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Imporre ai bambini di mangiare frutta durante la merenda a scuola sarebbe sbagliato e controproducente.
Questo il pensiero riassunto del pediatra Italo Farnetani, che in un ‘intervista all’AdnKronos ha bocciato l’impostazione della campagna nazionale che prevede il consumo di frutta a scuola. Che questo alimento, così vario e nutriente, sia un toccasana per la salute e lo sviluppo dei più piccoli è fuori discussione, tuttavia la critica mossa dallo specialista è sul metodo utilizzato, come spiega bene:
“La chiave giusta non è imporre qualcosa ma insegnare a scegliere e coltivare il gusto. Penso a delle lezioni di frutta a scuola, con assaggi e istruzioni per preparare macedonie e altre prelibatezze salutari. Inoltre sarebbe bene, soprattutto per i piu’ grandi, proporre snack a base di frutta nei distributori.”
Se ci riflettiamo bene, quanti di noi amerebbero mangiare la frutta a metà mattina? In Italia non si può certo dire sia una consuetudine, figuriamoci per un bambino, la cui più grande aspirazione sarebbe mangiare delle patatine fritte. Una pizzetta o un panino, preparati dalla mamma costituiscono inoltre un legame psicologico importante con la famiglia a casa. Proporre la frutta fornita dalla scuola è sbagliato, perchè vissuto dai più piccoli come una imposizione e dunque qualcosa di negativo. Farnetani propone di spiegare e invogliare i bambini a seguire una corretta alimentazione, partendo da casa, dove i genitori sono i primi a doversi prendere questa responsabilità. Stimolandoli nel preparare macedonie o altri piatti a base di frutta e facendo loro capire quanti benefici si hanno dal suo consumo. Fonte
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