Mercury e May. Lo stile pomposo e melodico della band è presente anche in questo lavoro, con la ballata di Deacon Spread Your Wings, la sonata per piano All Dead All Dead, il pre-thrash metal di Sheer Heart Attack e l'hard-pop di It's Late, provando anche generi come il calypso (Who Needs You) e il funky (Fight From The Inside).

    Il 11 novembre 1977 ebbe inizio il News of the World Tour,che esordì a Portland, negli Stati Uniti, dove News of the World vinse 4 dischi di platino con 4.600.000 copie vendute;[53] in patria i Queen si fermarono invece a 2 dischi di platino. I brani dell'ultimo lavoro dei Queen alimentarono l'affetto dei fan e incrementarono la popolarità del gruppo, che ampliò il repertorio delle canzoni dei live anche con ballate più dolci come Love Of My Life, che divenne un cavallo di battaglia dei futuri spettacoli.Dopo una pausa di circa quattro mesi ad inizio 1978, Mercury e gli altri tornarono sugli spalti per la ripresa europea della tournée, ripartendo il 9 aprile da Stoccolma;al termine della serie di concerti, conclusasi a Londra a maggio, i lettori del Daily Mail elessero i Queen "miglior gruppo rock". Il gruppo si rimise subito a lavoro, trasferendosi, per ragioni fiscali,ai Mountain Studios di Montreaux, in Svizzera, ed agli Studio Super Bear di Berre-les-Alpes, nei pressi di Nizza. Qui una tappa del Tour de France ispirò a Mercury Bicycle Race, che venne pubblicata ad ottobre insieme a Fat Bottomed Girls, un hard rock scritto da May; il singolo, promosso da un video che mostra una gara di ciclismo allo stadio di Wimbledon tra 65 donne nude, arrivò all'undicesimo posto nelle classifiche inglesi.[51][56] Il 28 ottobre 1978 "le regine" cominciarono il Jazz Tour, durante il quale presentarono le canzoni del loro ultimo lavoro.
    Jazz, presentato alla stampa mondiale con un memorabile party a New Orleans, con prestigiatori e spogliarelliste,[51] uscì il 14 novembre 1978 e vide il ritornò di Roy Thomas Baker nel ruolo di manager della band. I Queen abbandonano in parte l'ironia degli album precedenti, caratteristica comunque presente nelle tracce del primo singolo della raccolta, cosa che fece risultare il loro lavoro inferiore ai precedenti, costretti quasi dalla volontà di pubblicare forzatamente un disco all'anno, senza permettere loro una scelta più ponderata sui brani da presentare. Di Jazz fanno comunque parte alcuni tra gli elementi che rappresentano lo stile musicale dei Queen, come l'assoluto impegno all'intrattenimento del pubblico e la padronanza di generi musicali molto diversi, come la ballata per piano di Jealousy, il vaudeville di Dreamers Ball, il rock di Don't Stop Me Now e di Let Me Entertain You, suonati senza comunque perdere lo spitito e l'identità della band.[58] Il disco venne criticato sia dalla stampa sia da una parte del pubblico, per il suo essere troppo pomposo e artefatto; di questo, il New Musical Express arrivò a scrivere "Dimentichiamo al più presto questi Gilbert & Sullivan di terz'ordine. Un disco perfetto da regalare per Natale a qualche parente sordo". Jazz arrivò comunque al numero due della classifica, nella quale restò ininterrottamente per 27 settimane.

    A partire dal gennaio 1979, che fu il primo anno dalla loro fondazione che i Queen non pubblicarono alcun album, il quartetto iniziò uno dei più importanti tour europei della loro storia, il Live Killers Tour, pubblicizzato dall'uscita del singolo Don't Stop Me Now, durante il quale il gruppo riuscì a offrire uno spettacolo completo ed unico da un punto di vista musicale oltre che scenico.Il successo della tournée convinse i Queen a pubblicare il loro primo album live, anche per placare le numerose pubblicazioni bootleg dell'epoca; Live Killers uscì nel giugno 1979, ottenendo ottime vendite e l'apprezzamento della critica,anche se Taylor riteneva le registrazioni non all'altezza della band. Questo album esemplificò anche la svolta sostanziale nel sound del gruppo, che cominciò ad attingere maggiormente all'elettronica; il doppio disco risultò "il testamento ultimo di tutta la sua produzione negli anni '70".Live Killers, che arrivò al terzo posto delle classifiche inglesi, mostrò inoltre l'eccezionalità delle performance musicali dei Queen, con Freddie Mercury, considerato un vero e proprio showman, che accompagnava i fan nel canto delle tracce più popolari.

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    I Queen terminarono nella primavera 1979 la seconda parte del Live Killers Tour, che li vide protagonisti di eccentrici spettacoli al Nippon Budokan di Tokyo. Il 18 agosto, le regine parteciparono al mega-concerto di Saarbrucken con Ten Years After e Rory Gallagher, davanti a 30.000 persone; questo spinse ulteriormente le vendite del nuovo singolo, Crazy Little Thing Called Love, che arrivò al primo posto in numerose classifiche mondiali. A novembre il gruppo cominciò il Crazy Tour, le cui serate si svolsero in piccoli spazi allo scopo di avere un contatto più stretto con il pubblico; la tournée si concluse con una serata natalizia all'Hammersmith Odeon, dove, insieme a The Who, Wings e The Clash, si celebrò Rock for Kampuchea, un concerto benefico per la popolazione della Cambogia

    L'epoca del sintetizzatore (1980-1983

    Subito dopo il Crazy Tour, nel gennaio 1980 uscì Save Me, che riscosse buon successo;[63] nello stesso mese, i Queen, accompagnati dal nuovo produttore Reinhold Mack, finirono di registrare ai Musicland Studios di Monaco di Baviera il loro nuovo disco e le musiche per un film, commissionato dal produttore italiano Dino De Laurentiis, basato su Flash Gordon, protagonista dell'omonimo fumetto.[18] Con The Game, anticipato dal singolo Play the Game, i Queen ebbero una svolta dal punto di vista musicale con l'utilizzo del sintetizzatore, la cui assenza era espressamente rimarcata nei crediti degli album precedenti; simbolo di questo cambiamento fu anche il aspetto dei quattro e nei vestiti da loro indossati, che non erano più una creazione dei Rhodes. Le composizioni del disco risultano brevi e meno elaborate, con suoni più asciutti e diretti, passando dalla melodia di Save Me al dance rock di Another One Bites The Dust; Play The Game risulta la traccia caratteristica del disco, che affianca la classica ballata pop ai suoni elettronici della nuova avventura, mentre il rockabilly di Crazy Little Thing Called Love mostra ancora l'ironia dei lavori precedenti. Il nuovo sound delle "regine" permise loro di acquisire ulteriori ammiratori; il disco arrivò in testa delle classifiche britanniche e statunitensi.
    Il nuovo singolo scritto da John Deacon, Another One Bites The Dust, venne pubblicato ad agosto, ottenendo uno notevole successo commerciale, con 5 settimane di presenza al primo posto delle classifiche statunitensi; divenuto disco di platino, ricevette un premio di Billboard come "miglior singolo crossover", diventando il disco più venduto nella storia del quartetto.[63] Il 30 giugno, spinti dal successo del singolo, venne inaugurato a Vancouver il The Game Tour, che li portò negli stadi di tutto il Nord America, registrando in tutte le 46 date il "tutto esaurito". Ad ottobre, May e gli altri tornarono in Inghilterra per perfezionare il materiale destinato alla colonna sonora del film Flash Gordon di Mike Hodges. Il 24 novembre uscì il singolo Flash, mentre l'8 dicembre venne pubblicato l'omonimo album, che arrivò al decimo posto in classifica; questo posticipò l'uscita del primo Greatest Hits della band.Nel disco sono presenti numerosi frammenti di dialogo tratti dal film,[63] con due sole tracce cantate, Flash e The Hero, lasciando spazio a brani musicali che esaltarono, attraverso il diffuso uso del sintetizzatore, l'avvenierismo spaziale della pellicola.Anche se il film si rivelò in seguito un flop commerciale, la critica fu benevola con la compilation; di questo Record Mirror scrisse "Un album di dimensioni realmente epiche che si guadagna cinque altrettanto epiche stellette di merito”, a cui si aggiunse Sounds; "Come colonna sonora, Flash Gordon è realmente straordinario"; la band ottenne per le loro musiche di Flash Gordon una nomination al premio BAFTA alla migliore colonna sonora.Alla fine del 1980, il quartetto aveva venduto in tutto il mondo un totale di 45 milioni di album e 25 milioni di singoli.

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    A fine ottobre cominciò la parte europea del The Game Tour;dopo numerose difficoltà d'organizzazione, partì nel marzo 1981 South America Bites the Dust, arrivando in paesi che non avevano ancora toccato, come Argentina e Brasile. L'esordio di questa tournée si tenne nello stadio José Amalfitani di Buenos Aires, davanti a 50.000 fan; lo show venne trasmesso in televisione il giorno successivo, seguito da oltre 30 milioni di spettatori tra Argentina e Brasile. Nel periodo successivo alla loro visita, figurarono 10 album dei "britannici" nella classifica argentina dei 10 album più venduti. Il 20 marzo, sul palco dello stadio Morumbi di San Paolo, i Queen furono ascoltati da oltre 131.000 spettatori, record assoluto di paganti per un concerto rock.[Nello stesso mese, Roger Taylor pubblicò da solista Fun in Space, primo LP fuori dai Queen di uno dei membri; il disco, che lo vide cantare e suonare tutti gli strumenti, ebbe un buon risultato commerciale, decidendo tuttavia di non separarsi dal gruppo.

    Dopo il successo sudamericano, il gruppo si ritrovò nei Mountain Studios, per cominciare a lavorare ad una nuova opera; David Bowie, che frequentava le stesse sale di registrazione, strinse amicizia con May e Mercury, dalla quale esce una jam session che portò alla nascita di Under Pressure, il cui singolo uscì il 25 ottobre, piazzandosi al primo posto della chart inglese;nel Nord America questo arrivò al 29 posto. A metà settembre, il quartetto suonò ancora in Sudamerica nel Gluttons for Punishment Tour, ulteriore prosecuzione del The Game Tour; a causa di numerosi problemi organizzativi e di sicurezza, loro stessi decisero di terminare prematuramente la serie di spettacoli, concludendo dunque la tournée all'estadio Cuauhtémoc di Puebla de Zaragoza, in Messico. Il 3 novembre 1981 uscì la loro prima raccolta ufficiale, Greatest Hits, insieme a Greatest Flix, antologia di tutti i video realizzati fino a quel momento dai Queen. Formato da 17 singoli che percorrono i primi dieci anni delle "regine", l'album entrò in classifica direttamente al secondo posto e, con 300.000 copie vendute, ottiene subito il disco di platino.

    A dicembre, i Queen si ritrovarono negli studi Musicland di Monaco, dove, a causa della stanchezza dovuta alle numerose tappe in giro per il mondo e ai numerosi impegni musicali, nonché condizionati dalla vita notturna della città bavarese, non riuscirono a lavorare "quasi mai in condizioni psicologiche perfette".Il loro dodicesimo disco, Hot Space, uscì il 21 maggio 1982, preceduto dal singolo Body Language, che venne apprezzato dalla critica ("Un buon pezzo di disco bianca scorrevole, brillante e ben sostenuto dall’elettronica. Roba forte", disse Sounds),arrivando al 25º posto in Inghilterra, risultato in parte dovuto alla censura del video da parte di MTV per la sua esplicità, e al 11º negli Stati Uniti.L'8 aprile i Queen diedero il via all'Hot Space Tour; la prima tappa fu Goteborg, dove, per l'importanza dell'elettronica nella loro musica e per precisa volontà di Mercury, che voleva occuparsi in minore misura del piano durante i concerti,insieme ai quattro storici componenti della band salì l'ex Mott the Hoople, Morgan Fisher, che cominciò ad occuparsi delle tastiere.Dal 1984 fino al 1991, il tastierista ufficiale fu invece Spike Edney.

    L'ultimo lavoro discografico delle "regine" continua ciò che era cominciato con The Game, proseguendo nel sound dance rock e pop, abbandonando ulteriormente le sonorità "hard" dei primi anni della band;Dancer rappresenta "l'unico tentativo di miscelare il vecchio hard-rock con il nuovo funky ballabile". L'album, che deluse i fan della vecchia guardia, caratterizzato anche da alcuni brani in black music, come l'R&B di Back Chat, uscito come singolo il 9 agosto e arrivato alla 40ª posizione in Gran Bretagna, e il soul di Cool Cat, fu il risultato dello sregolato stile di vita dell'epoca dei Queen, provocando una generata incompletezza e frettolosità delle canzoni, talvolta dall'ottimo potenziale. Under Pressure, composta insieme a Bowie, risultò la canzone simbolo dell'album, nonché la più apprezzata.[18] Il disco riscosse comunque un discreto successo, arrivando al 4º posto nelle graduatorie inglesi, aumentando la stima della stampa nei confronti del quartetto.[78] The Game venne tuttavia praticamente ignorato dalle stazioni rock americane, scomparendo quasi subito dalle classifiche di Billboard e minando la fama dei Queen negli Stati Uniti. La seconda parte del Hot Space Tour risultò infatti l'ultimo della band nel Nord America.

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    Una volta terminata la tournée, alla fine del 1982 i Queen decidettero di comune accordo di separarsi per un certo periodo; questo fu dovuto sia all'insoddisfazione dei fan, così come della band, della qualità del loro ultimo lavoro, nel quale non si riconoscevano,[75] sia al deterioramento progressivo dei rapporti personali all'interno del gruppo.Dunque, per l'intero 1983 non vennero organizzate né pubblicazioni né tournée; nessuno dei componenti giudicava questo uno scioglimento definitivo, ma semplicemente una lunga pausa di riflessione.[72] I quattro cominciarono a dedicarsi a progetti solistici; Mercury collaborò con Giorgio Moroder, registrando Love Kills, canzone inserita nella versione ricolorata e ridoppiata di Metropolis. Il cantante cominciò anche a lavorare a Mr. Bad Guy, che diventerà in futuro il suo unico album da solista Brian May produsse Lettin Loose degli Heavy Pettine pubblicò, insieme a Eddie Van Halen e Alan Gratzer, Star Fleet Project, un EP composto da tre lunghi brani, mentre Roger Taylor, dopo aver collaborato a Vinyl Confessions dei Kansas,lavorò con Rick Parfitt per Strange Frontier, suo secondo album da solista, pubblicato nel 1984.John Deacon non intraprese nessun progetto musicale, decidendo di dedicarsi alla propria famiglia.

    Il ritorno al pop-rock e i grandi concerti (1984-1987

    Nell'agosto 1983, il gruppo si ritrovò negli Record Plant Studios di Los Angeles, dove, spinti da un nuovo entusiasmo, cominciò a lavorare ad un nuovo progetto; il 23 gennaio 1984, i Queen tornarono ufficialmente con il singolo Radio Ga Ga, che venne pubblicizzato con un costoso video di David Mallet, contenente spezzoni del film del 1927 Metropolis, piazzandosi subito al 4º posto delle classifiche inglesi.Il 27 febbraio uscì The Works, album che vide un netto cambio di rotta da quello che sono stati i lavori precedenti; nonostante la confermata presenza del sintetizzatore, il sound di questa compolation cerca di tornare alla fine degli anni settanta, abbandonando parzialmente la dance rock e attingendo maggiormente al pop e al rock,con, ad esempio, l'assolo di I Want To Break Free, il cui videoclip, ideato da Taylor, fu tacciato di cattivo gusto negli Stati Uniti e bandito dalle televisioni.

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    Nel repertorio dei Queen tornano l'hard rock (Tear It Up e Hammer To Fall), il gusto dell'ironia (Man On The Prowl) e la ballata melodica (It's A Hard Life e Is This The World We Created). Per la prima volta, i testi riguardano anche alcune tematiche sociali e politiche, non direttamente trattate in passato, come l'antinucleare Hammer to Fall ed il brano contro il suicidio Keep Passing The Open Windows.[83][84] The Works, che produsse 4 singoli, arrivò al secondo posto nel Regno Unito, dove però divenne il loro album di maggior successo discografico dietro Greatest Hits, guidando invece la classifica in altri 19 paesi, tra cui Stati Uniti, sotto l'etichetta Capitol Records, che aveva sostituito l'Elektra dal 1983,[82] e Italia, dove la band era stata ospite del Festival di Sanremo 1984.[81][85]

    Nell'agosto, sull'onda del successo di Hammer To Fall, partì il The Works Tour, con coreografie futuriste ispirate a Metropolis, i cui biglietti per i concerti inglesi vennero esauriti immediatamente; la tournée toccò anche il Sudafrica, dove accettarono di fare 12 serate a Sun City, considerata la città simbolo dell'apartheid, in quanto popolata da facoltosi uomini bianchi; in passato le Nazioni Unite avevano vietato agli artisti di esibirsi in questo stato, per la sua discriminazione nei confronti delle persone di colore. Per l'idea di suonare comunque a Sun City, i Queen vennero molto criticati in tutto in mondo, anche dalla stessa Unione dei Musicisti,e accusati di essere "approfittatori", poiché avevano legittimato l'apartheid al solo scopo di guadagnare il più possibile.May rispose che, dopo attenta riflessione, vi erano andati perché in fondo non erano una band politicizzata, precisando che il pubblico era composto da uomini di tutte le razze.Per cercare di risollevare l'immagine dei Queen, intrapresero numerose iniziative benefiche a favore dei bambini di colore.[86] Alla fine del tour, per cui la band ricevette il Premio Silver Clef per il successo dei 4 concerti londinesi, il quartetto registrò ai Sarm Studios di Londra la canzone natalizia Thank God It's Christmas, che non ebbe un grande successo commerciale
    La considerazione pubblica nei confronti della band calò molto; tuttavia, due grandi eventi musicali contribuirono a risollevare la popolarità dei Queen a livello mondiale. Nelle prime settimane del 1985, Gerry Stickells, tour manager della band, organizzò la partecipazione dei Queen ad un festival a Rio De Janeiro, chiamati per il successo avuto nei precedenti concerti sudamericani;Rock in Rio, che venne trasmesso in diretta televisiva in tutto il Sud America, si svolse dal 12 al 19 gennaio e vide la partecipazione di AC/DC, George Benson, Iron Maiden e Yes; le "regine, a cui venne assegnato il ruolo di attrazione principale, aprirono e chiusero l'evento rock; salirono per la prima volta sul palco alle due del mattino, davanti a circa 250.000 persone, il più grande pubblico pagante per un singolo concerto. Tra i momenti principali dell'evento, vi fu il duetto tra Mercury e i fan sulle note di Love of My Life.La Picture Music pubblicò poi Live in Rio, raccolta delle esibizioni del gruppo durante l'ultimo concerto nella città brasiliana. Subito dopo le due serate, i quattro ripresero il The Works Tour, che arrivò in Nuova Zelanda e Australia.Il 29 aprile, dopo una meticolosa lavorazione, il primo disco solista di Freddie Mercury, Mr. Bad Guy, caratterizzato dall'uso di numerosi generi musicali, dalla disco al reggae; nonostante le recensioni negative da parte della stampa specializzata, per via dell'unione mal combinata di canzoni d'amore e ballate funky, il disco si piazzò al 6º posto nelle classifiche inglesi.

    I Queen parteciparono, il 13 luglio 1985, al Live Aid, un concerto umanitario organizzato da Bob Geldof che vide la partecipazione dei più importanti artisti internazionali, allo scopo di ricavare fondi in favore delle popolazioni dell'Etiopia, colpite da una grave carestia. L'evento, che si tenne a Londra e a Philadelphia, venne trasmesso in diretta in tutto il mondo, prevedendo, per ogni artista, 20 minuti di canzoni.[Geldof considerava molto importante la partecipazione dei Queen all'evento per la loro popolarità in Giappone e in Sud America,ma la band ebbe molte esitazioni nel prendere una decisione definitiva, in quanto l'esigua durata delle esibizioni avrebbe comportato "problemi insormontabili".I Queen tuttavia si convinsero a partecipare all'evento e si esibirono al Wembley Stadium, salendo sul palco alle sei di sera senza aver fatto alcun soundcheck nel tempo a disposizione suonarono Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You e We Are The Champions. I loro venti minuti "consegnarono alla storia i Queen e fecero di Freddie Mercury una leggenda";[95] Sia la stampa, sia i 72.000 spettatori di Wembley,sia gli artisti considerarono la loro interpretazione memorabile, una delle migliori di tutti i tempi; Mercury costruì in questa esibizione "il mito di insuperabile frontman".

    « Noi abbiamo suonato bene, ma Freddie era oltre e ha portato tutto a un altro livello. »
    (Brian May sull'esibizione dei Queen al Live Aid.)

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    La partecipazione al Live Aid diede nuovo entusiasmo ai Queen, che grazie a questo successo tornarono nuovamente ad essere un gruppo coeso; se prima dell'evento Deacon disse "I Queen non sono più un gruppo realmente unito ma quattro individualità che lavoravano insieme." dopo il 13 luglio affermò "Il Live Aid ci ha totalmente rivitalizzati, restituendoci l'entusiasmo di un tempo".Subito dopo il concerto londinese, cominciarono a progettare un nuovo album; il 4 novembre il gruppo pubblicò il singolo hard rock One Vision, ispirato al famoso discorso di Martin Luther King Jr. Nella primavera 1986, Mercury e Deacon parteciparono al musical Time di Dave Clark.Durante le prime sessioni di prove, le "regine" vennero contattate dal regista Russel Mulcahy, per commissionare loro una colonna sonora per il suo primo film. Dopo aver accettato l'incarico, cominciarono a registrare brani adatti alla trama, oltre che alcuni videoclip, diretti da Mulcahy, di tracce già pronte, come A Kind of Magic, il cui singolo raggiunse la prima posizione in 35 stati.

    L'album A Kind of Magic uscì il 2 giugno 1986, balzando subito al primo posto delle classifiche britanniche, posizione che occuperà per 13 settimane consecutive, vincendo due dischi di platino. Il disco che si presenta come una colonna sonora di Highlander - L'ultimo immortale, rappresentando allo stesso tempo un lavoro autonomo e svincolato dal film. Reduci dalle eccezionali esibizioni in tutto il mondo, i Queen continuano ciò che avevano intrapreso con The Works, basandosi sulle caratteristiche glam del gruppo e attingengo nuovamente al pop (A Kind of Magic), all'hard rock (Princes of the Universe, One Vision,Gimme the Prize), all'arena rock (Friends Will Be Friends) e alle ballate melodiche (One Year of Love), senza notevoli innovazioni e cambiamenti, se non l'utilizzo dell'orchestra sinfonica in Who Wants To Live Forever. A Kind of Magic risulta un album intenso, potente, creativo e completo, in cui ciascun membro dei Queen scrive il testo di uno dei 4 singoli (A Kind of Magic, One Vision, Friends Will Be Friends e Who Wants To Live Forever). L'album entrò in classifica al primo posto, rimanendovi per 13 settimane consecutive

    Il 6 giugno i Queen cominciarono a Stoccolma il Magic Tour;questo fu il loro tour più grande e spettacolare, molto più avanzato e sfarzoso dei precedenti, con il palco più grande mai costruito e un impianto luci altamente computerizzato. La tournée fu l'ennesimo trionfo live dei quattro, che, in 26 date, raccolsero circa un milione di spettatori; in Gran Bretagna, oltre 400.000 fan comprarono i biglietti per le sole sei date disponibili, stabilendo un ulteriore record assoluto. L'11 e 12 luglio tornarono a suonare al Wembley Stadium, davanti entrambe le serate a 70.000 persone; questo divenne uno dei loro concerti più famosi e celebrati.Qui Freddie concluse lo spettacolo, sulle note di God Save The Queen, vestito da re, con pelliccia e corona.

    Il 27 luglio suonarono a Budapest, risultando la prima band rock ad esibirsi oltre la cortina di ferro; Mercury seppe conquistare anche gli 80.000 spettatori ungheresi,cantando Tavaszi szél vizet áraszt, un brano popolare magiaro. L'ultimo spettacolo della tournée era inizialmente fissato per Marbella, in Spagna; in seguito il produttore Harvey Goldsmith riuscì ad organizzare una data nel parco di Knebworth, per il 9 agosto 1986. Qui Freddie Mercury si esibì per l'ultima volta con i Queen in una delle sue prestazioni vocali più apprezzate, con 120.000 fan come spettatori.Questa risultò essere una delle loro esibizioni più spettacolari e grandiose; alcuni brani suonati dal vivo furono riportati nella raccolta Live Magic.Nel party successivo all'esibizione, Mercury fece inutire che quello sarebbe stato il loro ultimo concerto, alimentando le voci riguardanti lo scioglimento della band.

    Alla fine del 1986, proprio mentre la EMI decise di pubblicare Live Magic, selezionando e rimontando alcuni momenti dell'ultimo tour, il gruppo decise di concedersi una seconda pausa di riflessione, fermandosi per tutto il 1987; John Deacon, in preda allo stress per i continui spostamenti dovuti alle varie tappe dei tour, arrivò sull’orlo di un collasso nervoso. In questo lasso di tempo, Mercury cominciò a parlare dell'AIDS, dichiarandosi pubblicamente terrorizzato dal suo dilagare;tuttavia egli ha già contratto l'HIV, nonostante i test dell'epoca si rivelarono negativi. Freddie, dopo aver inciso una cover di The Great Pretender dei Platters,collaborò inoltre con la cantante lirica Montserrat Caballé per registrare l'album Barcelona, la cui canzone omonima divenne 5 anni dopo l'inno dei Giochi olimpici di Barcellona 1992.Taylor fondò i The Cross, progetto parallelo ai Queen, che pubblicarono il primo album, Shove It, nel gennaio 1988 mentre May produsse il primo album dei Bad News.Il 15 aprile 1987, i Queen avevano ricevuto l'Ivor Novello Awards per il loro "fondamentale contributo alla musica inglese"

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    Gli ultimi album e la morte di Freddy Mercury (1988-1992

    Nel 1988, i Queen si ritrovarono in studio, cominciando a lavorare ad un nuovo disco; i quattro adottarono nuove regole per la registrazione del materiale, per cui ogni brano venne accreditato con la dicitura "parole e musica dei Queen", evitando così i dissidi che erano sorti tra i quattro soprattutto nella scelta dei singoli; tutte le nuove tracce vennero dunque discusse e realizzate in comune. The Miracle, anticipato dal singolo I Want It All, venne accompagnato da una massiccia campagna pubblicitaria; la stessa copertina dell'album esemplificò la ritrovata coesione della band.Il loro ultimo lavoro, che contenne cinque singoli, si piazzò al primo posto in Inghilterra, dove vinse in una settimana il disco di platino, ed in altre nazioni, mostrando ulteriormente la varietà dei generi musicali presenti nel loro repertorio, personalizzate con le sonorità tipiche dei Queen, dal pop rock di Breakthru al pop di The Miracle, dall'hard rock di Scandal e I Want It All al funky di The Invisible Man.

    Alla fine di novembre, i Queen, galvanizzati dal successo di The Miracle, che risollevò dopo alcuni anni le loro quotazioni negli Stati Uniti, dichiararono alla stampa di essere nuovamente pronti a rientrare in studio.Tuttavia l'assenza di un tour e le sempre più rare apparizioni di Freddie in pubblico alimentarono le speculazioni della stampa sulla salute del cantante; Mercury si limitò a dire che la decisione di non compiere un tour era dovuta alla voglia di rompere il binomio album/tour degli anni passati. Nonostante si fosse presentato in buona salute nel videoclip di The Miracle, l'AIDS aveva già cominciato a minarne la salute del cantante; tuttavia decise di mantenere la notizia segreta, per proteggere la propria privacy dalla stampa scandalistica britannica.

    « Non penso che dimenticheremo mai il giorno in cui Freddie ci disse della malattia. Ce ne andammo via da qualche parte con la morte nel cuore. »
    (Brian May)

    Nel 1989, May e Taylor parteciparono a Rock Aid Armenia, progetto a favore delle vittime del terremoto del 1988.[104] Il 4 dicembre uscì Queen At The Beeb, un album live comprendente otto canzoni registrate dal quartetto in 2 sessioni negli studi della BBC nel 1973. Nel 1990, anno in cui si festeggiò il ventennale della carriera dei Queen con una festa monumentale a base di luci laser, le voci su Mercury malato di AIDS divennero sempre più insistenti, in seguito ad una apparizione in pubblico del cantante il 18 febbraio, per una premiazione per il contributo dato alla musica britannica ai BRIT Awards, in cui apparve molto dimagrito, provato e cupo,e alla morte per AIDS di Nicolai Grishanovitch, un amico del cantante; per cercare di ridurre queste voci, il cantante esibì un test negativo alla malattia. Sempre nel 1990, il gruppo decise inoltre di lasciare la Capitol Records e di cambiare casa discografica per quanto riguarda la distribuzione in Nord America; la scelta cadde sulla Hollywood Records.A marzo dello stesso anno, uscì il secondo album dei The Cross, Mad, Bad and Dangerous to Know.

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    Nonostante fosse molto debilitato dalla malattia, Mercury non abbandonò la sua attività con il gruppo e il 14 gennaio 1991, venne pubblicato Innuendo. Sia l'omonima canzone nel Regno Unito sia Headlong negli Stati Uniti, primi singoli del disco, ebbero un grande successo; la canzone omonima dell'album, che arrivò a vendere in una settimana oltre 100.000 copie, rappresenta una piccola opera rock di sei minuti, composta di varie parti tra cui un assolo di flamenco eseguito da Steve Howe e May e collegata direttamente a Bohemian Rhapsody.Il disco, pubblicato il 4 febbraio e caratterizzato da un'atmosfera malinconica, segna un parziale ritorno dei Queen alle origini, "chiudendo idealmente il cerchio artistico della band" e abbandonando l'anima pop-dance degli anni precedenti; "lo stile musicale degli anni '70 venne recuperato e rinnovato, fondendosi con nuove sonorità, rappresentando una raggiunta maturità compositiva e musicale". Headlong e The Hitman ripresentano l'anima hard delle "regine", unite al cupo valzer da teatro I'm Going Slightly Mad, al pop rock di I Can't Live With You e al soft rock di These Are the Days of Our Lives.

    Ad inizio maggio, i Queen tornarono a Montreaux per ritornare subito al lavoro di un nuovo album. May iniziò inoltre un tour radiofonico in Nord America, per promuovere il nuovo sound della band; il chitarrista ebbe un'ottima accoglienza, dimostrando i progressi dei rapporti con il pubblico statunitense, dovuti anche alla mediazione della nuova casa discografica. Ad ottobre venne pubblicato Greatest Hits II, una sorta di continuazione del precedente Greatest Hits, comprendente 17 canzoni degli anni ottanta dei Queen e posizionandosi al primo posto in classifica. Per promuovere questa compilation, uscì un nuovo singolo, The Show Must Go On, tratto da Innuendo, famoso per la sua difficoltà vocale. Questa antologia venne nuovamente accompagnata da una raccolta di video, il Greatest Flix II.

    Nel corso degli ultimi mesi del 1991, le voci riguardanti una grave malattia di Mercury si fanno più pressanti, confermate anche dall'aspetto sofferente del cantante nelle rare occasioni in cui appare in pubblico. Il 23 novembre 1991, Freddie Mercury decise di annunciare ufficialmente, attraverso un comunicato, di essere risultato positivo al test dell'HIV e di essere malato di AIDS.

    « Desidero confermare che sono sieropositivo: ho l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan di tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia. (...) Non voglio cambiare il mondo, lascio che siano le mie canzoni ad esprimere le sensazioni e i sentimenti che provo ed ho provato. Essere felici è il traguardo più importante per me, ora, e quando sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori che ho commesso e tutte le relative scuse saranno da imputare solo a me: mi piace pensare di essere stato solo me stesso... Adesso voglio solamente avere tutta la gioia e la serenità possibili, e vivere quanta più vita possa, per tutto quel poco tempo che mi resta da vivere. »
    (Freddie Mercury)

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    Il giorno seguente Freddie scomparve prematuramente all'età di 45 anni, a causa di una broncopolmonite fomentata dall'AIDS, nella sua casa di Earls Court. Tributi e messaggi di cordoglio cominciarono ad arrivare da tutto il mondo, con numerosi fan che si radunarono per tutta la notte davanti l'abitazione; tra le ultime volontà, Mercury dichiarò di voler contribuire al sostegno del Terence Higgins Trust, una delle più importanti associazioni impegnate nella lotta contro l'Aids. Per commemorare il cantante, May scelse di pubblicare un singolo contenente Bohemian Rhapsody e These Are the Days of Our Lives, i cui proventi verranno donati all'associazione; questo, che venne stampato nel giro di una settimana, vendette oltre 100.000 copie in soli sette giorni, arrivando alla prima posizione delle classifiche inglesi e risultando il singolo più venduto nel Natale di quell'anno.Il videoclip di These Are the Days of Our Lives fu in particolar modo significativo, essendo stato l'ultimo girato con Freddie Mercury, il 31 maggio 1991, ma rimasto inedito fino ad allora.

    I restanti membri dei Queen, alla notizia della morte del loro amico, si gettarono nello sconforto, colpiti da un intenso dolore; tra la fine dell'anno e gli inizi del 1992, i tre decidettero di prendersi una pausa, per riflettere sul proprio futuro.Ad aprile, May, Taylor e Deacon organizzarono un grande concerto dedicato alla memoria di Mercury nello stadio di Wembley, con numerosi artisti internazionali come Tony Iommi, Metallica, Guns N' Roses, David Bowie, Roger Daltrey, Robert Plant, George Michael, Elton John, Annie Lennox, Liza Minnelli, Extreme e Def Leppard; i biglietti per questo evento terminarono in meno di sei ore. Il mega-concerto in stile glam, denominato Freddie Mercury Tribute Concert, si svolse il 20 aprile 1992 e venne visto in televisione da oltre un miliardo di persone. Il concerto, oltre che per l'eccezionalità dell'evento musicale, si segnalò per l'aver richiamato il mondo sul dramma dell'AIDS

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    Gli album postumi (1992-2000

    Gli anni successivi alla morte di Mercury sono stati gli anni più duri della band; infatti, nonostante le numerosi crisi che li avevano visti protagonisti, nessuno aveva mai considerato possibile l'idea di uno scioglimento definitivo.May e Taylor cercarono dunque di far riacquistare al gruppo una propria identita; il chitarrista pubblicò Back to the Light nel settembre 1992, cominciando una serie di tour di buon successo, testimoniati dall'album Live at the Brixton Academy del 1994. Il batterista invece compose alcune canzoni, pubblicate poi in Happiness? nel 1994.

    Nell'estate 1992, la EMI pubblicò Live at Wembley '86, l'edizione integrale del concerto di Wembley del 1986, che fu parte del Magic Tour. Quando superarono lo shock della morte del cantante, i tre membri restanti dei Queen si ritrovarono, valutando la possibilità di realizzare un ultimo album con il nome Queen, utilizzando alcune parti vocali che Mercury aveva già registrato, quando, molto malato, poteva cantare solo poche ore al giorno.

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    Nel 1995, uscì Made in Heaven, che riportò i Queen ai primi posti delle classifiche di vendita. Il disco contenne le ultime tracce vocali di Mercury registrate poco prima di morire, come A Winter's Tale, You Don't Fool Me e Mother Love, che pare il cantante sia stato costretto a registrare da seduto a causa delle condizioni che gli aveva recato la sua malattia, e alcune vecchie tracce rielaborate non pubblicate negli album precedenti, come My Life Has Been Saved (lato b risalente al 1989); la stessa title track era concepita per The Works. Let Me Live fu la prima canzone in cui Mercury, May e Taylor cantarono insieme.Il singolo Too Much Love Will Kill You arrivò al 16º posto in classifica; la traccia d'apertura It's A Beautiful Day, un assolo di piano accompagnato dalla sola voce di Mercury, è il brano più esemplificativo dell'album, concepito come disco celebrativo degli anni passati dei Queen.

    Nel 1997, fu pubblicato Queen Rocks, una compilation che raccoglie i maggiori successi rock della band, tra cui Stone Cold Crazy, One Vision, Hammer To Fall e I Want It All. Inoltre vi era una complessa revisione di I Can't Live With You e No-One But You, primo e unico brano inedito creato dai tre rimanenti membri della band, con l'alternarsi alla voce di Brian May e di Roger Taylor, in memoria di Mercury e di Lady Diana, scomparsa in quell'anno; questo fu l'ultimo brano in cui John Deacon suonò il basso per i Queen.La sua ultima apparizione con il resto della band risale al 17 gennaio 1997, al Ballet for Life - Music by Queen & Mozart tenutosi a Parigi, in Francia. Da allora, Deacon vive in Inghilterra con la sua famiglia e lavora come piccolo imprenditore.

    Nel 1999, uscì il Greatest Hits III, una raccolta "per mantenere alto il nome Queen". Questo disco contenne tracce soliste di Freddie Mercury, come Living On My Own e Barcelona, e di Brian May, come Driven by you; una versione remixata di Under Pressure (unico singolo della raccolta) e vari duetti spiegarono l'insolito "+" presente sulla copertina dell'album accanto al nome "Queen". Another One Bites The Dust è in questa occasione ripresa da Wyclef Jean, mentre The Show Must Go On e Somebody to Love vennero cantate rispettivamente da Elton John e George Michael. Chiudono No-One But You, Thank God It's Christmas e i singoli di maggior successo estratti dal disco Made in Heaven.

    Il 3 giugno 2002, May e Taylor sono stati ospitati al Party at the Palace a Londra, dove hanno suonato con Phil Collins, Will Young) e il cast del musical We Will Rock You. Nel 2003 invece sono stati ospitati al Pavarotti & Friends.

    Queen + Paul Rodgers (2004-2009

    Nel 2004, Taylor ipotizzò l'organizzazione di un tour in Europa e negli Stati Uniti insieme a May e a l'ex cantante dei Free e dei Bad Company, Paul Rodgers. La tournée venne criticata per aver cercato di riesumare la band, pur senza la presenza di ben due membri degli originari Queen. Per una precisa scelta dei due membri della band, l'esperienza è stata chiamata Queen + Paul Rodgers, per specificare come non si trattasse di un cambio di formazione ma di un'"aggiunta" occasionale alla band originale, dovuta alla necessità di avere un cantante. Da questo come da altri progetti della band senza Freddie Mercury, il bassista John Deacon si è sempre dissociato, pur riferendo la propria non ostilità verso tali operazioni.

    Dunque nella primavera del 2005, i Queen + Paul Rodgers partirono per una tournée, il cui successo indusse May, Taylor e Rodgers a tentare l'avventura anche in Giappone e in Nord America dove riscossero altrettanto successo. Il 19 settembre 2005, il tour europeo Queen + Paul Rodgers portò alla pubblicazione del doppio CD live Return of the Champions, raccolta dei brani presenti in scaletta nei concerti del tour, comprendenti anche alcuni brani dei Free e dei Bad Company.

    Il 15 agosto 2006, Brian May annunciò il ritorno dei Queen con la registrazione di un nuovo album di studio, dopo 12 anni di silenzio discografico. May sostenne che sarebbe stato tutto materiale nuovo da non confrontare con quello degli anni precedenti, annunciando inoltre ci sarebbe stato nessun tour nel 2008.Nel marzo 2008 fu annunciato da parte del gruppo sia il lancio del nuovo album The Cosmos Rocks, pubblicato successivamente il 15 settembre 2008 in Europa e il 14 ottobre in USA, sia il nuovo tour. Il tour partì il 16 settembre 2008 e toccò 25 tappe. Nel maggio 2009 Rodgers e May sancirono la fine della collaborazione

    Absolute Greatest e il 40º anniversario (2009 – presente


    Nel novembre 2009, è uscita una nuova raccolta dei migliori brani dei Queen, chiamata Absolute Greatest, che raggiunse la terza posizione della classifica britannica; contenente 20 dei loro maggiori successi, il disco è disponibile in diversi formati: CD singolo, edizione speciale con 2 CD con commenti audio di May e Taylor, versione da 2 CD con un libro a copertina rigida da 52 pagine, download digitale e box set contenente tre vinili. Ogni traccia è stata rimasterizzata dal nastro originale.

    Il 7 maggio 2010, i due musicisti annunciarono l'abbandono della EMI, loro casa discografica per 40 anni.May e Taylor hanno deciso di passare alla Island Records, una succursale della Universal Music con un contratto da 10 milioni di sterline.Per la prima volta dalla fine degli anni 1980, i Queen hanno lo stesso distributore in tutto il mondo, in quanto l'Hollywood Records è anch'essa di proprietà della Universal.

    Il 25 marzo 2011 è uscito Songs for Japan, una raccolta di canzoni di molti artisti internazionali, pubblicata per raccogliere fondi a favore delle vittime del terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011; a questa iniziativa hanno partecipato anche i Queen con una rimasterizzazione di Teo Torriatte (Let Us Cling Together).[

    Stile musicale

    « Non è che ci dedichiamo in particolare alla musica "dura" o a quella "leggera", è semplicemente il nostro genere di musica. »
    (Brian May)

    I Queen furono influenzati da numerosi artisti rock britannici, come Pink Floyd, The Beatles, The Rolling Stones, The Who e Led Zeppelin.[126] Tra i cantanti più apprezzati da Mercury vi erano inoltre Elvis Presley, Robert Plant e Jimi Hendrix, oltre che Liza Minnelli e Eric Clapton.Lo stile glam della band, fatto da abiti bizzarri ed eccentrici, occhi truccati e unghie laccate, nacque alla fine degli anni sessanta, ed ebbe come primi esponenti David Bowie e T. Rex.


    Nel corso della loro carriera, la band ha toccato varie forme di musica rock già consolidate nel panorama musicale; associati prevalentemente a sound progressive, art e glam rock, attinsero tuttavia ai più svariati generi musicali, passando dall'hard rock (Hammer To Fall) al pop rock (A Kind of Magic), dall'arena rock (We Will Rock You) all'heavy metal (Stone Cold Crazy), dal rock and roll (Man on the Prowl) al rock psichedelico (Get Down Make Love). Sperimentarono anche sonorità lontane dalla radice rock del quartetto, come blues (See What a Fool I’ve Been), dance rock (Another One Bites the Dust), gospel (Let Me Live), ragtime (Bring Back That Leroy Brown), funk (Back Chat), folk , musica classica (The Wedding March) e raramente punk rock (Sheer Heart Attack), vaudeville (Seaside Rendezvous), rock sinfonico (Who Wants to Live Forever), rockabilly (Crazy Little Thing Called Love), dixieland (Good Company) e calypso (Who Needs You).

    Uno degli elementi distintivi della musica della band sono le armonie vocali, costituite generalmente dalle voci di May, Mercury e Taylor e presenti soprattutto nei loro primi dischi come A Night at the Opera e A Day at the Races. La sperimentazione sonica ha caratterizzato pesantemente le canzoni dei Queen; ad esempio, erano noti anche per i loro canti multitraccia, allo scopo di imitare, attraverso le sovraincisioni, il suono di un grande coro; secondo Brian May furono necessarie oltre 180 sovraincisioni vocali per comporre le voci della parte centrale di Bohemian Rhapsody. Molte canzoni scritte dal gruppo britannico videro la partecipazione dei fan, come in We Will Rock You e We Are the Champions. Alcuni critici hanno inoltre sottolineato la teatralità, musicale oltre che scenica, dei Queen e delle loro opere; questo è dovuto principalmente all'uso della Red Special di May, agli elaborati cori vocali, alla potenza espressiva della voce di Mercury e al ritmo scandito da Taylor, oltre che all'armoniosa diversità dei brani della band

    I testi

    In studio, nello sviluppo dei brani, tutti i quattro membri della band erano considerati allo stesso modo; ciònonostante Freddie Mercury e Brian May sono considerati i principali autori dei pezzi dei Queen.[2] Infatti, su un totale di 180 tracce, il cantante ha composto 51 canzoni e il chitarrista 46, mentre Roger Taylor e John Deacon sono fermi rispettivamente a 22 e 14 brani. A partire dall'album The Miracle del 1989, tutti i brani del gruppo vennero accreditati con la dicitura "parole e musica dei Queen", per cui 35 tracce non hanno un autore ben definito.[103] 8 canzoni invece sono sorte dalla collaborazione di due membri della band.

    Tra i brani che hanno un autore esterno al gruppo vi sono;

    Doing All Right dell'album Queen (1973) risale al tempo della collaborazione tra May e Tim Staffel negli Smile.
    Under Pressure, inserita in Hot Space (1982), è frutto dalla collaborazione tra i Queen e David Bowie, incontratisi presso i Mountain Studios di Montreux.
    Too Much Love Will Kill You è stata scritta da May, Elizabeth Lamers e Frank Musker ed inserita in Made In Heaven (1995)
    All God's People dell'album Innuendo (1991) venne scritta da Mercury, con Mike Moran come co-autore.

    Influenze su altri artisti

    Inizialmente disprezzati da molti critici, soprattutto negli Stati Uniti d'America, i Queen sono stati in seguito rivalutati per aver influito su vari artisti successivi di vari generi, come glam rock, hard rock, heavy metal, pop rock, progressive rock, oltre che pop.Inoltre molti musicisti di vari stili, nazioni e generazioni, hanno dichiarato di ispirarsi in buona parte al gruppo londinese. Tra gli artisti che hanno citato la band per la loro influenza vi sono Ben Folds Five,Blind Guardian,Def Leppard,Dream Theater, Extreme, Frankie Goes to Hollywood, Guns N' Roses, Helloween, Judas Priest,Kansas,Katy Perry, Keane, Iron Maiden, Manic Street Preachers, Marilyn Manson, Metallica, George Michael,Mika, Muse,My Chemical Romance,Panic at the Disco, Queensrÿche, Radiohead, Robbie Williams,Steve Vai,Styx, Sweet, The Ark, The Darknese Trivium.

    Dave Grohl e Taylor Hawkins hanno più volte sottolineato il loro apprezzamento per la musica dei Queen; i due membri dei Foo Fighters hanno tenuto nel 2001, in occasione dell'inserimento dei Queen nella Rock and Roll Hall of Fame, un discorso elogiativo a favore del quartetto. Più volte la sua band ha suonato dal vivo insieme a Roger Taylor e Brian May.

    « Freddie Mercury è stato uno dei più grandi frontman di sempre. Unire migliaia e migliaia di persone con la tua musica non è certo facile. I Queen sono riusciti a farlo. »(Dave Grohl

    Anche Billy Corgan, leader degli The Smashing Pumpkins, ha apprezzato il lavoro dei Queen

    « (...) Negli anni ottanta non riuscivo più ad ascoltarli. Poi ho lavorato in questo negozio di dischi (...) e ho trovato Queen II, probabilmente il loro album meno famoso. E' così sopra le righe, con tante sovraincisioni vocali e riff di chitarra. Mi è piaciuto molto. Ho amato le fredde, strane, ambigue canzoni sulla sessualità di Freddie e il modo in cui passa da ballate "cattive" a quelle bellissime. Così i Queen hanno cominciato a piacermi di nuovo (...). »
    (Billy Corgan)


    Michael Jackson, amico di Freddie Mercury nei primi anni ottanta, citò l'album Hot Space come ispirazione per Thriller, a cui doveva partecipare anche Mercury stesso.Il gruppo è stato anche considerato ispiratore del metal neoclassico dal chitarrista Yngwie Malmsteen.La cantante americana Lady Gaga, nel 2009, ha dichiarato che il suo nome d'arte è un chiaro riferimento a Radio Ga Ga dei Queen.

    Le canzoni dei Queen sono stesso state riprodotte come cover da altri artisti; nel 1991 i Metallica realizzarono una reinterpretazione di Stone Cold Crazy, da Sheer Heart Attack del 1974, brano spesso citato come predecessore dellospeed e del thrash metal.Altri artisti hanno registrato in studio nuove versioni dei brani della band britannica, come "Weird Al" Yankovic (Another One Bites the Dust), The Braids (Bohemian Rhapsody), Laibach (One Vision), Nine Inch Nails (Get Down, Make Love), Lemmy Kilmister (Tie Your Mother Down), Yngwie Malmsteen (Keep Yourself Alive), Dwight Yoakam (Crazy Little Thing Called Love), Travis (Killer Queen) e The Flaming Lips (Bohemian Rhapsody).

    I concerti

    « La nostra musica è sempre stata molto coinvolgente, capace di unire le persone e abbracciare una folla in un comune stato di gioia ed esaltazione; è esattamente quello che succede in un evento sportivo, per esempio in una partita di calcio, solo che con noi sono tutti dalla stessa parte »
    (Brian May)

    Dal 1970 al 1986, i Queen sono stati protagonisti di 707 concerti, diventando una delle band di maggior successo dal vivo degli anni settanta ed ottanta. La prima esibizione in pubblico si tenne a Truro il 27 giugno 1970, in un concerto di beneficenza per la Croce rossa, quando Mercury, Taylor e May erano completati da Mike Grose.L'ultimo concerto tenuto dai Queen al completo, prima che la malattia debilitasse Mercury, fu quello di Knebworth il 9 agosto 1986, davanti a 120.000 spettatori. Dal 1973, con l'uscita del primo album Queen, fino al 1986 dopo A Kind of Magic, la band organizzava un tour dopo ogni album. Questa consuetudine fu poi interrotta sul finire degli anni ottanta, a causa dei primi sintomi di AIDS di Mercury. I Queen tennero negli Stati Uniti quasi 250 concerti e nel Regno Unito circa 200; in questa classifica, vi sono in seguito Germania e Giappone, rispettivamente con 55 e 51 spettacoli. L'esibizione con il maggior numero di spettatori si tenne nel 1985 a Rio de Janeiro per Rock In Rio, con circa 250.000 paganti. Il concerto con la minore affluenza invece fu quello del 28 gennaio 1972 nel Bedford College di Londra, dove il gruppo si esibì davanti a 6 persone.

    Il gruppo, per l'importanza che attribuivano alle esibizioni live, diedero molta enfasi alla costruzione della loro concerti; la prima metà della scaletta era caratterizzata da canzoni hard rock e da brani veloci, seguita da pezzi più tranquilli, oltre che improvvisazioni soliste di May o Taylor, per concedere brevi pause all'evento, per poi tornare a brani emotivamente più impegnativi e ai loro cavalli di battaglia.Freddie Mercury voleva che ogni esibizione della band fosse uno spettacolo unico e originale, avvicinandolo ad un'opera teatrale, grazie anche alle sue doti di improvvisazione, oltre che degli altri membri del gruppo; i molti costumi stravaganti accompagnarono un catalogo di canzoni imponente e molto vario, utilizzando sistemi audio multipli, enormi apparecchi di illuminazione e numerosi effetti speciali, con notevoli giochi di luci, nebbia artificiale e fuochi d'artificio. Come cantante, Freddie Mercury era capace di creare uno stretto legame con il pubblico, caratteristica ammirata da numerosi artisti come Bob Geldof, David Bowie, George Michael, Kurt Cobain e Robbie Williams. Mercury sapeva interagire con il pubblico, facendolo realmente partecipare al concerto, indipendentemente dalle dimensioni della manifestazione. Il frontman delle "regine" era un cantante molto dinamico, che affascinava il pubblico con le sue danze; il microfono divenne parte integrante della sua presenza scenica, spostando lo strumento e usandolo per le sue coreografie. Il cantante si spostava lungo tutto il palco, che doveva essere necessariamente grande e composto da scale e rampe

    I tour

    1970-1973 - Primi concerti dei Queen (Inghilterra)
    1973 - Queen I Tour (Regno Unito, Europa, con Mott the Hoople)
    1973-1974 - Queen II Tour (Inghilterra, Stati Uniti, con Mott the Hoople)
    1974-1975 - Sheer Heart Attack Tour (Inghilterra, Europa, Stati Uniti, Giappone)
    1975-1976 - A Night at the Opera Tour (Inghilterra, Stati Uniti, Giappone)
    1976 - Summer Gigs 1976 (Regno Unito)
    1977 - A Day at the Races Tour (Europa, Stati Uniti, Canada)
    1977 - News of the World Tour (Stati Uniti, Canada, Europa)
    1978 - Jazz Tour (Stati Uniti, Canada, Inghilterra)
    1979 - Live Killers Tour (Europa, Giappone)
    1979 - Crazy Tour (Regno Unito)
    1980 - The Game Tour (Stati Uniti, Canada, Europa, Sud America)
    1982 - Hot Space Tour (Europa, Canada, Stati Uniti, Giappone)
    1984 - The Works Tour (Europa, Bophuthatswana, Brasile, Oceania, Giappone)
    1986 - Magic Tour (Europa)


    L'immagine include i segni zodiacali dei quattro componenti della band; due leoni rampanti, che identificano Roger Taylor e John Deacon, presidiano la corona della regina al centro di una "Q" (Queen, appunto), sormontata da un granchio color bronzo metallico che indica il segno di Brian May, il Cancro, sopra il quale si libra un anello di fiamme che dà l'impressione di una seconda corona. Due fate bianche, a rappresentare la Vergine, che identifica Freddie Mercury, contrapposte al color senape dei leoni, osservano dal basso la lettera. Tutti gli elementi sono sovrastati da una grande fenice con le ali spiegate, uccello mitologico conosciuto per la capacità di ritornare in vita dalle sue stesse ceneri, scelta in segno di immortalità e speranza. Il giallo e l'arancio sono i principali colori dello stemma, con una sfumatura di rosso per quanto riguarda la fascia che forma la "Q". Sulla parte inferiore, il nome "Queen" appare in stile latino, con curvature ben definite.

    I Queen nei media
    Film e Televisione

    Queen contribuirono direttamente alla colonna sonora dei film Flash Gordon, diretto da Mike Hodges nel 1980, e Highlander - L'ultimo immortale, diretto da Russell Mulcahy nel 1986; in quest'ultimo film si sentono le canzoni A Kind of Magic, One Year of Love, Who Wants to Live Forever, Hammer to Fall e Princes of the Universe. A Kind of Magic può essere ascoltata anche nella scena iniziale di Highlander II - Il ritorno.Negli Stati Uniti, Bohemian Rhapsody è stato ripubblicata come singolo nel 1992, dopo essere comparsa in Fusi di testa. Il singolo ha successivamente raggiunto la seconda posizione della classifica statunitense e ha contribuito a riaccendere la popolarità della band in Nord America.

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    Molti film hanno utilizzato le loro canzoni ma eseguite da altri artisti; una versione di Somebody to Love è stata cantata da Anne Hathaway nel film del 2004 Ella Enchanted - Il magico mondo di Ella e da Brittany Murphy per il film del 2006 Happy Feet. Nel 2001, una versione di The Show Must Go On è stato eseguita da Jim Broadbent e Nicole Kidman nel film musical Moulin Rouge!. Ne Il destino di un cavaliere del 2001 vi sono due versioni di We Are the Champions e di We Will Rock You, eseguite da Robbie Williams ed i Queen. Nel 1992, anche il film I gladiatori della strada ha alcuni frammenti di We Will Rock You. Nel 2004, Don't Stop Me Now funge da colonna sonora nella scena del lotta al bar nel film cult L'alba dei morti dementi, mentre You're My Best Friend è presente nei i titoli di coda dello stessa pellicola. Tra le altre pellicole che hanno utilizzato lavori dei Queen vi sono Super Size Me, La rivincita dei nerds, Alta fedeltà, Stoffa da campioni, 2 sballati al college, Il mio amico scongelato, L'aquila d'acciaio, Nemiche amiche, Gli amici di Peter, Small Soldiers, Ti odio, ti lascio, ti..., Super Mario Bros., Io vi dichiaro marito e... marito, 40 giorni & 40 notti e Palle in canna.

    Mantenendo la tradizione, dal quinta stagione in poi, di nominare gli episodi di ogni stagione con le canzoni da una famosa band rock degli anni '70 (Led Zeppelin per la quinta stagione, The Who per la sesta e The Rolling Stones per la settima), l'ottava e ultima stagione della sitcom statunitense That '70s Show consiste in episodi denominati con le varie tracce dei Queen; Bohemian Rhapsody è il titolo della premiere della stagione. Anche alcuni episodi de I Simpson vedono presenti canzoni dei Queen. Nell'autunno 2009, nell'episodio The Rhodes Not Taken di Glee, il coro della scuola canta Somebody To Love; questa esibizione è stata inclusa nel primo volume della colonna sonora della serie.

    L'11 aprile 2006 Brian May e Roger Taylor sono apparsi al concorso canoro televisivo American Idol. Ogni concorrente ha dovuto cantare una canzone dei Queen durante la settimana del concorso; i brani apparsi nello show sono Bohemian Rhapsody, Fat Bottomed Girls, The Show Must Go On, Who Wants to Live Forever e Innuendo. Taylor e May sono di nuovo apparsi alla finale dell'ottava stagione di American Idol, nel maggio 2009, cantando "We Are the Champions" con i finalisti Adam Lambert e Kris Allen. Il 15 novembre 2009 i due musicisti sono apparsi anche in un altro show televisivo di concorso canoro, X Factor.

    Brian May ha annunciato in un'intervista alla BBC che Sacha Baron Cohen è stato scelto per interpretare Freddie Mercury in un film, scritto da Peter Morgan, già nominato agli Oscar per le sue sceneggiature The Queen - La regina e Frost/Nixon - Il duello. Il film, che è co-prodotto dalla TriBeCa Productions di Robert De Niro, si concentrerà sui primi anni dei Queen e sul periodo precedente alla performance nel Live Aid del 1985. Le riprese, iniziate nel 2011,dovrebbero consentire alla pellicola di uscire nell'autunno 2012.

    Lo stemma

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    Lo stemma dei Queen, conosciuto anche con il termine inglese Queen Crest, venne disegnato da Freddie Mercury, che si diplomò al Ealing Art College di Londra, poco prima dell'uscita del primo album della band; infatti la versione originale del logotipo dei Queen, divenuto segno distintivo del quartetto, è riportato inoltre sul retro della copertina di Queen. L'immagine, che comparve per la prima volta in copertina con A Day at the Races nel 1976, è inoltre presente, in diverse versioni, nelle copertine degli album A Night at the Opera, Greatest Hits II e Queen Rocks. Mercury aveva disegnato questo logotipo perché voleva per il suo gruppo "un simbolo dell'epoca", basandosi sullo stemma reale del Regno Unito, integrando per questo motivo eleganza, patriottismo e regalità; il suo carattere innovativo inoltre evidenzia tutti gli aspetti della identità della band. Questo era spesso visibile sulla grancassa della batteria di Taylor, durante i loro primi concerti. ; diverse versioni di questo logo sono presenti.

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    Teatro e musical

    Nel 2002 venne inaugurato al Dominion Theatre di Londra un musical basato sulle canzoni dei Queen, intitolato We Will Rock You.Il musical è stato scritto dall'autore e commediante inglese Ben Elton, in collaborazione con Brian May e Roger Taylor, e prodotto da Robert De Niro. Il lancio del musical coincise con il giubileo d'oro della Regina Elisabetta II; come parte della celebrazione, Brian May eseguì un assolo dell'inno inglese God Save the Queen dal tetto di Buckingham Palace e addirittura il gran finale con grandi stars del calibro di Eric Clapton, Elton John, dove insieme hanno eseguito alcuni brani dell'ex-Beatles Paul McCartney. La registrazione di questa performance venne usata per il video della stessa canzone per l'edizione DVD del 30º anniversario di A Night at the Opera.

    Lo spettacolo è approdato in numerose città mondiali. La cessazione della produzione originale londinese venne programmata per sabato, 7 ottobre 2006 al Dominion Theatre, ma a causa delle richieste lo spettacolo è stato esteso indefinitamente. We Will Rock You è diventato il più duraturo musical nei teatri londinesi, battendo il precedente record di Grease.Brian May ha confermato che gli autori stanno considerando l'idea di scrivere un sequel del musical.

    Sean Bovim ha creato il Queen at the Ballet, un balletto concepito come tributo a Freddie Mercury, nel quale sono usate le musiche dei Queen come colonne sonore per le danze, interpretando la storia sulla base di canzoni come Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga e Killer Queen.[194]

    La musica dei Queen appare anche nella produzione "off-Broadway" Power Balladz, in particolare la canzone We Are the Champions, che i principali artisti dello spettacolo giudicano "l'apice della realizzazione artistica di quei giorni".

    Realtà digitale

    In collaborazione con Electronic Arts, i Queen pubblicarono nel 1998 il gioco per computer Queen: The Eye, che non ebbe successo di vendite a causa della trama poco avvincente, la scarsa pubblicità e la grafica già obsoleta al momento della pubblicazione. La colonna sonora del gioco, la cui trama si basa sul musical We Will Rock You, è composta da brani delle "regine", con remix elettronici in versione strumentale.

    I Queen sono stati più volte presenti nel franchise Guitar Hero: una reinterpretazione di Killer Queen nell'originale Guitar Hero, We Are The Champions, Fat Bottomed Girls e C-lebrity di Queen + Paul Rodgers in un track pack per Guitar Hero World Tour, Under Pressure con David Bowie in Guitar Hero 5 e Bohemian Rhapsody di Guitar Hero: Warriors of Rock. Il quartetto è presente più volte anche nel franchise Rock Band: un track pack di 10 canzoni che sono compatibili con Rock Band, Rock Band 2 e Rock Band 3. La band inoltre è comparso nel videogioco Lego Rock Band; il 13 ottobre 2009, May ha confermato l'idea di un capitolo di questa serie interamente dedicato ai Queen.

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    Il 20 marzo 2009, Sony Computer Entertainment ha pubblicato una versione della serie SingStar con protagonisti i Queen; il gioco, che è disponibile per PlayStation 2 e PlayStation 3, si intitola SingStar Queen e dispone di 25 canzoni per PS3 e 20 per PS2. We Will Rock You e altre canzoni della band britannica appaiono anche in DJ Hero.

    Discografia


    Album in studio

    Queen (1973)
    Queen II (1974)
    Sheer Heart Attack (1974)
    A Night at the Opera (1975)
    A Day at the Races (1976)
    News of the World (1977)
    Jazz (1978)
    The Game (1980)
    Flash Gordon (1980)
    Hot Space (1982)
    The Works (1984)
    A Kind of Magic (1986)
    The Miracle (1989)
    Innuendo (1991)
    Made in Heaven (1995)
    The Cosmos Rocks (Queen + Paul Rodgers, 2008)

    Album live

    Live Killers (1979)
    Live Magic (1986)
    Queen at the Beeb (1989)
    Live at Wembley '86 (1992)
    Queen on Fire - Live at the Bowl (2004)
    Return of the Champions (Queen + Paul Rodgers, 2005)
    Queen Rock Montreal (2007)
    Live in Ukraine (Queen + Paul Rodgers, 2009)

    Raccolte

    Greatest Hits (1981)
    Greatest Hits II (1991)
    Classic Queen (1992)
    The 12" Collection (1992)
    Queen Rocks (1997)
    Greatest Hits III (1999)
    Stone Cold Classics (2006)
    Queen: The Singles Collection Vol. 1 - 2 - 3 - 4 (2008-'10)
    Absolute Greatest (2009)
    Deep Cuts, Vol. 1 - 2 - 3 (2011)


    Premi e riconoscimenti


    I Queen sono tra le band rock che hanno avuto il maggiore successo commerciale nella storia della musica; il gruppo ha venduto oltre 150 milioni di dischicon alcune stime in eccesso che arrivano a 300 milioni di album;di questi 41 milioni sono stati venduti negli Stati Uniti, 18,7 milioni nel Regno Unito, e 11 milioni in Germania. La band ha rilasciato 18 album e 18 singoli che arrivarono alla prima posizione nelle rispettive classifiche, oltre a 10 dvd di successo; si stima che il solo Greatest Hits abbia venduto oltre 25 milioni di copie in tutto il mondo, di cui oltre cinque milioni solo nel Regno Unito, risultando l'album più acquistato in assoluto in Gran Bretagna, precedendo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles di oltre 600.000 copie; questa raccolta ha trascorso oltre 450 settimane nelle classifiche degli album inglesi.Nel 2005, secondo il Guinness dei primati, gli album dei Queen sono stati nelle classifiche britanniche degli album per più tempo in assoluto, con 1.322 settimane, vale a dire oltre 27 anni.

    Nel 2001, il gruppo è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland, mentre l'anno successivo ha ricevuto una stella nella Hollywood Walk of Fame, nella categoria "Musica", all'indirizzo 6356 di Hollywood Boulevard. Nel 2003, i Queen sono entrati nella Songwriters Hall of Fame, unico gruppo musicale insieme ai Bee Gees, mentre nel 2004 le "regine" sono entrate nella UK Music Hall of Fame. Nel 2005, la performance di 20 minuti dei Queen al Live Aid del 1985 è stata votata da un vasto numero di critici la miglior esibizione live della storia. Nel 2007, un sondaggio della BBC ha decretato i Queen la migliore rock-band inglese della storia seguiti dai Beatles.I lettori di Record Collector hanno eletto il quartetto "artisti più collezionati" alle spalle dei Beatles e davanti a Elvis Presley, Led Zeppelin e The Rolling Stones.

    Bohemian Rhapsody, nel 2002, è stata eletta dal Guinness Book of Records miglior singolo britannico di tutti i tempi, mentre nel 2004 la canzone è entrata nel Grammy Hall of Fame, seguita nel 2009 da We Will Rock You e We Are The Champions; quest'ultima venne indicata da alcuni sondaggi mondiale tra le migliori canzoni al mondo. Nel 2007, un sondaggio della rivista inglese "Q" ha decretato Bohemian Rhapsody il migliore videoclip di tutti i tempi, seguito da Thriller di Michael Jackson e Cry Me a River di Timberlake.








    queen5



    Edited by Oceanya - 14/7/2014, 02:41
     
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  2. Oceanya
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    Queen, ecco il nuovo erede di Freddy Mercury
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    Queen, nuovo erede di Freddy Mercury, è stato scelto appositamente dalla band!

    E la legge dei talent show pultroppo va a toccare anche gruppi musicali come quella dei Queen, un gruppo che noi tutti conosciamo per la fama, e per la stima della loro bravura, anche dopo la scomparsa del grande Freddy Mercury.

    Il Corriere della sera ha dichiarato che la band di Brian May, ha deciso di scegliere un talento da American Idol, e in questo caso si parla di Adam Lambert, che avrà questo grandissimo onore. Il ragazzo in questione è stato scelto per salire sul palco con la grandissima band, il 7 Luglio al Sonisphere Festival di Knebworth Park in Inghilterra.

    La cosa che ci lascia più a fiato sospeso, è che proprio in quell’arena, si esibirono i Queen nel 1986 davanti a ben 120,000 spettatori a bocca aperta e fiato sospeso ad ascoltarli. La notizia della partecipazione di Adam Lambert con i Queen, è stata confermata proprio dal ragazzo attraverso Twitter,vediamo le dichiarazioni:


    «Molti lo sospettavano, alla fine posso confermarlo: sono stato invitato dai Queen a cantare per un concerto speciale, mi dispiace di essere stato evasivo sui dettagli nelle scorse settimane, ma avevo promesso di tenere tutto nascosto. Sarà una notte surreale!»

    Ma siamo anche venuti al corrente che non è la prima volta che Adam partecipa con i Queen, e abbiamo avuto anche delle dichiarazioni proprio da Brian May:


    «A giudicare dalle lettere che ricevo—ha commentato il chitarrista Brian May — questa è una scelta che farà felice un sacco di gente. Si tratta di una sfida importante per noi e sono sicuro che Adam avrebbe incontrato l’approvazione di Freddie. E quale posto migliore di Knebworth per rivisitare e ripercorrere quei sentieri emozionali? »

    Che sia impossibile rimpiazzare il grande Freddy Mercury lo sapevamo già, ma che non sia la volta buona di poter ri-emozionare il pubblico, con un tributo a Freddy?

    Il successo è di sicuro garantito!


    freddy-mercury-queen



    www.mondoinformazione.com/2012/02/2.../#ixzz1nnIOEHSR

    Edited by Oceanya - 14/7/2014, 02:46
     
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  3. Oceanya
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    queen



    queen1



    queen_1_1342800837



    queen1

     
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  4. marisaV
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    BOHEMIAN RAPSODY è la mia canzone preferita! vederli dal vivo nella formazione di Freddy è il mio sogno (purtroppo irrealizzabile ovviamente)
     
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  5. Federica Grisaffi
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    Brian may è un grande chitarrista e tutto ma è inutile, avrebbero dovuto chiudere la band dopo la morte di freddy e al massimo farne un altra con un altro nome, sarebbe stata la cosa più sensata...
     
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    ADORO i Queen sono la mia band preferita
     
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5 replies since 4/9/2011, 22:21   4264 views
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