ADRIANO CELENTANO

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    Adriano Celentano

    Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantante e attore cinematografico italiano. È stato soprannominato "il Molleggiato" per via del suo modo di ballare.
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    Molto spesso anche autore delle musiche delle sue canzoni(a volte co-autore di musica e testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, li lasciò firmare ad altri),grazie alla sua carriera cinquantennale e ai suoi grandi successi, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana; il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto emblema e icona per molti italiani del secondo dopoguerra.

    Celentano è stato criticato dagli Articolo 31 nella canzone "Adriano vacci piano" in seguito alle sue dichiarazioni sul rap. Uno dei meriti maggiori che gli viene riconosciutoè quello di essere stato uno dei primi musicisti italiani a capire che qualcosa, nel mondo della musica (e del costume), stava cambiando, introducendo in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.



    Biografia

    Gioventù


    Adriano Celentano nasce a Milano il 6 gennaio 1938, al numero 14 di via Gluck. I suoi genitori sono pugliesi di Foggia, trasferitisi al nord per lavoro. A Milano Adriano trascorre l'infanzia e l'adolescenza, trasferendosi con la famiglia nel 1951 in via Correnti; anni dopo, da questo trasloco trarrà ispirazione per il testo della canzone Il ragazzo della via Gluck, come ha raccontato il nipote Gino Santercole.

    Presa la licenza di quinta elementare Adriano lascia la scuola e inizia a lavorare tentando diversi mestieri, tra cui per ultimo e il più amato quello di orologiaio. Tuttora Celentano si diletta di orologi nel tempo libero.


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    I rock boys


    Nello stesso periodo inizia ad interessarsi di musica, in particolare del rock'n'roll, che, come molti altri giovani italiani, inizia a conoscere nel 1955 con l'arrivo in Italia del film Blackboard Jungle, in italiano Il seme della violenza: nella colonna sonora c'è una canzone, intitolata Rock around the clock, cantata da un cantante sconosciuto in Italia, Bill Haley, accompagnato dal suo complesso, i Comets, e Celentano (come altri giovani) rimane folgorato, decidendo di voler anche lui diventare un cantante di rock'n'roll.

    Forma di lì a poco un gruppo, i Rock Boys, costituito da quattro suoi amici: i tre fratelli Ratti alla batteria, al basso e alla chitarra (Franco, chitarrista, Marco, il bassista, diventerà in seguito un celebre contrabbassista jazz, oltre che musicista con Ivan Della Mea, mentre Giancarlo, il batterista, entrerà in seguito nel gruppo di Bruno De Filippi ed accompagnerà poi negli anni settanta Giorgio Gaber nei primi spettacoli del teatro canzone) e Ico Cerutti (torinese trasferito da poco a Milano con la famiglia) alla seconda chitarra, ed è con questa formazione che, dopo aver preparato alcuni brani di rock'n'roll americani (a cui Celentano, non sapendo l'inglese, cambia le parole), i Rock Boys debuttano nel 1956 all'Ancora, locale di Milano, per poi passare in breve tempo al club Santa Tecla, molto più noto, ma continuando anche ad esibirsi in altri teatri di Milano.

    In uno di questi, il teatro Smeraldo, alla fine del 1956, Celentano e i Rock Boys conoscono un complesso di rock'n'roll che arriva da Roma: sono un gruppo di fratelli guidati dal più giovane, il quindicenne Antonio Ciacci, ed uno di essi, il chitarrista Enrico, si mette in evidenza come il più dotato di tecnica musicale (anni dopo, Celentano ritroverà Antonio, diventato nel frattempo Little Tony).

    Intanto si è aggiunto ai Rock Boys il pianista Enzo Jannacci proveniente dai Rocky Mountains (il gruppo che accompagna Tony Dallara), e che è stato presentato a Celentano da Pino Sacchetti, saxofonista amico di Jannacci che entra anch'esso nel gruppo. In questi primi spettacoli Celentano mischia alle canzoni intermezzi di cabaret (con l'imitazione di Jerry Lewis) e di ballo: lascia ai musicisti lo spazio per suonare, mentre lui balla in maniera dinoccolata e snodata.

    Celentano conosce anche un ballerino, Alberto Longoni, che si esibisce con il nome d'arte di Torquato il Molleggiato (anni dopo diventerà famoso come Jack La Cayenne), e spesso lo porta con il gruppo durante le esibizioni: un giorno, annunciato in cartellone, Longoni non si presenta ad una serata perché bloccato dalla Polizia, e Celentano balla al suo posto, diventando lui Il Molleggiato.

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    Il Primo Festival del Rock and Roll Italiano del 1957

    Il coreografo e ballerino Bruno Dossena (che morirà tragicamente in un incidente stradale l'anno dopo) ha l'idea di organizzare un festival del rock and roll italiano a Milano (lo chiama "Primo Festival", evento che fu proseguito senza ballerini a Genova (1958), San Severino Marche (1959), Ancona (1960), Roma (1961), Verona (1962), Bologna (1963) e l'edizione fallimentare di Firenze del '64. Il primo festival si tiene il 18 maggio del 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, e vi partecipano gruppi milanesi, corrispondenti a : "Celentano and his Rock Boys", "Ghigo e gli Arrabbiati", il Duo Corsaro (due acrobati che si esibirono in un numero mimico su base musicale, e che nulla hanno a che vedere con I Due Corsari), la Swing Parade, Tony Renis, i Colombet (soprannominati "Re del Cha Cha Cha") e la Original Lambro Jazz Band; ognuno di essi ha alcuni minuti a disposizione, per presentare tre o quattro canzoni (molto brevi, raramente raggiungono i due minuti di durata).

    Il festival, denominato Trofeo Oransoda, ha lo scopo di premiare i più grandi ballerini di rock and roll supportati da alcune orchestre e cantanti ospiti presenti alla manifestazione. Vince il trofeo il Dossena Rock Ballett capitanato dal ballerino triplice campione del mondo Bruno Dossena, gruppo acrobatico che fu accompagnato dalla Lambro Jazz Band che all'epoca spopolava all'Arethusa e altri noti locali dell'ambiente meneghino.

    È lo stesso Dossena che, nei giorni precedenti, invita Celentano a partecipare con il suo gruppo. A proposito di questa esibizione, sono nate alcune leggende metropolitane, forse per la cattiva memoria di alcuni protagonisti, che vanno smentite:

    la prima è che, tra i Rock Boys ci fosse anche Luigi Tenco al sax, ma Tenco, in quel periodo, è ancora a Genova, dove suona nel Modern Jazz Group di Mario De Sanctis; solo nel 1958 Tenco si trasferirà a Milano, dove conoscerà Gaber e dove formerà I Cavalieri.
    La seconda è che Gaber si fosse esibito suonando nel gruppo di Celentano, mentre invece si esibì per l'ultima volta alla chitarra con Ghigo Agosti; solo in seguito entrò nei Rock Boys). Inoltre, che gli autori del testo di una delle canzoni cantate da Celentano, Ciao ti dirò, siano lo stesso Tenco e Gaber: anche questo non è possibile per i motivi scritti prima, ed inoltre lo stesso autore della musica, Gian Franco Reverberi, ha sempre affermato che il testo fosse di Giorgio Calabrese, che a sua volta ha polemizzato spesso su questo argomento con lo stesso Gaber [.
    La terza è che Celentano si fosse aggiudicato il Festival del 1957, quando invece tale manifestazione, riportata sui manifesti dell'epoca come Trofeo Oransoda Rock and Roll, era una gara di ballo di rock and roll acrobatico, dove orchestre e primi urlatori erano esclusivamente ospiti di supporto a coppie di ballerini dilettanti, professionisti e gruppi acrobatici come la Nazionale Francese di ballo, che in finale perse il confronto con il vincitore Dossena Rock Ballet. A fine manifestazione ci fu la maratona finale in pista con tutti i ballerini concorrenti, dopodiché, il triplice campione del Mondo Bruno Dossena, consegnò il trofeo Oransoda nelle mani del suo gruppo acrobatico, costituito dai suoi migliori allievi, tra cui Giancarlo Gatti e Lilli Napoli, premiati nuovamente nel maggio 2008 al Memorial Bruno Dossena di Milano, evento che annualmente celebra la ricorrenza del festival 1957.
    Tra il pubblico del festival, è presente il discografico Walter Guertler, che propone a Celentano un contratto discografico per una delle sue etichette, la Music, che infatti pubblicherà nella primavera del 1958 le prime incisioni di Celentano: tutte cover di brani di rock'n'roll americani, usciti su quattro 45 giri (e raccolti in due extended playing) di scarso successo, al punto da diventare delle vere e proprie rarità discografiche. I giornali del giorno dopo parlarono del nuovo divo Celentano, con note di merito per il gruppo acrobatico Dossena Rock Ballet che sconfisse la Nazionale Francese. La Notte del 19 maggio 1957, nella cronaca riportò presunti incidenti avvenuti al Palaghiaccio, intitolava: "Palazzo del Ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock'n'roll", mentre sul Corriere della Sera Giorgio Bocca scrisse un articolo molto duro contro la nuova moda giovanile importata dall'America.

    Poco prima del festival, vi era stata nei Rock Boys la defezione di Ico Cerutti, che aveva lasciato il gruppo per dedicarsi al jazz (entra infatti nell'orchestra di Franco Cerri con Renato Sellani, e ritornerà in contatto con Celentano anni dopo quando si dedicherà alla carriera di cantante), sostituito da Gino Santercole; subito dopo il festival Cerutti venne imitato da Giancarlo Ratti, anche lui passato al jazz, mentre un altro dei fratelli, il chitarrista, si ritira dalla musica; i due vengono sostituiti dal batterista Flavio Carraresi (fiorentino, anche lui di formazione jazz) e da Gaber, portato nel gruppo dall'amico Jannacci.

    Ma il 1957 è un anno importante per Celentano anche per un altro motivo: conosce infatti Miki Del Prete, che negli anni diventerà uno dei suoi più preziosi collaboratori, nonché spesso autore di testi. Del Prete è pugliese come Celentano, figlio del calciatore del Bari Mario Del Prete, e si è trasferito in Lombardia quando il padre è stato ceduto al Como; amico di Dossena, è anche lui un ballerino di rock'n'roll, e l'amicizia tra Del Prete e Celentano nasce quando Miki riesce ad organizzare due settimane di ingaggio per il vincitore del Festival del Rock'n'Roll italiano nell'estate del 1957, una al Morgana di Sanremo ed una al Muretto di Alassio. Celentano e i Rock Boys cantano gratis, in cambio di due settimane di villeggiatura pagata, e da quel momento nasce l'amicizia tra i due tuttora reciproca.

    Nel 1958 la Music pubblica i primi 45 giri di Celentano: per il momento Guertler preferisce che il cantante incida cover di rock'n'roll americani (Rip it up, Jailhouse rock, Tutti frutti e Blueberry hill tra gli altri), tralasciando le sue composizioni in italiano: ma, visto il successo pressoché nullo di questi quattro 45 giri, Guertler decide di dirottare il cantante alla sua nuova etichetta, la Jolly, e di consentirgli di incidere anche brani in italiano: i primi (Buonasera signorina e La febbre dell'hoola hop) sono inseriti come lati B di brani ancora in inglese, ma finalmente nel gennaio del 1959 viene pubblicata Ciao ti dirò, la canzone con cui Celentano aveva vinto il festival del rock'n'roll italiano (ormai due anni prima); a novembre del 1958 la canzone era già stata pubblicata dalla Dischi Ricordi nell'interpretazione di Giorgio Gaber, e presto seguiranno altre incisioni da parte di Ricky Gianco, Guidone ed altri interpreti.


    Il disco che però riscuote successo è Il ribelle, che è anche il primo brano pubblicato scritto da Celentano(per la musica); successo replicato nell'estate da Il tuo bacio è come un rock, brano con cui il 13 luglio 1959 Celentano vince il Festival di Ancona e che vende, nella prima settimana, ben 300.000 copie (come riportano i dati di Musica e dischi di quell'anno).

    In questo disco suona, per l'ultima volta, la chitarra ritmica Giorgio Gaber: infatti sia per la sua attività da solista che per quella in duo con Jannacci (i due hanno iniziato ad incidere insieme con lo pseudonimo I Due Corsari) Gaber decide di abbandonare i Rock Boys, imitato sia dal batterista Carraresi che dai due fratelli Ratti (i tre si dedicheranno al jazz, ma Carraresi avrà anche una certa fortuna negli anni sessanta come cantante e, in seguito, come autore di sigle di cartoni animati giapponesi).

    Celentano (che, comunque, in sala di registrazione spesso si affida ai musicisti della Jolly) deve quindi trovare un nuovo gruppo di accompagnamento per i concerti: ingaggia quindi un giovane batterista mantovano, Gianni Dall'Aglio (soprannominato Cocaina perché i genitori gestiscono una drogheria), che suona negli Original Quartet, e con Jannacci alle tastiere, suo nipote Gino Santercole alla chitarra e Domenico Pasquadibisceglie detto Dino al basso e Giorgio Benacchio (nei dischi dell'epoca a volte il cognome è scritto Bennacchio) alla seconda chitarra forma I Ribelli.

    Il debutto con il nuovo gruppo avviene a metà settembre, al Festival dell'Avanti al parco Ravizza di Milano, dove viene proposto il nuovo singolo Teddy girl (il cui testo è di un altro personaggio fondamentale per la storia di Celentano, Luciano Beretta): il pubblico apprezza i nuovi musicisti, in particolar modo il batterista bambino (che anticipa di un decennio Michael Shrieve).

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    L'attività musicale ha però uno stop forzato di un mese: il 22 settembre infatti Celentano ha un incidente automobilistico, alle due di notte, dopo essersi esibito con il suo gruppo ad una serata organizzata dalla ProLoco in occasione della fiera di Rivarolo del Re: è in compagnia della fidanzata Milena Cantù, del fratello di lei Eugenio Cantù e di sua nipote Evelina Santercole quando, nei pressi del paese, la macchina sbanda affrontando una curva a forte velocità e finisce in un fossato (ancora oggi esiste il luogo dell'incidente ed è chiamato dagli abitanti di Rivarolo "Curva Celentano"); Celentano subisce una contusione toracica e una frattura di una costola, e i medici gli prescrivono un mese di riposo.

    Nello stesso anno si ha la prima collaborazione tra Celentano e Mina: la Tigre di Cremona incide infatti un 45 giri con la canzone Vorrei sapere perché, un rock'n'roll scritto per lei dal Molleggiato (con il testo della stessa coppia di Il tuo bacio è come un rock, cioè Piero Vivarelli e Lucio Fulci).

    Infine, sempre nel 1959 Celentano gira il primo film di successo, I ragazzi del Juke-Box con la regia di Lucio Fulci (l'anno precedente ha fatto una prima apparizione in I frenetici): il titolo è quello della canzone sul retro di Il tuo bacio è come un rock, e tra gli interpreti di quello che è, a tutti gli effetti, un musicarello ante-litteram, sono da ricordare Fred Buscaglione, Betty Curtis e Tony Dallara.

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    I primi 33 giri, il servizio militare e 24.000 baci

    Finalmente, alla fine di marzo del 1960, dopo due anni di contratto, Guertler decide di pubblicare il primo 33 giri di Celentano, intitolato Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra: il disco racchiude alcuni brani già pubblicati su 45 giri (come Il tuo bacio è come un rock), e gli unici due inediti, Personality e Il mondo gira, sono pubblicati su singolo contemporaneamente.

    Dello stesso periodo è anche un disco inciso in coppia con la cantante Anita Traversi, contenente le canzoni Piccola e Ritorna lo shimmy. Il 1960 è anche l'anno della partecipazione al film La dolce vita di Federico Fellini, che chiede al Molleggiato di interpretare una sua canzone in una scena ambientata in un locale romano: Adriano, con i Campanino, canta Ready teddy, e la sua interpretazione viene apprezzata in modo particolare dal regista.

    30 novembre viene pubblicato Furore, il secondo album di Celentano, che contiene due inediti che non verranno stampati su 45 giri, se non quando l'artista abbandonerà la Jolly (Serafino campanaro, noto anche nell'interpretazione di Mina, e Hei Stella, inciso anche da I Due Corsari).


    Adriano Celentano al festival di Sanremo 1961 volta le spalle al pubblicoPoche settimane dopo l'uscita del disco, Celentano deve partire per il servizio militare: il CAR lo effettua a Casale Monferrato, dopodiché viene mandato a Torino nella caserma Morelli di Popolo di corso Unione Sovietica, dove tra i suoi commilitoni c'è un giovane tastierista, Mariano Detto, con cui lega particolarmente (e che coinvolgerà, terminata la naja, nella sua attività musicale). A febbraio del 1961 Celentano deve partecipare al Festival di Sanremo, ma è militare: c'è bisogno di una dispensa speciale, che viene firmata dall'allora ministro della difesa, Giulio Andreotti. Al festival Adriano ritrova il vecchio amico Little Tony, ed è in coppia con lui che presenta Ventiquattromila baci (canzone che, come Il tuo bacio è come un rock, è stata scritta da Pietro Vivarelli e Lucio Fulci su una musica di Celentano); Adriano scandalizza il pubblico voltandogli le spalle, e girandosi solo dopo il cambio di tempo dell'orchestra, ma la sua "Ventiquattromila baci" arriva seconda (vince Al di là, cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis), pur vendendo nelle settimane successive mezzo milione di copie.

    Altro successo di quell'anno è Nata per me presentata a Canzonissima 1961 ove si classifica al secondo posto (dopo "Bambina bambina" di Tony Dallara), canzone con cui Celentano si allontana dal rock per accostarsi ad un filone più melodico. Nel frattempo, a maggio, ha vinto il premio La Stella d'Oro, che dovrebbe ritirare (insieme a Claudio Villa): ma proprio in quel periodo viene condannato a cinque giorni di prigione per "libera uscita arbitraria".


    C'era una volta il Clan


    C'era una volta il "Clan" è il titolo di una canzone di Giorgio Gaber del 1968, dove il cantautore descrive, in maniera ironica, la fine ingloriosa (tra avvocati e citazioni in tribunale) dell'esperienza del Clan, una delle idee di Celentano che, passando poi dalla fase progettuale alla messa in pratica, si sono rivelate difficili da realizzare.

    Il Clan Celentano nasce dall'esigenza di liberarsi dalle imposizioni che la Jolly fa al cantante, da un lato continuando a pubblicare 45 giri, a volte riciclando le stesse canzoni (nel 1962, ad esempio, stampano nuovamente 24000 baci con sul retro Il tuo bacio è come un rock) o impedendogli di usare i musicisti con cui suona abitualmente dal vivo nei dischi; confrontandosi con Ricky Gianco (che vive problemi analoghi alla Ricordi) e con altri amici come Memo Dittongo, Beretta e Del Prete, finalmente Celentano decide di creare una nuova etichetta discografica, che coinvolga i suoi amici musicisti e che scopra anche nuovi talenti, ispirandosi in una certa misura al Rat Pack di Frank Sinatra.

    Il 1º maggio 1962 viene pubblicata "Stai lontana da me" (musica di Bacharach, testo di Mogol), canzone con cui nasce ufficialmente il Clan Celentano, e con cui Celentano partecipa al Cantagiro; in questa manifestazione, pur in testa, si ritira a causa di un presunto incidente al piede e salta alcune tappe ma, nonostante ciò, vince ugualmente, e la vittoria contribuisce al successo del 45 giri (disco tris che contiene anche Sei rimasta sola e Amami baciami), che vende un milione e trecentomila copie.

    Il Clan è molto più di una casa discografica: è una sorta di comune artistica in cui Celentano, che in quel periodo vende centinaia di migliaia di copie per ogni 45 giri, riunisce parenti (come il nipote Gino Santercole o la fidanzata dell'epoca Milena Cantù) e vecchi amici come Ricky Gianco, Miki Del Prete, Luciano Beretta, i Ribelli, Detto Mariano.


    Contemporaneamente si dedica alla ricerca di nuovi talenti: ricontatta il vecchio amico e compagno nei Rock Boys, Ico Cerruti, che incide alcuni 45 giri, chiama il suo amico conosciuto durante il servizio militare, Detto Mariano, come arrangiatore ufficiale, e mette sotto contratto giovani sconosciuti come Don Backy, Pilade, Natale Massara, Ugolino; spesso questi artisti vengono fatti incidere con pseudonimi (Don Backy si chiama in realtà Aldo Caponi, Pilade è Lorenzo Pilat, Ugolino si chiama Guido Lamberti), e anche Gianco, finché incideva per la Ricordi, usava il suo vero cognome (Ricky Sanna).

    La Jolly non accetta però la decisione di Celentano, e se da un lato lo denuncia per inadempienze contrattuali e rottura del contratto stesso (chiedendogli un risarcimento di 495 milioni di lire, poiché il contratto sarebbe scaduto il 30 aprile del 1962), da un altro continua a pubblicare su 45 giri canzoni che l'artista aveva registrato ma che erano rimaste inedite, facendo così concorrenza alle pubblicazioni del Clan: così, pochi giorni prima di Stai lontana da me viene pubblicato "Veleno" un 45 giri con etichetta Caramba (lo stesso nome che Celentano voleva dare alla sua casa discografica) seguito da Si è spento il sole, brano sullo stile di Frankie Laine poi eseguito in cover con il titolo Se oculta el sol anche dal gruppo musicale spagnolo Los Catinos) che riscuote un buon successo, tra Pregherò e Il tangaccio la Jolly diffonde nei negozi A New Orleans, e stampa e distribuisce addirittura un LP con alcuni 45 giri e qualche inedito.

    Anche durante il periodo del Clan i successi continuano: nel 1962 vince il Cantagiro con "Stai lontana da me", seguita dall'incisione di Pregherò (versione italiana di Stand by me di Ben E. King, ma stranamente firmata da Gianco e Don Backy): è il suo primo testo che affronta tematiche religiose, che presto diventeranno una consuetudine (nel giro di 3 anni incide Ciao ragazzi e Chi era lui).

    Nello stesso anno, in ottobre, Celentano suona per una settimana intera all'Olympia di Parigi: si reca nella capitale francese con I Ribelli in treno, per la sua nota paura di volare (che nel 1964 gli farà rifiutare la proposta di un tour negli Stati Uniti fattagli da Frank Sinatra per lanciare un 45 giri con Il tangaccio e Sabato triste); torna nuovamente all'Olympia nel maggio dell'anno successivo.

    Il 1963 è l'anno di Grazie, prego, scusi e di Sabato triste, il 1964 invece di Il problema più importante e il 1965 di Sono un simpatico, tutte canzoni diventate dei classici. Nel 1966, dopo cinque anni, Celentano decide di tornare al Festival di Sanremo: la canzone, Il ragazzo della via Gluck, presentata in coppia con Il Trio del Clan (composto da Pilade, Cerutti e Santercole), si classifica agli ultimi posti, non riuscendo a qualificarsi per la serata finale: avrà però un clamoroso successo di vendite, diventando (insieme ad Azzurro) la sua canzone per eccellenza, anche per il testo di Del Prete e Beretta, che racconta molti particolari dell'infanzia e dell'adolescenza di Celentano, ed affrontando per la prima volta il tema dell'ecologia e della speculazione edilizia, che da qui in avanti diventerà uno degli argomenti cardine del cantante.

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    Celentano in realtà avrebbe dovuto partecipare al festival con un'altra canzone, Nessuno mi può giudicare, di cui registrò anche il provino (pubblicato solo recentemente nella raccolta "Il cuore la voce" del 2001): ma non convinto del risultato, optò per Il ragazzo della via Gluck; a questa canzone, qualche mese dopo, l'amico Giorgio Gaber diede una risposta, in una canzone il cui protagonista cercava una casa per andare ad abitare con la sua sposa e non la trovava, perché a causa del piano verde della città abbattono tutte le case per creare dei prati (è la spiritosa La risposta al ragazzo della via Gluck).

    Il ragazzo della via Gluck suscitò l'interesse di Pier Paolo Pasolini che progettò di trarre un film dal racconto della canzone, per sviluppare l'aspetto della civiltà urbana che stava distruggendo la cultura contadina. Il regista e Celentano (che doveva recitare ovviamente da protagonista nel film) si incontrarono spesso; il progetto, però, non andò in porto.

    Mondo in mi 7ª, di pochi mesi successiva, continua questo filone a metà tra la protesta e la predica: scagliandosi contro i vari mali del secolo (tra cui un profetico, per i tempi, C'è persino corruzione dove c'è lo sport), Celentano ha qui l'idea di abbinare al testo di Mogol, Beretta e Del Prete una melodia basata su un giro armonico costituito da un solo accordo, appunto il mi 7ª: l'effetto è senza dubbio particolare, e l'abilità di Detto Mariano nel creare l'arrangiamento fa di questa canzone un altro evergreen.

    Nel frattempo è entrato nel Clan come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte: il suo debutto per Celentano si ha nel 1966 con la canzone inserita come retro di Il ragazzo della via Gluck, intitolata Chi era Lui (il testo di Mogol e Del Prete parla di Gesù), con le tipiche atmosfere pianistiche che in seguito identificheranno le canzoni di Conte.

    Paolo Conte scrive poi (in collaborazione con il maestro Michele Virano, suo concittadino) le musiche dei due successi degli anni successivi: il primo è La coppia più bella del mondo del 1967, dove il testo di Beretta e Del Prete elogia il matrimonio e la vita di coppia con gli ormai consueti toni predicatori (che si attirano le accuse di antidivorzismo), mentre la musica si trasforma da un'introduzione lenta ad un valzerone da balera.

    Il secondo brano, del 1968, è Azzurro: qui la musica, non definibile (non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio) e senza dubbio originale, si abbina ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le sue tematiche (dall'amore all'ecologia alla religione) unite dalla cornice del celebre ritornello.

    Una canzone che ha avuto un'infinità di versioni, tra cui forse la più strana è quella contenuta nel divertentissimo (e censuratissimo) film di Renzo Arbore del 1980, Il Pap'occhio, dove un fantomatico coro, la Premiata Fabbrica Il Pernacchio, la esegue a bocca chiusa con svariati pernacchi nei momenti più topici della melodia.

    Il 45 giri che la contiene è uno dei rari casi in cui anche la canzone sul lato B è famosissima: si tratta di Una carezza in un pugno, una musica scritta da Santercole per lo zio, con un testo d'amore di Beretta e Del Prete noto anche per un clamoroso errore grammaticale (Ma non vorrei che tu/ a mezzanotte e tre/ stai già pensando a un altro uomo...). Il 1969 è anche l'anno di Storia d'amore una bella e celebre canzone d'amore con un finale contenente un lungo assolo di fisarmonica, suonata da Nando De Luca)

    Il tono da predicatore ritorna in Tre passi avanti, Torno sui miei passi e, soprattutto, in Chi non lavora non fa l'amore (prima classificata al Festival di Sanremo 1970) che, pur portandolo costantemente in testa alle classifiche, lo rendono insopportabile da parte del pubblico dei giovanissimi (sono gli anni della contestazione giovanile) che lo bollano come reazionario e sorpassato (queste le accuse dei giornali giovanili di quel periodo, come Ciao amici o Big).

    In particolare la canzone presentata al Festival viene vista come un inno al crumiraggio anche se, analizzando il testo della canzone, si può notare come il protagonista della canzone rivolgendosi al padrone gli faccia presente il disagio che si vive in famiglia a causa dei problemi salariali; ma le polemiche ebbero la meglio sulle analisi. Celentano però non se ne cura e ai successi in ambito musicale inizia ad affiancare quelli in ambito cinematografico.



    La causa con la Jolly terminerà solo nel marzo del 1965, con la vittoria del Molleggiato che verrà quindi assolto dall'accusa e non dovrà pagare alcuna penale. L'esperienza del Clan dura però appena sei anni, uccisa dagli atteggiamenti dispotici del leader, da infiniti problemi contrattuali e anche dalle ambizioni di successo personale dei singoli artisti: in alcuni casi come Ricky Gianco o i Ribelli il distacco è indolore, mentre in altri si accompagna a processi e sentenze, ed è questo il caso di Don Backy.

    Dal momento della separazione con Don Backy il Clan inizierà a ridurre la sua attività di lancio di nuovi cantanti, fino a distribuire, nell'ultimo periodo, solamente le produzioni di Celentano e di Claudia Mori.

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    Claudia Mori

    Claudia Mori, nome d'arte di Claudia Moroni, attrice e cantante romana, incontra Celentano sul set di Uno strano tipo; e da quel momento i due formano una coppia ancor oggi indissolubile. Nel 1964 si sposano in gran segreto di notte, nella chiesa di San Francesco a Grosseto. Dal matrimonio nascono tre figli: Rosita nel 1965, Giacomo nel 1966, Rosalinda nel 1968. Nel 2002 nasce Samuele, figlio di Giacomo e sua moglie Katia e, attualmente, l'unico nipote di Adriano.

    Nella prima metà degli anni ottanta il matrimonio attraversa un periodo di crisi: per qualche anno i due vivono separati e si mormorano notizie di divorzio imminente. Nel 1985 i due si ritrovano proprio sul set di Joan Lui e la crisi sembra acqua passata.

    Dal 1991 Claudia Mori è amministratore delegato della casa discografica di famiglia, la Clan Celentano srl. Tra i suoi successi discografici: Non succederà più, La coppia più bella del mondo (duetti con il marito), Buonasera dottore, Il principe, Chiudi la porta.

    Parteciperà in numerosi film del marito, ma dal 1994 si dedicherà completamente all'amministrazione del Clan, succedendo al fratello di Adriano, Alessandro Celentano.

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    In ambito musicale, i primi anni settanta vedono Adriano quasi costantemente in classifica con brani come Viola (che anni dopo verrà interpretata in duetto con Ivano Fossati) Sotto le lenzuola (ultima canzone con la quale partecipa al Festival di San Remo nel 1971), ed Er più, scritta da Carlo Rustichelli.

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    Il 1972 è l'anno di un nuovo successo ecologista, Un albero di trenta piani, in cui Celentano attacca la speculazione edilizia e l'inquinamento, prendendosela in particolare, nel finale della canzone, con il grattacielo Pirelli di Milano (che ha, appunto, trenta piani); tradotta in spagnolo con il titolo ''Un arbòl de 30 pisos (sul retro vi è Ready teddy) ottiene molto successo anche sul mercato iberico e latinoamericano.

    La canzone è contenuta in un LP, I mali del secolo, dove ogni traccia affronta un problema sociale (dalla droga alla crisi della famiglia); al disco collabora come corista Giuni Russo.

    Ma è con Prisencolinensinainciusol, pubblicato il 3 novembre del 1972, uno stranissimo brano in lingua "celentanesca", cantato con suoni sconclusionati pseudo-inglesi che conquista un primato mondiale: la canzone, infatti (considerata da Celentano il primo rap italiano, il seme del rap, come ha definito la canzone in un rifacimento del 1994), entra in classifica negli Stati Uniti (al settantesimo posto) prima che in Italia , cosa più unica che rara per un cantante italiano.

    Celentano motiva il testo della canzone sostenendo che «avendo appena inciso un album di canzoni che volevano dire qualcosa, avevo voglia di fare qualcosa che non volesse dire nulla».
    In Italia il successo non arriva subito, ci vorrà del tempo, quando la canzone diventerà sigla del programma radiofonico Gran Varietà riscontrerà un enorme successo anche in Italia.

    Nel 1995 i fratelli Visnadi (all'epoca compositori e produttori di musica "house") remixano su commissione il brano e ne escono alcune versioni, una delle quali (che rispetta lo spirito e la struttura dell'originale, ma vi inietta nuova energia ritmica e sonora) viene pubblicata qualche anno più tardi anche nella raccolta "Unicamente Celentano" e Adriano la esegue da Fabio Fazio su RAI TRE a Che Tempo Che Fa, per rilanciare la canzone. Prisencolinensinainciusol è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Manu Chao e Piero Pelù.

    Adriano_Celentano_e_Mina_-_Duetto_a_Studio_Uno_(1965)



    I successi degli anni settanta

    Nel 1973 Celentano annuncia la sua partecipazione al Festival di Sanremo, con il brano L'unica chance (canzone che anticipa di 30 anni i dibattiti sui cibi transgenici): all'ultimo momento il cantante accusa una gastrite (secondo la versione ufficiale), e dà forfait, ma nel telegramma che spedisce agli organizzatori aggiunge anche che forse a fargli venire la gastrite è stato il modo in cui sono stati trattati alcuni cantanti popolari esclusi dalla gara, e conclude il telegramma scusandosi se questo festival sarà più pallido del solito per la mancanza della sua presenza.

    Il brano musicalmente è un rock-blues, ma riscuote meno successo di altri, al contrario del 45 giri del 1974, Bellissima che, come si deduce dal testo, è una canzone d'amore. Torna alle tematiche sociali nel 1976 con Svalutation, analisi della situazione italiana dell'epoca (sono gli anni dell'inflazione e della nascita del terrorismo) a tempo di rock, con la chitarra di Santercole in evidenza; la canzone è stata reinterpretata dal Molleggiato in una puntata del programma Francamente me ne infischio in coppia con Piero Pelù.

    Il 1977 è l'anno del ritorno di Celentano in tour, dopo sei anni dall'ultima serie di concerti, per sette date negli stadi (primo in Italia a usarli a tale scopo), di cui una, quella allo stadio Manuzzi di Cesena, viene registrata per un disco dal vivo che esce solo due anni dopo (Me, live!; tra i musicisti che lo accompagnano da ricordare Gianni Dall'Aglio alla batteria e Alberto Radius alle chitarre.

    Dopo altri successi, Ti avrò nel 1978 e Soli nel 1979 (quest'ultima con la musica scritta da Toto Cutugno, l'inizio di successive collaborazioni), con l'occasione dell'uscita del disco dal vivo effettua nuovamente un tour negli stadi, a soli due anni di distanza dal precedente, in cui batte alcuni record di presenza (45.000 persone al Comunale di Torino, 65.000 al San Paolo di Napoli e 50.000 allo stadio di Rimini).

    Alla fine del decennio però, come Mina, anche Celentano decide di chiudere con i concerti: fino al 1994 (anno del tour europeo) non effettuerà più tournée.

    adriano-celentano-08



    Gli anni ottanta

    Nel 1980 rilascia a Roberto Gervaso un'intervista per il libro La mosca al naso - Interviste famose, in cui dichiara di aver trovato la fede all'età di vent'anni, di battersi per l'ambiente e per Cristo, di essere un cattolico praticante e di immaginare il paradiso come un posto pieno di animali parlanti (quest'ultima affermazione va letta in sintonia con la sua sensibilità animalista, dato che Celentano è vegetariano).

    Nel 1982 pubblica un libro autobiografico con la collaborazione di Ludovica Ripa di Meana: "Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai". Celentano continua a incidere regolarmente pur essendo sempre più impegnato con il cinema (scala le vette di incassi con film come Bingo Bongo, Il bisbetico domato, Asso).

    Incide due album-cover ("I miei americani..." e "I miei americani 2") in cui ripropone in versione italiana canzoni ultra famose americane come Susanna, Questo vecchio pazzo mondo (Eve of distruction), Il contadino (Hold on, I'm coming), Sei nel mio destino (You are my destiny) e tante altre. I due album riscuotono un discreto successo con circa mezzo milione di copie vendute a testa.

    In tv Celentano si renderà protagonista per il suo "Fantastico 8 ", dando il suo tocco personale al programma-culto della Rai che si occupava della Lotteria. Il programma è accompagnato dall'album La pubblica ottusità. Tra una frecciata e l'altra, le famigerate "pause" (volute, o dovute a un'amnesia?) e gli inviti al pubblico a "spegnere il televisore" spazza via tutti i record di audience.

    In periodo di campagna elettorale referendaria (l'oggetto era la legislazione sulle attività venatorie) resta memorabile il suo monologo contro la caccia in cui si definisce "figlio della foca" e clamorosamente invita gli elettori a scrivere sulle schede elettorali la frase "La caccia è contro l'amore", ignorando che questo atto avrebbe causato la nullità delle schede stesse. La frase incriminata, vergata di pugno dallo stesso Adriano su una lavagna portata al centro del palco, fu causa di polemiche anche a causa di un grossolano errore di ortografia: Celentano infatti, scrisse "La caccia e contro l'amore" (con la e senza accento, come avrebbe dovuto essere) e continuò poi il monologo senza mai accorgersi dell'errore.

    "Figlio della foca" è poi diventato il nome di un suo fan club ufficiale di breve vita.

    Gli anni novanta


    Dal 1987 al 1990 Adriano non produce album. Nel 1992 è nelle sale quello che poi sarà il suo ultimo film (Jackpot) e che risulterà un flop memorabile, criticato persino dallo stesso Celentano . Nel 1991 torna con un album intitolato "Il re degli ignoranti" insieme all'omonimo libro. L'album riscuote un ottimo successo con circa mezzo milione di copie vendute ma non è tra i più ricordati del cantante. All'interno dell'album alcune perle della sua discografia quali "Fuoco" e "La Terza Guerra Mondiale".

    Re degli ignoranti diventò un altro popolare nomignolo di Celentano, ad affiancare lo storico appellativo di Molleggiato. Nello stesso anno conduce una serata su Rai 1, "Notte Rock", dove si sottopone alle domande del pubblico e di Enzo Biagi. Nel 1992 è in tv con una sua trasmissione dopo 4 anni da Fantastico con Svalutation, andata in onda in due puntate su Rai 3 e condotta assieme a Bruno Gambarotta.

    Nel 1994 torna con un album molto particolare: "Quel Punto". Il testo dell'omonima canzone è fortemente criticato per via del tema trattato (femminilità in pericolo a causa dei transessuali). L'album viene ritirato dal mercato per problemi di copyright dopo poche settimane per la presenza di una versione alternativa del brano "Uh..Uh.." L'album verrà immesso nuovamente sul mercato con la versione originale della canzone simile a quella pubblicata nel 1982.

    Il 1994 è tuttavia anche l'anno del suo ritorno al "live": parte un tour italiano/europeo con tappa nelle più grandi capitali d'Europa, dove viene sempre registrato il tutto esaurito. L'ultima tappa è a Milano e viene trasmessa in diretta dalla Rai e seguita da quasi 8 milioni di spettatori. A tutt'oggi (2008) è il suo ultimo tour. Nel 1996 produce l'album "Arrivano gli uomini" con tanto di videoclip mandato in onda su Rai Uno. L'album non supera le 150.000 copie vendute nonostante il battage pubblicitario. Nel 1997 Celentano si esibisce davanti a Papa Giovanni Paolo II in occasione del concerto per il Meeting Eucaristico di Bologna, rispolverando per l'occasione anche dei suoi vecchi brani come: Pregherò, cover dell'americana Stand by me di Ben E. King, "Disse" e "Ciao ragazzi".



    Nel 1998, mentre prepara il suo ritorno in tv, le sue sorti discografiche sempre più in calo cambiano radicalmente. Incide infatti un album con Mina, altra grande cantante e amica di sempre, che assieme a lui mosse i primi passi nel mondo della musica leggera: il disco ha un enorme successo con 1.600.000 copie vendute[20], spopolando nelle radio con i duetti Acqua e sale e con Che t'aggia di', canzone in dialetto pugliese accompagnata da un videoclip a cartoon (Adriano e Mina appaiono come paperi così come nella copertina dell'album) mandato in onda su RaiUno.
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    L'anno dopo, con Mogol e Gianni Bella, realizza l'altrettanto fortunato "Io non so parlar d'amore" (oltre 2.000.000 di copie) che è considerato da molti l'album della "rinascita" artistica di Adriano nel grande pubblico. L'album contiene canzoni come Gelosia, L'emozione non ha voce, L'arcobaleno scritta da Mogol e dedicata a Lucio Battisti e Senza amore del giovane Carlo Mazzoni che diventano ben presto veri tormentoni e trasportano questo album per tantissimo tempo ai vertici della hit parade italiana.

    Il ritorno in televisione: "Francamente me ne infischio"Adriano "rafforza" il successo con uno show su Rai 1 in 4 puntate, "Francamente me ne infischio" affiancato da Francesca Neri. Tra gli autori del programma c'è anche il caro amico Miki Del Prete e tra gli ospiti apparsi in trasmissione ricordiamo: Teo Teocoli, Ligabue, Manu Chao, Compay Segundo, Jovanotti, Piero Pelù, Tom Jones, Joe Cocker, David Bowie (che definisce Adriano "un idiota"), Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Nada, Max Pezzali e tanti altri.

    Lo show è spesso interrotto da filmati-shock preparati dallo stesso Adriano. Filmati che parlano di tematiche forti e anche "scomode", se vogliamo. Il programma verrà premiato con la Rosa d'Argento al prestigioso festival "La Rose d'Or de Montreux".

    Gli ascolti sono altissimi, dopo quasi 8 anni da "Svalutation" (show televisivo su Rai 3 in onda per 2 puntate nel 1992), con punte di oltre 13.000.000 di spettatori.

    Da ricordare che nel 1997 Celentano e la Rai avevano trovato un accordo per mandare in onda uno show intitolato "Il conduttore" ma che poi si arenò per problemi contrattuali tra le due parti.

    Adriano tra successo e 125 milioni di caz..teNel 2000, con lo stesso team, pubblica "Esco di rado e parlo ancora meno", altro grande successo (1.800.000 copie).

    L'album contiene una canzone scritta da Ivano Fossati dal titolo Io sono un uomo libero che sembra essere un manifesto per Celentano e un duetto con Nada nell'interpretazione di una struggente canzone dal titolo Il figlio del dolore scritta dallo stesso Adriano che narra la storia di uno stupro durante una guerra.
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    Il singolo di lancio è Per averti, grande successo radiofonico mentre la canzone Tir sarà la sigla di chiusura del contestatissimo show 125 milioni di caz..te, dell'anno seguente. Nel team degli autori è presente anche il caro amico Miky Del Prete e i monologhi di Celentano, che spaziano dalle critiche a Bruno Vespa, Maurizio Costanzo e Fabio Fazio alla legge del "silenzio-assenso" in merito alla donazione degli organi, destano grandissime polemiche.

    Tra gli ospiti ricordiamo: Enzo Jannacci, Antonio Albanese, Giuliano Ferrara, Dario Fo, Giorgio Gaber (sua ultima apparizione televisiva), Giorgio Panariello, i Lunapop, Shaggy (con lo spassoso sketch su sedia a rotelle: Celentano è ingessato ad una gamba a causa di una caduta durante uno sketch con Dario Fo nelle puntate precedenti), Carmen Consoli, Giorgia, Marco Masini, Fiorello.


    Nel 2002 è la volta di Per sempre, il terzo album consecutivo elaborato con il team Mogol-Bella. I dati di vendita sfiorano il milione di copie. L'album non è accompagnato da nessuno show televisivo ma è traghettato per tutto l'anno da tre singoli (Confessa, Mi fa male e Per sempre) che restano in classifica per molto tempo.

    Da notare la collaborazione con il prestigioso pianista Chick Corea che sfoggia la sua bravura nei brani "Per sempre" e "Radio Chick", ultima traccia dell'album che vuole essere uno spazio tutto per il pianista.

    L'album contiene due chicche: una canzone "sociale" intitolata "I passi che facciamo" scritta da Pacifico e una ballata scritta da Francesco Guccini intitolata "Vite".

    È uscito anche in versione CD+DVD nella quale si possono vedere i video di alcune canzoni dell'album più il live de "Il ragazzo della via Gluck" al concerto di Berlino del 1994.

    Nel 2004 è la volta di "C'è sempre un motivo", album molto elaborato dove è presente un inedito di Fabrizio De André e un duetto in lingua creola con Cesaria Evora, esponente di spicco della musica di Capo Verde che ripropone "Il ragazzo della via Gluck" con testo e arrangiamenti tipicamente capoverdiani.

    È un album particolare in cui Celentano si esibisce in canzoni molto diverse tra loro che toccano più generi musicali, dal melodico al rock per arrivare al jazz.

    L'album torna nel 2005 in versione DualDisc (da un lato musica e dall'altro dvd, primo artista in Italia a usare questa tecnologia) con l'aggiunta di un singolo scritto da Paolo Conte, 37 anni dopo Azzurro, dal titolo: L'indiano, una canzone che non decolla in termini di successo ma che vuole essere un "manifesto" Celentanesco sulla libertà di parola e di pensiero, argomenti base del programma tv RockPolitik dello stesso anno e per la quale la canzone funge da sigla finale dello show.


    Il 20 ottobre 2005 va in onda su Rai 1 lo show televisivo Rockpolitik. Come d'abitudine, Celentano pretende dalla Rai "carta bianca" sui testi e sull'intero progetto, cosa che la tv pubblica non intende concedere. Dopo varie vicissitudini tirate avanti per un anno (tutto partì nel dicembre del 2004) e interventi legali, il programma prende il via dopo l'autosospensione provvisoria del direttore di rete Fabrizio Del Noce.

    Lo show segna un grande successo in termini di ascolto con una media del 46% nelle 4 puntate . Il picco massimo in termini di ascoltatori si è avuto con Roberto Benigni nella 2ª puntata con oltre 16 milioni di persone, nell'esilarante sketch della "lettera a Silvio Berlusconi" che si rifà al più celebre sketch di Totò e Peppino nel film Totò, Peppino e la malafemmina. Altrettanto fortunato è stato l'inedito duetto con Eros Ramazzotti nell'interpretazione de Il ragazzo della via Gluck con quasi il 70% di ascolto[senza fonte]. Ci furono anche altri ospiti illustri come Michele Santoro, Gérard Depardieu, Valentino Rossi, Franco Battiato, Riccardo Cocciante, Patti Smith, Luciano Ligabue (che canta con Celentano "Bisogna far qualcosa") e Loredana Berté (che con Celentano canta "Impazzivo per te"), Eurythmics e Carlos Santana.

    Il 20 novembre 2006 esce un libro omonimo scritto da Celentano e da Mariuccia Ciotta che racconta tutta la storia (e qualche retroscena) del programma.

    Il 10 novembre 2006, Celentano lancia una raccolta (cofanetto in tre cd) che raccoglie 42 canzoni dal 1957 a oggi. Da notare la presenza di canzoni come "Miseria nera" e "L'unica chance" che non saranno tra le più famose del "molleggiato" ma che trattano temi di straordinaria attualità pur essendo tra le più vecchie del suo repertorio.

    Nella raccolta è presente anche l'inedito duetto con Paul Anka nel rifacimento della canzone "Diana"...diventata ora "Oh Diana" con testo in italiano di Mogol e dello stesso Celentano. Vi è anche "Prisencolinensinainciusol" in una versione remixata, che rispetta in pieno lo spirito e la struttura del brano, ma vi inietta nuova energia ritmica e sonora.

    La raccolta riscontra subito un discreto successo di pubblico: il disco si piazza al terzo posto della classifica FIMI nella prima settimana per poi militare per quasi tre mesi nella top ten italiana.

    Secondo la rivista Rolling Stone la raccolta ha venduto 500.000 copie.

    Il 2 dicembre 2006 Adriano è ospitato su Rai Tre nel salottino di Fabio Fazio, Che tempo che fa per un'intervista, evento più unico che raro data la scarsa disponibilità del cantante per questo genere di cose. Anche questa volta è un gran successo di ascolti: la terza rete Rai totalizza 6.200.000 di contatti (come riportato nei dati Auditel, riportati nei quotidiani dei giorni successivi).


    Il 23 novembre 2007 pubblica "Dormi amore, la situazione non è buona", un album che porta in copertina un ritratto di Adriano da pugile disegnato da Wainer Vaccari. Come di consueto, ormai, il duo Mogol e Gianni Bella fa da padrone nel cd con 5 canzoni su 10 (più un Extra, una sorta di mix dell'album), ma le altre canzoni portano firme di Jovanotti, Neffa, Francesco Tricarico, Vincenzo Cerami e Carmen Consoli e un brano inedito di Domenico Modugno risalente al 1974, Ragazzo del sud. L'album è anticipato il 5 novembre dal singolo "Hai bucato la mia vita" che riscuote notevole successo nel mondo dei download, specie su iTunes.

    Tutti i quotidiani, stranamente unanimi, commentano positivamente questa nuova opera del Molleggiato. Il disco vince 4 dischi di platino vendendo 400.000 copie in un mese e mezzo, così come comunicato da Musica & Dischi, la rivista che si occupa da 50 anni di rilevazioni di mercato musicale. Il 2° singolo estratto dall'album, "Dormi amore", esce l'11 gennaio nelle radio. Il terzo singolo estratto, a maggio, è "Aria...non sei più tu", canzone usata anche per uno spot sulle reti Sky in vista dell'"Heart Day".

    Il quarto singolo estratto a fine maggio è "Fiori" per il quale Celentano ha realizzato anche un videoclip; un cartone animato 3D che racconta la storia di un alieno sceso sulla Terra, una Terra arida e in bianco e nero dove le uniche cose belle sono, appunto, i fiori. Il video non ha circolato in tv, bensì nel web, 22.000 contatti sono stati raggiunti sul sito del Corriere della Sera dove era scaricabile gratuitamente. Il 5 giugno 2008, allegato al Corriere della Sera, esce la versione libro-cd di "Dormi amore la situazione non è buona" dove è possibile trovare tutti i testi delle canzoni.

    Il 26 novembre 2007 su Raiuno Celentano torna in diretta con uno spettacolo in prima serata dal titolo La situazione di mia sorella non è buona, dove per "sorella" il Molleggiato intende il pianeta Terra (citando San Francesco d'Assisi della poesia del Cantico delle Creature (1215); e dove realizza una sorta di film in diretta tv cantando dal vivo alcuni stralci delle nuove canzoni dell'album), a suo parere "la trasmissione più difficile da fare" della sua carriera. Il programma è stato visto da 9.200.000 telespettatori con il 33% di ascolto. Per festeggiare i suoi settant'anni e i cinque decenni di attività, la Rai ha organizzato per sabato 5 gennaio 2008 uno speciale, in onda sulla rete ammiraglia, dal titolo "Buon Compleanno Adriano". La trasmissione, pur dedicata esclusivamente alla riproposizione di spezzoni di trasmissioni passate del "Molleggiato", ha fatto registrare il 28,65% di ascolto.

    Dal vivo dopo quattordici anniAdriano riappare in pubblico sabato, 8 marzo 2008, per festeggiare il centenario dell'Inter, squadra di cui è notoriamente affezionato tifoso. Allo stadio "G. Meazza" di Milano, subito dopo il fischio finale della partita vinta dai nerazzurri sulla Reggina per 2-0, il "Molleggiato" entra in campo con tanto di chitarra in mano e sciarpa della "Beneamata" al collo, si esibisce cantando "Il ragazzo della via Gluck" modificata nell'ultima parte del testo con invettive politiche. Finita l'esibizione aspetta in ginocchio il presidente interista Massimo Moratti, e con quest'ultimo intona alcune strofe di "Sei rimasta sola". «Cantare con Celentano - ha sorriso Moratti - è come giocare con Pelè: fantastico».

    L'esibizione infiamma i tifosi interisti, ma anche tutti i fan di Celentano, tornato, così, ad esibirsi dal vivo dopo ben 14 anni. Il 24 ottobre 2008, il "profeta cantante" lancia sul web un nuovo singolo, dal titolo "Sognando Chernobyl", attraverso un video-clip della durata di circa 2 minuti e mezzo. In realtà, si tratta dell'anticipazione di una suite di oltre dieci minuti, in cui Adriano lancia un messaggio forte ai potenti del mondo contro quei fenomeni che distruggono il pianeta. Emblematico e "catastrofico" il ritornello della canzone: «Tutti quanti insieme salteremo in aria bum». "Sognando Chernobyl", è il primo di due singoli inediti, presenti nel nuovo "best-of" di Celentano, uscito il 28 novembre 2008.

    L'animaleA fine 2008 è uscito prima della Vigilia di Natale l'ultimo disco di Celentano, L'animale. La compilation è formata da due CD, uno con le canzoni d'amore e uno con quelle 'contro'. Entrambi i CD contengono 14 tracce vecchie e nuove. Nel primo si trova l'inedito La cura, canzone di Battiato che Celentano ripropone cantata da lui. Ci sono vecchi classici come Storia d'amore e pochi inediti. Il secondo invece ha più novità: si parte dalla canzone Sognando Chernobyl ad Il ragazzo della via Gluck. C'è anche un curioso remix di Prisencolinensinainciusol rivisitato e più moderno, ma con lo stesso ritmo e testo. I temi di questo CD rispecchiano soprattutto le città moderne, criticando i gas e i costruttori, come dice la vecchia traccia Un albero di trenta piani e la nuova I want to know.


    Discografia


    33 Giri e CD


    Marzo 1960 - Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra - Jolly LPJ 5008
    Novembre 1960 - Furore - Jolly LPJ 5017
    1962 - Peppermint twist - Jolly LPJ 5021
    Giugno 1963 - A New Orleans - Jolly LPJ 5025
    1965 - Non mi dir - Clan, ACC 40002
    Marzo 1966 - La festa - Clan, ACC 40006
    Novembre 1966 - Il ragazzo della via Gluck - Clan, ACC 40007
    Maggio 1968 - Azzurro/Una carezza in un pugno - Clan, ACC 40011
    Novembre 1968 - Adriano rock - Clan, BF 501
    1969 - Le robe che ha detto Adriano - Clan, BF 502
    1969 - Pioggia di successi
    1970 - Il forestiero - Clan, BFM 700
    1971 - Er più - Storia d'amore e di coltello - Clan, BFM 602 Nota: l'uscita di questo LP era prevista prima di Il forestiero; ma essendo stata rimandata di qualche mese l'uscita del film, fu rimandata anche l'uscita del disco, pur rimanendo lo stesso numero di catalogo
    1972 - I mali del secolo - Clan, BFM 701
    1973 - La storia di uno... Adriano Celentano
    1973 - Nostalrock - Clan, CLN 65764
    1975 - Yuppi du - Clan, CLN 69120
    1976 - Svalutation - Clan, CLN 86013
    1977 - Disco dance - Clan, CLN 86026
    1977 - Tecadisk - Clan, CLN 86033
    1978 - Ti avrò - Clan, CLN 20053
    1978 - Geppo il folle - Clan, CLN 20099
    1979 - Il concerto di Adriano - Clan, CLN 22203
    1979 - Soli - Clan, CLN 20150
    1980 - Un po' artista un po' no - Clan, CLN 20201
    1980 - Tu non mi lascerai
    1981 - Deus - Clan, CLN 20257
    1982 - Uh... uh... - Clan, CLN 20324
    1982 - Storia d'amore
    1983 - Atmosfera - Clan, CLN 20380
    1984 - I miei americani - Clan, CLN 20445
    1985 - Joan Lui - Clan, CLN 20485
    1986 - I miei americani 2 - Clan, CLN 20545
    1987 - La pubblica ottusità - Clan, CLN 20699
    1991 - Il re degli ignoranti - Clan, 9031 74439-1
    1994 - Quel punto - Clan, 4509 97319-1
    1996 - Arrivano gli uomini - Clan, CLCD 74321 381192
    1998 - Mina Celentano - Clan/PDU, 90011
    1999 - Io non so parlar d'amore - Clan, CLN 13641
    2000 - Esco di rado e parlo ancora meno - Clan, CLN 20482
    2002 - Per sempre - Clan, CLN 20511
    2004 - C'è sempre un motivo - Clan, CLN 20551
    2005 - C'è sempre un motivo + L'Indiano - Clan, CLN 20551
    2007 - Dormi amore, la situazione non è buona - Clan, CLN 2058

    45 giri

    1958 - Rip It Up/Jailhouse Rock - Music 2223
    1958 - Blueberry Hill/Tutti frutti - Music 2224
    1958 - Man Smart/I Love You Baby - Music 2232
    1958 - Tell Me That You Love Me/The Stroll - Music 2233
    1958 - Happy Days Are Here Again/Buonasera signorina - Jolly J 20032
    1958 - Hoola Hop Rock/La febbre dell'hoola hop - Jolly J 20045
    1959 - Ciao ti dirò/Un'ora con te - Jolly J 20057
    1959 - Il ribelle/Nessuno crederà - Jolly J 20063
    1959 - Il tuo bacio è come un rock/I ragazzi del juke-box - Jolly J 20064
    1959 - Teddy Girl/Desidero te - Jolly J 20068
    1959 - Pronto pronto/Idaho - Jolly J 20069
    1960 - Nikita Rock/Blue Jeans Rock - Jolly J 20079
    1960 - Rock matto/Impazzivo per te - Jolly J 20080
    1960 - Impazzivo per te/Crazy Rock - Jolly J 20080 Stesso numero di catalogo del precedente, ma con il lato B Impazzivo per te che diventa lato A
    1960 - Personality/Il mondo gira - Jolly J 20089
    1960 - Così no/La gatta che scotta - Jolly J 20090
    1960 - Piccola/Ritorna lo shimmy - Jolly J 20092
    1960 - Pitagora/A cosa serve soffrire - Jolly J 20106
    1960 - Giarrettiera rossa/Che dritta! - Jolly J 20107
    1960 - Furore/Movimento di rock - Jolly J 20124
    1961 - 24 mila baci/Aulì-ulè - Jolly J 20127
    1961 - Non esiste l'amor/Basta - Jolly J 20137
    1961 - Gilly/Coccolona - Jolly J 20144
    1961 - Nata per me/Non essere timida - Jolly J 20150
    1962 - Forse forse/Peppermint Twist - Jolly J 20153
    1962 - Ciao amore/Veleno - Caramba Jolly C 11000
    1962 - Si è spento il sole/La mezza luna - Jolly J 20178
    1962 - Stai lontana da me/Sei rimasta sola/Amami e baciami - Clan, ACC 24001
    1962 - 24 mila baci/Il tuo bacio è come un rock - Jolly J 20185
    1962 - Pregherò (prima parte)/Pasticcio in Paradiso - Clan, ACC 24005
    1963 - A New Orleans/Un sole caldo caldo caldo - Jolly J 20197
    1963 - Il tangaccio/Grazie, prego, scusi - Clan, ACC 24009
    1963 - Serafino campanaro/Ehi stella - Jolly J 20220
    1963 - Sabato triste/Le notti lunghe - Clan, ACC 24012
    1964 - Una notte vicino al mare/Hello Mary Lou - Jolly J 20228
    1964 - Non mi dir/Non piangerò - Clan, ACC 24015
    1964 - Il problema più importante/È inutile davvero - Clan, ACC 24016
    1964 - L'angelo custode/Bambini miei - Clan, ACC 24019
    1965 - Ciao ragazzi/Chi ce l'ha con me - Clan, ACC 24022
    1965 - Sono un simpatico/E voi ballate/Due tipi come noi - Clan, ACC 24024
    1965 - La festa/Ringo - Clan, ACC 24027
    1966 - Il ragazzo della via Gluck/Chi era lui - Clan, ACC 24032
    1966 - Mondo in mi 7°/Una festa sui prati - Clan, ACC 24040
    1967 - La coppia più bella del mondo/Torno sui miei passi - Clan, ACC 24051
    1967 - Tre passi avanti/Eravamo in 100.000 - Clan, ACC 24058
    1967 - 30 donne nel west/Più forte che puoi - Clan, ACC 24063
    1968 - Canzone/Un bimbo sul leone - Clan, ACC 24073
    1968 - Azzurro/Una carezza in un pugno - Clan, ACC 24080
    1968 - L'attore/La tana del re - Clan, BF 69001
    1969 - La storia di Serafino/La pelle - Clan, BF 69013
    1969 - Storia d'amore/Straordinariamente - Clan, BF 69014
    1969 - Lirica d'inverno/L'uomo nasce nudo - Clan, BF 69030
    1970 - Chi non lavora non fa l'amore/Due nemici innamorati - Clan, BF 69040
    1970 - Chi non lavora non fa l'amore (cantata da Claudia Mori)/EA - Clan, BF 69041
    1970 - Viola/Se sapevo non crescevo - Clan, BF 69051
    1971 - Sotto le lenzuola/Il forestiero - Clan, BF 70000
    1971 - Una storia come questa/Brutta - Clan, BF 70010
    1971 - Er più/Una storia d'amore e di coltello - Clan, BF 70015
    1972 - Un albero di trenta piani/Forse eri meglio di lei - Clan, BF 70018
    1972 - La ballata di Pinocchio/I Will Drink the Wine - Clan, BF 70022
    1972 - Prisencolinensinainciusol/Disc Jockey - Clan, BF 70026
    1973 - L'unica chance/Quel signore del piano di sopra - Clan, CLN 1319
    1973 - Only You/We're Gonna Move - Clan, CLN 1887
    1974 - Bellissima/Stringimi a te - Clan, CLN 2443
    1975 - Yuppi du/La ballata - Clan, CLN 3208
    1975 - Un'altra volta chiudi la porta/Do dap - Clan, CLN 3633
    1976 - Svalutation/La barca - Clan, CLN 4375
    1977 - A Woman in Love/Rock Around the Clock/Don't Play That Song (You Lied) - Clan, CLN 5048
    1977 - When Love/Somebody Save Me - Clan, CLN 5403
    1978 - Ti avrò/La moglie, l'amante, l'amica - Clan, CLN 10089
    1979 - Che cosa ti farei/Geppo - Clan, CLN 10120
    1979 - Soli/Io e te - Clan, CLN 10174
    1980 - Qua la mano/Gocce d'acqua - Clan, CLN 10251
    1980 - Il tempo se ne va/Non se ne parla nemmeno - Clan, CLN 10252
    1980 - Innamorata, incavolata a vita/Se non è amore - Clan, CLN 10305
    1981 - L'artigiano (1ª parte)/L'artigiano (2ª parte) - Clan, CLN 10326
    1982 - Crazy Movie/Roma che fa...te innamora - Clan, CLN 10371
    1982 - Uel mae sae/We're Gonna Move - Clan, CLN 10393
    1982 - Uh...uh.../Jungla di città - Clan, CLN 10442
    1984 - Susanna/Il cantante folle - Clan, CLN 23001
    1987 - Mi attrai/La luce del sole - Clan, CLN 10786
    2005 - L'indiano - Clan, CLN 4024

    Adriano+Celentano



    Ultimi singoli

    1995 - Voglio prendere il sole
    1995 - Prisencolinensinainciusol Remixes (maxi single) - Flying Records su licenza Clan FIT 024
    1996 - Cosi come sei
    1996 - Arrivano gli uomini
    1996 - Solo da un quarto d'ora
    1998 - Acqua e sale
    1998 - Brivido felino
    1998 - Che taggia dì
    1999 - Gelosia
    1999 - L'emozione non ha voce
    1999 - L'uomo di cartone
    1999 - Una rosa pericolosa
    1999 - Qual è la direzione
    1999 - Mi domando
    1999 - L'arcobaleno
    2000 - Senz'amore
    2000 - Le pesche d'inverno
    2000 - Per averti
    2001 - Apri il cuore
    2001 - Ti prenderò
    2001 - Quello che non ti ho detto mai
    2001 - Tir
    2001 - Le stesse cose
    2002 - Confessa
    2003 - Per sempre
    2003 - Più di un sogno
    2003 - Mi fa male
    2004 - C'è sempre un motivo
    2004 - Marì Marì
    2005 - Ancora vivo
    2005 - Valeva la pena
    2005 - L'indiano - dal 1987 l'unico uscito in CD singolo
    2006 - Oh Diana
    2007 - Hai bucato la mia vita
    2007 - La situazione non è buona
    2008 - Dormi amore
    2008 - Fiori
    2008 - Aria...non sei più tu
    2008 - Sognando Chernobyl
    2008 - La cura


    Il Cinema


    La carriera cinematografica di Celentano comincia fin dagli inizi della sua attività musicale; nel 1959 è nel cast di I ragazzi del Juke-Box di Lucio Fulci e l'anno successivo fa una comparsa nel prestigioso film di Federico Fellini La dolce vita.

    La sua prima regia fu Super rapina a Milano del 1964, in cui troviamo quasi tutti i suoi amici del Clan; un film che narra di una banda di rapinatori che a seguito di un furto fuggono vestiti da frati con la quale poi si scontreranno. Partecipa ad altre produzioni da attore (principalmente film musicali) ma la sua carriera cinematografica non decollerà mai veramente prima del 1969; è in quest'anno che esce il film Serafino di Pietro Germi, in cui Celentano ha il ruolo del protagonista. Il film narra la storia di un ragazzo di campagna e dei suoi problemi con un'eredità e con l'ambientamento alla modernità, tematica sempre cara a Celentano fin dai suoi esordi come cantante; la critica non accoglie particolarmente bene il film, ma il pubblico premia la pellicola con un grande incasso, rendendolo uno dei maggiori successi italiani di quell'anno.

    A quel punto Celentano è lanciato anche come attore ma non prende parte ad un gran numero di produzioni e fino al 1978 girerà al massimo due film all'anno (in alcuni non avendo il ruolo del protagonista). Durante questo periodo lavora con registi affermati del calibro di Dario Argento (in Le cinque giornate) e attori del calibro di Anthony Quinn (in Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni), a conferma della sua crescente abilità di attore. Nel 1974 Celentano dirige, scrive, sceneggia, interpreta e produce Yuppi du; anche in questo caso la canzone che prende il titolo dal film, scritta dal solo Celentano, è un successo. Il 4 settembre 2008 al Festival del Cinema di Venezia viene proiettato in versione totalmente restaurata, nella Sala Grande alle ore 22.00, Yuppi du pellicola considerata "capolavoro" di Adriano Celentano. Il tema delle morti sul lavoro fa da cornice a questo film che nel 1975 già trattava l'argomento. Dal 5 settembre viene messo in commercio il DVD. Il film, prima di ora, non era mai stato pubblicato in nessun supporto ed era stato trasmesso in Tv solamente un paio di volte su Canale 5.


    Una scena del film Innamorato pazzo, 1981Nel 1978 è l'anno di svolta nella carriera da attore di Celentano, dà vita alla sua 3° regia: Geppo il folle è un musical in cui Celentano interpreta un cantante di successo mondiale che, pur non conoscendo l'inglese, ha un sogno: quello di incontrare Barbra Streisand. Ma soprattutto inizia la proficua collaborazione nel campo della commedia con la coppia di registi Castellano e Pipolo girando Zio Adolfo in arte Führer, che riscuote un buon successo commerciale. Con gli stessi registi Celentano girerà anche Mani di velluto in coppia con Eleonora Giorgi, ottenendo un successo di pubblico elevatissimo, che verrà ripetuto anche con Il bisbetico domato (1980, con Ornella Muti).

    adriano_celentano


    Nel 1980 sospende momentaneamente la collaborazione girando il secondo episodio del film Qua la mano di Pasquale Festa Campanile, con cui aveva già collaborato più volte in precedenza, e La locandiera di Paolo Cavara al fianco della moglie Claudia Mori e di Paolo Villaggio. Nel 1981 riprende la collaborazione con Castellano e Pipolo girando Asso con Edwige Fenech e Innamorato pazzo nuovamente con la Muti (con la quale, si diceva, avrebbe avuto una breve relazione), dominando la classifica degli incassi. Nel 1982 rincontra Eleonora Giorgi (oltre ad Enrico Montesano e ai giovani ma già affermati Diego Abatantuono e Carlo Verdone) sul set di Grand Hotel Excelsior. Tuttavia il sodalizio tra il cantante-attore e i due registi si incrina a causa del calo di consensi ottenuto con la pellicola successiva Segni particolari: bellissimo del 1983. Lo stesso anno Celentano gira nuovamente con Pasquale Festa Campanile il film Bingo Bongo e successivamente di nuovo con Sergio Corbucci Sing Sing , dov' è protagonista del secondo episodio, oltre alla già citata pellicola con il duo registico. Nel 1984 è la volta invece di Lui è peggio di me di Enrico Oldoini, nel quale il molleggiato recita al fianco di Renato Pozzetto e che risulterà il suo ultimo grande successo commerciale.



    Joan Lui

    Il 1985 è l'anno del suo film più discusso e sua ultima regia: Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì. Celentano realizza la sua pellicola spendendo cifre folli (circa 20 miliardi di lire), e il film si rivela un quasi fallimento ai botteghini italiani (incasserà qualcosa come 7 miliardi di lire), seguito da una battaglia legale tra l'autore e i produttori.

    Dopo lo sfruttamento arbitrario delle sale cinematografiche, Celentano rimontò il film portandolo alla durata di 125 min (originariamente erano 163). Verrà trasmesso anche in TV e distribuito in VHS. In Germania e in Russia, invece, il film riscuote un notevole successo al punto che viene invitato a Mosca a ritirare un premio e a fare un concerto nella capitale russa. Dopo la tremenda disfatta di Joan Lui Celentano girerà ancora (solo perché è costretto per contratto a farlo) Il burbero, l'ultima commedia della carriera firmata ancora una volta da Castellano e Pipolo e che riscontra un discreto successo.

    Farà ritorno nelle sale nel 1992 per interpretare il film Jackpot, di cui è anche sceneggiatore. Adriano è costretto a recitare in presa diretta e in lingua inglese un film tra fantascienza ed ecologia e la critica accoglie molto male definendolo uno dei peggiori film del cinema italiano visti poi anche, i miseri incassi (105 milioni di lire incassati a Natale a fronte di una spesa per il film di 18 miliardi). Sarà lo stesso Adriano ad ammettere che il film ha tanti difetti e che i critici, una volta tanto, hanno avuto davvero ragione.

    Adriano+Celentano+1852_celentano



    Filmografia

    come attore

    Don't Knock the Rock (I frenetici), regia di Fred F. Sears (1956)
    I ragazzi del juke-box, regia di Lucio Fulci (1959)
    Urlatori alla sbarra, regia di Lucio Fulci (1960)
    Juke-box, urli d'amore, regia di Mauro Morassi (1960)
    La dolce vita, regia di Federico Fellini (1960)
    San Remo, la grande sfida, regia di Piero Vivarelli (1960)
    Balliamo insieme il twist (Hey, Let's Twist), regia di Greg Garrison (1961)
    Io bacio... tu baci, regia di Piero Vivarelli (1961)
    Dai Johnny dai! (Go, Johnny, Go!), regia di Paul Landres (1962)
    Il monaco di Monza, regia di Sergio Corbucci (1963)
    Uno strano tipo, regia di Lucio Fulci (1963)
    Super rapina a Milano, regia di Adriano Celentano (1964)
    I malamondo, regia di Paolo Cavara (1964)
    Per un pugno di canzoni, regia di José Luis Merino (1966)
    Serafino, regia di Pietro Germi (1968)
    La più bella coppia del mondo, regia di Camillo Mastrocinque (1968)
    Er più - Storia d'amore e di coltello, regia di Sergio Corbucci (1971)
    Bianco, rosso e..., regia di Alberto Lattuada (1972)
    Le cinque giornate, regia di Dario Argento (1973)
    L'emigrante, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
    Rugantino, regia di Pasquale Festa Campanile (1973)
    Yuppi Du, regia di Adriano Celentano (1975)
    Aria, episodio di Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
    Bluff - Storia di truffe e di imbroglioni, regia di Sergio Corbucci (1976)
    Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976)
    L'altra metà del cielo, regia di Franco Rossi (1977)
    Ecco noi per esempio..., regia di Sergio Corbucci (1977)
    Zio Adolfo in arte Führer, regia di Castellano e Pipolo (1978)
    Geppo il folle, regia di Adriano Celentano (1978)
    Mani di velluto, regia di Castellano e Pipolo (1979)
    Venerdì, episodio di Sabato, domenica e venerdì, regia di Castellano e Pipolo (1979)
    Il bisbetico domato, regia di Castellano e Pipolo (1980)
    La locandiera, regia di Paolo Cavara (1980)
    Il prete ballerino, episodio di Qua la mano, regia di Pasquale Festa Campanile (1980)
    Asso, regia di Castellano e Pipolo (1981)
    Innamorato pazzo, regia di Castellano e Pipolo (1981)
    Bingo Bongo, regia di Pasquale Festa Campanile (1982)
    Grand Hotel Excelsior, regia di Castellano e Pipolo (1982)
    Segni particolari: bellissimo, regia di Castellano e Pipolo (1983)
    Sing Sing, regia di Sergio Corbucci (1983)
    Lui è peggio di me, regia di Enrico Oldoini (1984)
    Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, regia di Adriano Celentano (1985)
    Il burbero, regia di Castellano e Pipolo (1986)
    Jackpot, regia di Mario Orfini (1992)

    Adriano_06


    come regista

    Super rapina a Milano (1964)
    Yuppi Du (1975)
    Geppo il folle (1978)
    Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì (1985)

    Adriano_07



    curiosità



    È zio della ballerina e coreografa Alessandra Celentano insegnante di danza classica nella scuola televisiva Amici di Maria De Filippi.8una sua disgrazia :P )

    In tutta la sua carriera televisiva ha sempre lavorato con la RAI, e se si escludono rare interviste in cui è stato fermato per strada o una partecipazione come ospite al programma "Boom" e a "Super" con Ambra Angiolini, non ha mai lavorato per Mediaset.

    Nel primo film di Emir Kusturica "Ti ricordi di Dolly Bell?" la canzone "24000 baci" è eseguita svariate volte dal complessino capeggiato da Dino, protagonista della pellicola

    In tutta la sua carriera Celentano ha venduto oltre 150 milioni di dischi, diventando l'artista italiano più venduto di tutti i tempi.[senza fonte]

    Don't play that song (1979) ha venduto 983.000 copie in Francia. È il più grande successo di Celentano in questo paese. Il suo secondo più grande successo è Svalutation del 1976 (348.000 copie vendute).


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    Edited by Oceanya - 17/7/2014, 04:13
     
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  2. Oceanya
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    FESTIVAL DI SANREMO 2012: ADRIANO CELENTANO SUPEROSPITE
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    Adriano Celentano sarà il superospite del Festival di Sanremo 2012. Ebbene sì, con sorpresa dello stesso Gianni Morandi, oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della kermesse, il direttore artistico Gianmarco Mazzi ufficializza, con tanto di promo, la presenza del molleggiato sul palco dell’Ariston di Sanremo.

    Nessun dettaglio, però, Mazzi è in grado di rivelare sull’ospitata che si preannuncia già da adesso come un evento:

    “Non so cosa farà, non so quante volte verrà. Potrebbe venire alla prima, o all’ultima o per tutte e cinque le puntate. Gianni Morandi non sapeva niente e nemmeno Mauro Mazza. L’ho fatto in silenzio“

    Sull’assoluto riserbo tenuto sulla trattativa il direttore artistico precisa poi:

    “Non l’ho detto, non per fare il fenomeno ma perchè lui mi ha chiesto condizioni vincolanti. La devi sapere solo tu, mi ha detto, perchè se esce la notizia so con chi prendermela.”


    Un grande colpo (Adriano Celentano manca dalla città dei fiori dallo sfortunato Festival del 2004 targato Simona Ventura) che Morandi commenta così:

    “Mi sento più tranquillo. Lo ringrazio, è l’ospite che avrei voluto in ogni occasione. E’ il numero uno.”


    www.davidemaggio.it/archives/50532/...ano-superospite
     
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  3. Oceanya
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    Il ritorno di Celentano dal vivo, 18 anni dopo: niente sermone per il Molleggiato

    Il cantante si esibisce all’Arena di Verona, per due uniche date. Diretta su Canale 5 e, via Twitter, su Corriere.it
    celentano-arena-di-verona


    VERONA - Seduto alla solita scrivania, in piedi, circondato dai ballerini: le quinte sembrano quelle degli studi televisivi, così frequentati negli ultimi tre lustri. Ma questa volta Adriano Celentano ha scelto di non parlare, di non sermoneggiare, di non farla lunga con le parole. Per cantare. Incredibile, sì cantare: nell’attesissimo ritorno su un palco, live, dal vivo, dopo 18 anni, il Molleggiato almeno per le prima ora di spettacolo regala solo canzoni, ognuna di una stagione diversa. Dalla sempre struggente Si è spento il Sole fino alla Jovanottiana Cumbia di chi cambia, ha scelto di prendere il microfono solo per sfoderare la cara vecchia ugola.

    A-DRI-ANO - S’interrompe solo per ricordare l’amico Gianni Bella e per salutare l’altro amico Mogol e ritorna a cantare. L’emozione non ha voce, brano che i due hanno scritto per lui. Qualche piccola incertezza nell’esecuzione, ma nel complesso Adriano, dall’alto dei suoi 74 anni, se la cava ancora egregiamente. Altro omaggio, in questo caso a Ivano Fossati che pure ha contributo allo sconfinato zibaldone del Molleggiato, con Io sono un Uomo libero. Celentano prova a interloquire, ma viene interrotto dal giubilo collettivo: «A-dri-ano» «A-dri-ano».

    CIAO A QUESTO E QUELLO –Il Molleggiato, insomma, finora è sembrato inoffensivo, quasi denaturato, intervenuto dunque solo per dire ciao a questo e quello. Tipo Bonolis che gli ha “imposto” in scaletta Pregherò, la sua particolare versione dell’eterna Stand By Me. Del resto la sempiterna Claudia Mori l’aveva promesso: “Per il 90% sarà musica, per il 10% parole”. Ma, abbiamo il sospetto, il botto deve ancora arrivare. Seguitelo con la diretta twitter direttamente dagli spalti dell’Arena.

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    Matteo Cruccu

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  4. Oceanya
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    Adriano Celentano , 18 anni dopo: è tornato il cantante

    Oltre due ore di show: perlopiù musica. E quando ha tentato il talk show è stato «fermato» dal pubblico (e da Morandi)

    VERONA -
    Seduto alla solita scrivania, in piedi, circondato dai ballerini: le quinte sembrano quelle degli studi televisivi, così frequentati negli ultimi tre lustri. Ma questa volta Adriano Celentano ha scelto perlopiù di non parlare, di non sermoneggiare, di non farla lunga con le parole. Diversamente da come siamo abituati a vederlo da tempo. Un oratore più che un cantante, un opinion maker più che un musicista. E quando ha provato a virare sul verboso Adriano ultima maniera, quello degli scorsi 18 anni per capirci (tanto datava il precedente concerto dal vivo prima di questo) si è dovuto fermare. Interrotto dal pubblico. E da Gianni Morandi.
    IL (TENTATO) SERMONE DOPO UN’ORA - E, a onor del vero, stasera ha fatto il suo mestiere, quello della vita di prima: la parte-sermone, arrivata dopo oltre un’ora di spettacolo, è stata quasi uno scherzo, autoironica viene da dire. Un principio di discorso sulla crescita, quasi interrotto dall’affetto del pubblico (e da qualche primo sarcastico «è meglio se canti»). E poi la tavola rotonda con i colleghi Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, oltre all’economista Jean Paul Fitoussi: ma è sembrato quasi un momento obbligato, una concessione dovuta all’Adriano ultima maniera. Venti minuti abbondanti in cui comunque han parlato gli altri, non lui: la dittatura economicista dietro l’angolo, la sovranità popolare volata via, un piccolo attacco a Monti («ci siamo messi sotto la tutela dei mercanti» ma è più Fitoussi che Adriano), non paghiamo i debiti, ecc ecc.. Interrotto due volte: prima dal vecchio commilitone Morandi (che in certi momenti è sembrato prendere la direzione della serata). E poi dal pubblico, questa volta i fischi erano numerosi al grido di «Adriano, basta, torna a cantare».
    QUASI DENATURATO – Già, stanotte Adriano era qui per cantare, fin dal principio. Nell’attesissimo ritorno su un palco dopo 18 anni, Celentano per le prima ora di spettacolo ha regalato solo canzoni, ognuna di una stagione diversa. Dalla sempre struggente Si è spento il Sole fino alla Jovanottiana Cumbia di chi cambia, ha scelto di prendere il microfono solo per sfoderare la cara vecchia ugola. Magari qualche piccola incertezza nelle esecuzioni, ma nel complesso Adriano, dall’alto dei suoi 74 anni, se la è cavata ancora egregiamente. Tra un omaggio a Mogol e a Ivano Fossati (che pure ha contributo allo sconfinato zibaldone del Molleggiato, con Io sono un Uomo libero), Celentano ha provato per la prima volta a interloquire, ma è stato interrotto dal giubilo collettivo: «A-dri-ano» «A-dri-ano». Fin qui insomma, un Adriano quasi denaturato, inoffensivo.

    CON GLUCK HA STREGATO L’ARENA - Nella seconda parte, Adriano ci ha provato: la tentazione di discettare sul futuro dell’umanità, al solito, era troppo forte. Le pause e le chiacchiere di cui si è detto han portato via quasi mezzora. Ma, nel complesso, la musica ha prevalso ancora. E gli highlight sono stati due: con il Ragazzo della Via Gluck, eseguito da solo alla chitarra, Celentano ha stregato l’intera Arena, non una nota sbagliata e anziani signori che cantavano a squarciagola, entusiasti come bambini. E poi il duetto con Morandi: Scende la Pioggia è una festa che ha coinvolto le prime file come i posti in cima , lassù. E quando i due hanno intonato la recente Ti penso e cambia il mondo, l’entusiasmo dei vecchi aficionado è diventato quasi soffocante, con la security che interveniva bruscamente. È stato Morandi a suggerire al vecchio amico cosa fare: Celentano avrebbe voluto ancora intervenire sui destini del mondo e Gianni gli ha ricordato che era qui per cantare. Di nuovo. C’è stato tempo ancora per la sempre impronunciabile Prisencolinensinainciusol. E mentre finiva la diretta televisiva, Adriano ha chiuso, solo per il suo pubblico, oramai in piedi, con Rock Around the Clock. Chissà forse abbiamo perso l’oratore. E forse abbiamo riguadagnato il cantante.

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    Matteo Cruccu

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  5. Oceanya
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4 replies since 9/9/2011, 17:34   1734 views
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