AEROSMITH

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  1. Oceanya
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    AEROSMITH
    Gli Aerosmith sono un gruppo hard & heavystatunitense, formatosi a Boston nel 1970.
    Aerosmith-band-2011

    Tra gli artisti di maggior successo nella storia del rock, hanno influenzato gran parte della musica negli anni settanta e ottanta, e hanno contribuito allo sviluppo di vari generi come l'hard rock e l'heavy metal. A loro volta gli Aerosmith si rifacevano, per attitudine e sound, ai Rolling Stones (soprattutto quelli più "decadenti" di Sticky Fingers e Exile On Main Street), loro massima influenza. Hanno venduto più di 150 milioni di dischi, di cui 66,6 milioni nei soli Stati Uniti, e sono anche il gruppo musicale americano con il maggior numero di album premiati dalla RIAA.

    Gli Aerosmith hanno piazzato ben 27 singoli ai primi 40 posti di numerose classifiche mondiali, nove al numero uno della Mainstream Rock Tracks. Hanno vinto numerosi premi, tra cui quattro Grammy Awards e dieci MTV Video Music Awards; nel 2001 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Ancora oggi continuano a suonare dal vivo in tour, guadagnando in media un milione di dollari a esibizione. I loro contributi nei mass media li hanno resi tra le principali figure nella cultura pop[13], e la rivista Rolling Stone li ha inseriti al 59º posto nella sua lista dei 100 migliori artisti di sempre.. Nel 2011 il sito Gibson.com li ha classificati al 2º posto tra le 50 migliori band rock americane..

    aerosmith



    Esordi


    Gli Aerosmith si formarono nel 1969 a Sunapee, nel New Hampshire (U.S.A), dopo un incontro tra Joe Perry e Tom Hamilton con Steven Tyler. Ai tre poi si aggiunsero in un secondo momento, nel 1970, anche Joey Kramer e Ray Tabano, andando così a completare la prima formazione del gruppo: Steven Tyler (voce), Joe Perry (chitarra), Tom Hamilton (basso), Joey Kramer (batteria) e Ray Tabano (chitarra). Il suo primo concerto la band lo tenne in una high school della cittadina di Hopkinton, nel Massachusetts. Nel 1971 avviene il primo cambio interno, quando Brad Whitford subentra a Ray Tabano; quest'ultimo resterà comunque vicino alla band, disegnandone anche il logo.
    aerosmith
    L'album di debutto del gruppo, chiamato proprio Aerosmith come il nome della band, uscì il 13 gennaio 1973. Nonostante non ottenne enorme successo commerciale ai tempi della propria pubblicazione, il disco si fece rivalutare molto negli anni a seguire, venendo considerato come un ottimo esordio per la band, nonché uno tra i primi esempi di hard rock nel territorio degli USA. Da segnalare il singolo di lancio, la ballata Dream On, ancora oggi ritenuta da molti come il miglior pezzo pubblicato dagli Aerosmith. L'esordio è seguito, nel 1974, da Get Your Wings, il cui successo non supera quello del disco precedente. Anche in quest'album, però, troviamo episodi interessanti come la cover Train Kept A-Rollin' degli Yadbirds. In questo periodo, i membri del gruppo vivevano tutti insieme in un appartamento nella periferia di Boston e provavano nei seminterrati di un'università.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Aerosmith


    Aerosmith

    Gli inossidabili dell'hard-rock
    di Tommaso Franci


    Con il loro revival hard-rock, gli Aerosmith da Boston hanno infilato una sequela di bestseller che li ha portati a divenire uno dei gruppi più popolari d'America. Applicando con diligenza gli stereotipi del genere e affidandosi all'istrionismo di un animale da palco come Steven Tyler
    Gli Aerosmith (Boston, 1970) sono un ottimo gruppo di revival hard-rock. Non trovano altro senso di esistere se non nell'avere a inizio anni 70 ripreso l'hard-rock dei Deep Purple di fine anni 60 - all'epoca già sorpassato - e di averlo pedissequamente riproposto per oltre 30 anni, tutt'al più accentuando le basi blues dell'hard-rock (vedi Rolling Stones e Led Zeppelin). Ovviamente, il tutto, previa traduzione americana di stilemi inglesi (l'hard-rock), a loro volta basati su una secolare tradizione americana (il blues di Chicago).
    E siccome nella musica popolare, in quanto popolare, trovano successo sempre le cose più semplici, immediate e retoriche, gli Aerosmith sono stati tra i gruppi più pagati e che più hanno venduto di sempre. In particolare, sono un'istituzione americana (negli Usa pare abbiano venduto 60 milioni di Lp: più di Rolling Stones, Springsteen, U2 e Madonna).
    Del resto, gli Aerosmith sono una macchina da soldi più per contingenza che per premeditazione. Va loro riconosciuto, infatti, di essere talmente reazionari, feticisti, miopi e conservatori che, indipendentemente dalle vendite, avrebbero comunque speso la loro vita in sex drugs and rock n'roll - d'altra parte (come testimoniano ampiamente i testi delle loro canzoni) non conoscono né altre parole né intendono altri concetti.

    In cinque anni - dal 1973 al 1977 - gli Aerosmith fanno uscire ben 5 album. Non solo è sbagliato pretendere in seguito il diversificarsi di un'operazione che fin dall'inizio si vuole fine a se stessa, ma anche il credere questo a proposito dei primi cinque lavori, l'uno la variazione sul tema dell'altro. Non è colpa degli Aerosmith. Non ci sono colpe. L'hard-rock è in buona parte questo.
    In oltre trent'anni di carriera, il numero degli album salirà a 14.
    Anche la line-up del gruppo rimarrà pressoché sempre la stessa: forse solo i Rolling Stones possono vantare una longevità maggiore. Il leader e cantante è Steven Tyler, nato nel 1948 a New York. Animale da palco sincero e sfrontato, nato e dotato per fare quello che fa, è la quintessenza del macho hard-rock. Ha il blues nel sangue come Jagger, ma senza quel surplus di gusto ed estetica; è insomma spartano come gli americani ci si immaginano e non spocchioso come si suol dire degli inglesi. Abbiamo poi alle due chitarre soliste Joe Perry e Brad Whitford; e infine Tom Hamilton al basso e Joey Kramer alla batteria. Tutti con il phisique du role e l'esperienza musicale del caso.

    Il primo omonimo album Aerosmith del 1973 è assai importante, con gli album che subito lo seguiranno, per due motivi. Il primo è che istituzionalizza di fatto l'hard-rock negli Stati Uniti, genere che, fino a quel momento, nelle sue forme più compiute e classiche era stato qualcosa d'importazione dall'Inghilterra. Il secondo motivo è che contribuisce, assieme all'opera reazionaria dei Kiss, a traghettare il genere dalla prima fondazione dei Deep Purple sino alla rifondazione che di lì a poco compiranno gli Ac/Dc.
    In un contesto di talora troppo marcato revival rhythm and blues, spicca il primo e maggiore classico del gruppo: "Dream On". Ballata melliflua sulla falsariga di "Stairway To Heaven" dei Led Zeppelin, riesce ad acquisire un carattere e soprattutto un'eleganza, per essere hard-rock, mai più raggiunte da questo gruppo e che sarà piaciuta ai Queen. Ma il brano è da considerasi un classico in generale. Negli Usa come singolo raggiungerà il numero 59 all'uscita e il 6 tre anni dopo. Per il resto ricordiamo "Walking The Dog", che con il suo piglio ruvido potrà anticipare qualcosa degli Ac/Dc.
    Get Your Wings (1974) registra una maturazione e decisione complessiva, anche se manca il brano d'almanacco. Entrerà in classifica al numero 74.

    Toys In The Attic (1975) irrobustisce e smalizia ulteriormente il suono. I riff scolpiti sulla pietra di "Walk This Way", quei riff che sono l'hard-rock, e la erotomania di "Sweet Emotion" costituiscono le coordinate di questo lavoro e fanno perdonare scivoloni, seppur voluti, come il revival rockabilly di "Big Ten Inch Record" e la ballata di troppo "You See Me Crying". Assai importante poi il brano "Round And Round" la cui influenza, tramite il pesantissimo riff che lo caratterizza, sull'heavy-metal dei Metallica non sarà mai sottolineata abbastanza. Helfied stesso ha del resto più volte riconosciuto i suoi debiti verso i vecchi blues-men di Boston.

    Rocks (1976), il primo bestseller degli Aerosmith, segna il culmine del loro percorso all'interno del rhythm and blues verso una sua esasperazione e fortificazione. La pesantezza di "Back In The Saddle", la velocità di "Rats In The Cellar", le sciabolate di "Nobody's Fault" non possono che guardare in direzione del metal, anche se i tempi sono ormai maturi perché altri, vedi Judas Priest e Rainbow, diano la sterzata definitiva a questo genere. "Get The Lead Out" è il brano prototipo del gruppo, quello che recliclerà per una vita il passo caracollante di "Walk This Way". Mentre "Sick As A Dog" e "Home Tonight" sono le solite cose di troppo: un coretto Mersey-beat vecchio più d'un decennio e una serenata raccapricciante.

    Draw The Line (1977) vede ormai un gruppo nel pieno della sua maturità, come attestano i numeri funambolici di "Critical Mass" e le iniezioni di buon sangue di "Get It Up". Da ora in poi alcuni dei brani migliori del gruppo saranno scritti dai suoi produttori, come è il caso del primo che abbiamo citato, che porta la firma di Douglas.

    Night In The Ruts (1979) non dà alcun segno di cedimento e vanta il secondo grande brano degli Aerosmith: "Chiquita", apparentemente semplice e scanzonato, ma in realtà capace di colpire nel segno, dispensando notevoli dosi di compassione e ottimismo post-trauma. Svariate le cover: dagli Yardbirds ("Think About It") e soprattutto dal girl-group degli anni Sessanta che Tyler avrà seguito da giovane, quello delle newyorkesi Shangri Las. La versione della loro "Remember" dimostra che il mestiere di fare cover è proprio quello che si addice agli Aerosmith; d'altronde questi fanno sempre cover, essendo anche i brani che scrivono di proprio pugno, variazioni sul tema di brani tradizionali. Ma in questo, va ribadito, non c'è nulla di male. Per tutta la prima metà del Novecento la musica popolare ha funzionato più che altro così, con il compositore da una parte e l'interprete dall'altra, tanto più nella cultura propria degli Aerosmith, il blues.
    Si noti come gli Aerosmith rappresentino davvero uno dei gruppi hard-rock per eccellenza; come tali, passano indenni dalla temperie punk, non fraintendendola, ma ignorandola proprio: dimostrando così di vivere in un altro mondo o in un'altra epoca.

    Su Rock In A Hard Place (1982) senza i due chitarristi originali, rimpiazzati in qualche modo da Jimmy Crespo e Rick Dufay, Tyler non può che fare opera di contenimento. La composizione dei brani non è, come a volte si è fatto credere, al di sotto degli standard del gruppo, anzi. Il problema è che, essendo già questa elementare come il genere vuole, e contando soprattutto il come si suona e non il che cosa, è chiaro che un simile cambiamento di line-up non può che compromettere quell'alchimia d'intesa e partecipazione che da sola reggeva le redini di tutto il discorso impostato da un gruppo tipicamente da presa diretta come gli Aerosmith.

    Messa pace in famiglia, Done With Mirrors (1985) presenta i soliti Aerosmith, ma con un suono appesantito e squadrato, con insomma aumentato il rhythm e diminuito il blues. Sarà il preludio a quanto da qui in poi il gruppo farà. È anzi questo, formalmente, l'album chiave per capire il sound degli Aerosmith, almeno per i prossimi due, più celebrati, dischi.

    Permanent Vacation (1987) può così inanellare le concitate "Heart's Done Time" e "Girls Keeps Coming Apart", oltre al morboso e compiaciuto hit "Rag Doll".
    Pump (1989) è il culmine del percorso degli anni Ottanta, come Rocks lo era stato per i Settanta. Lo schema è il medesimo di Permanent Vacation: da una parte le sassaiole teppistiche (l'accoppiata "Hoodoo/Voodoo Medicine Man" e quella "Dulcimer Stomp/The Other Side"), dall'altra il lascivo singolo di turno ("Love In An Elevator"). In più, abbiamo una ballata che sfugge alla retorica come "Jane's Got A Gun".

    Gli anni Novanta sono per gli Aerosmith gli anni del successo davvero planetario, dei riconoscimenti, delle soddisfazioni da ogni punto di vista. Non sono delle icone, non lo sono mai stati; la gente non va in giro con le loro magliette o i loro motti - che del resto non hanno; né, tanto meno tra le nuove leve, qualcuno elegge Tyler a modello di vita. Proprio per questo, innocui come sono, dediti solo al sesso e a qualche sniffatina, sono ben accetti dalla società e possono penetrare ovunque, in rotazione fissa su radio e televisioni. In tutto il decennio producono due dischi, che restano saldamente al numero 1 di Billboard e che sono caratterizzati da un suono per metà più pesante di quello degli anni Settanta e per metà più melodico di quello degli anni Ottanta. E questi sono gli ingredienti giusti per far presa sul pubblico. I brani proposti sono per lo più sentiti e risentiti, ma comunque approcciati con l'usuale naturalezza e passione. Considerato il genere e il gruppo in questione, possiamo dire che l'unico problema di questi lavori è di essere eccessivamente lunghi: oltre un'ora; che è troppo per chi nacque con i soliti classici otto brani in 35 minuti. Con una opportuna discernita e riducendoli di una mezz'oretta se ne guadagnerebbe sotto tutti gli aspetti.

    Il nugolo di singoli di Get A Grip (1993) vide le due ansiose e carnali serenate "Cryin" e "Crazy" - simili anche nel titolo - che sono l'essenzialità di almeno un terzo della musica del gruppo. L'altro terzo è rappresentato dalla ballata epica e magniloquente - "Amazing" si chiama quella in questione. Ed un ultimo terzo da rhythm and blues granitici: sia nella versione reazionaria ("Eat The Rich") che, relativamente, d'avanguardia ("Livin' On The Edge").
    Nine Lives (1997) è la fotocopia del precedente, ma su di una carta di colore diverso. I rhythm and blues granitici sono "Nine Lives" (il reazionario - e uno dei loro più espressivi) e "Something's Gotta Give" (il più arrangiato a novelty); la ballata romantica è "Hole In My Soul"; le serenate, una stravagante e riuscita "Pink" e una mielosa "Kiss Your Past Goodbye".

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    Gli anni Duemila, dopo il singolo del '98 "I Don t Want To Miss A Thing" (colonna sonora del film "Armageddon", di cui rispecchia tutta la retorica americana) che rimane uno dei più venduti di sempre e corona il successo di tutta una carriera, registrano una lieve flessione di consensi o se non altro accennano a un disinteresse del pubblico.
    Comunque l'album Just Push Play (2001), con la potente e melodica "Jaded" e l'ennesima ballata epica "Fly Away From Here", non ha nulla di più o di meno dei lavori precedenti.
    aerosmith

    Infine, Honkin' On Bobo (2004) potrebbe essere anche il risultato migliore della band. Perché è una serie di cover blues e così, da una parte, indica che oggigiorno la cosa forse più onesta in campo rock o para-rock è fare cover, dall'altra consente al gruppo di esprimersi al meglio e dimostrare ancora una volta quello che è: un'esemplare band di session-man stagionati, ideali per suonare in un palco di un blues-club.
    www.ondarock.it/rockedintorni/aerosmith.htm

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    Gli anni della crisi

    Nuovo tour ma anche tanti problemi di droga per i membri. Joe Perry nel frattempo esce con un album solista, Let the music do the talking (marzo 1980) che riscuote un discreto successo. Da solista Joe Perry con il suo Project (The Joe Perry Project è il nome della sua band), sfornerà altri due album nel 1981 e 1983 entrambi meno fortunati dell'esordio. Nell'ottobre del 1980, gli Aerosmith tornano a cavalcare le classifiche esce il Greatest Hits, a oggi solo negli States ha venduto più di 11 milioni di copie. Nel 1981 anche Brad Whitford lascia la band per un progetto solista viene rimpiazzato da Rick Dufay. Dopo varie peripezie nel 1982 esce il settimo album in studio della band, il primo con i due nuovi chitarristi, Rock in a Hard Place, album duro con degli ottimi episodi ma che comunque non riporta ai fasti della metà degli anni settanta la band sia sotto il profilo di vendite che sotto il profilo compositivo. Il tour dell'album viene soprattutto ricordato per un collasso sul palco del cantante Steven Tyler.

    Il momento negativo della band e i non ottimi risultati dei progetti solisti di Joe Perry e Brad Whitford fecero riavvicinare il nucleo storico della band nel 1984. Era il 14 febbraio quando Perry e Whitford a sorpresa visitarono il resto della band dopo un concerto a Boston[16], portando a uno storico e magico ricongiungimento. Steven Tyler ricorda: "Avreste dovuto provare quella sensazione nel momento in cui tutti e cinque ci trovammo insieme nella stessa stanza nuovamente per la prima volta. Iniziammo tutti a ridere, era come se quei cinque anni non fossero mai passati. Sapevamo che era la scelta giusta". Presto la band partì in tour con il Back In The Saddle Tour. Nello stesso anno la band lascia la sua etichetta storica, la Columbia, e passa alla Geffen. L'esordio in Geffen non è dei migliori, Done with Mirrors non è un brutto album, anzi la critica lo elogia ma il riscontro commerciale non arriva. Intanto la Columbia lancia sul mercato due live della band: Classics Live! I e Classics Live! II (Columbia 1986 e 1987).

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    Rilancio e svolta sonora (1986-2009

    Nel 1986, avviene il definitivo rilancio per la carriera della band: il gruppo rap Run DMC ripropone un classico degli Aerosmith, Walk this Way, riconosciuto come uno dei primi pezzi crossover/rap rock nella storia della musica; alla nuova versione del brano, e al relativo videoclip prodotto (ritenuto, ancora oggi, tra i più importanti mai girati), partecipano anche Tyler e Perry. Tutto questo non fa altro che ridare linfa creativa e nuova visibilità agli Aerosmith, la cui carriera torna nuovamente in ascesa.

    La definitiva conferma del nuovo successo del gruppo è data dal loro album successivo, Permanent Vacation del 1987, che vende 5 milioni di copie solo negli USA. Il disco connota un chiaro sound sulle scie del pop metal, genere dominante negli anni ottanta; infatti, tra gli autori di alcune canzoni, compare Desmond Child, compositore famoso per aver lavorato precedentemente con i Bon Jovi (icone del pop metal). A Permanent Vacation segue Pump nel 1989, che viene ancora più acclamato, andando a vendere circa 10 milioni di copie nel mondo e, a detta di diversi fans, risultando ancora oggi l'album migliore prodotto dagli Aerosmith dopo il ritorno di Joe Perry. Il successo non si ferma e, nel 1993, esce Get a Grip, che diventa il maggior successo commerciale nella carriera del gruppo con oltre 20 milioni di copie vendute nel mondo. Tale successo è dovuto in particolar modo ad alcuni videoclip di promozione particolarmente azzeccati, in cui vengono lanciate la giovanissime ed emergenti Alicia Silverstone e Liv Tyler (figlia di Steven). Nel 1994, a conclusione del contratto tra la band e la Geffen, viene pubblicata la raccolta Big Ones che contiene, appunto, le migliori hits pubblicate dal gruppo sotto tale etichetta più alcuni inediti. Successivamente, infatti, gli Aerosmith ritornano alla Columbia, con la quale pubblicano Nine Lives nel 1997. L'album vede variare il tipico sound del gruppo, riconducendosi a sonorità più moderne e rafforzando la presenza di elementi pop rock, distinguendosi sempre più dai precedenti. Nonostante ciò, ottimo è anche il successo di questo disco, che raggiunge la prima posizione della Billboard 200.

    Nel 1998, gli Aerosmith partecipano alla colonna sonora del film Armageddon nel quale recita Liv Tyler. La ballata I Don't Want to Miss a Thing, brano principale di tutta la pellicola, sta al primo posto negli USA per 4 settimane, ed è il primo singolo in assoluto della band a raggiungere la vetta della Billboard Hot 100. Nella colonna sonora del film, ci sono altre 3 tracce degli Aerosmith: Sweet Emotion, Come Together cover dei Beatles, e l'inedita What Kind of Love Are You on.

    Segue l'album Just Push Play nel 2001, anch'esso sulla scia del precedente Nine Lives, forse con un ulteriore presenza pop rock maggiormente orientata sul commerciale, lasciando perplessi i vecchi sostenitori del gruppo. Neanche la critica accolse favorevolmente l'album: dove, infatti, Nine Lives presentava comunque diverse incursioni anche sul versante hard rock, in Just Push Play episodi di matrice più "dura" risultavano quasi nulli, facendo in un certo senso perdere agli Aerosmith stessi quella vena musicale che li aveva caratterizzati sin dagli esordi. Nonostante ciò, anche Just Push Play si rivelò un buon successo commerciale, seppur inferiore rispetto ai precedenti. La band attirò nuovamente i favori di critica e pubblico nel 2004, con l'uscita di Honkin' on Bobo, un album composto da cover di artisti Blues/Blues rock degli anni settanta, contrapponendosi quindi al sound pop del precedente lavoro. Fu proprio questo ritorno alle sonorità classica del gruppo a convincere la massa di fans.

    aerosmith


    Il 10 novembre 2009 si è appreso, tramite una dichiarazione di Joe Perry su Twitter, che Steven Tyler avrebbe chiuso definitivamente la sua carriera con gli Aerosmith, incutendo dunque timore nei fans del gruppo. A detta di Perry stesso[17], Tyler avrebbe avuto intenzione di fondare un proprio nome, legato alla sua figura. Questa notizia è stata subito smentita da Tyler stesso durante un'apparizione in uno show televisivo, rasserenando i fans. Risolte le divergenze tra i due, nell'estate del 2010 la band è ripartita con un nuovo tour mondiale che li ha visti protagonisti in America Latina, dove hanno registrato il tutto esaurito in molte date riempendo interi stadi, e in Europa, tra cui in Italia all'Heineken Jammin' Festival, in cui si sono esibiti come headliner. Infine, hanno concluso il tour con una serie di concerti negli Stati Uniti in agosto e in Canada in settembre.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Aerosmith







    Aerosmith
    Gli Aerosmith tornano con un album di inediti dopo 11 anni: “Music from another dimension”. Il 14esimo cd del gruppo “Honkin’ on Bobo” (2004) era infatti composto da cover di brani di altri autori di genere blues e blues rock e il precedente “Just Push Play” risale al 2001.



    L’ultimo lavoro della band statunitense, in uscita domani 6 novembre, è composto da 15 brani, tra i quali “Luv XXX”, con Julian Lennon ai cori, “Can’t Stop Loving You”, nel quale Steven Tyler (voce del gruppo) duetta con la stella del country Carrie Underwood, “Freedom Fighter” e “Beautiful”, dove tra le voci coriste troviamo rispettivamente Johnny Depp e la figlia di Steven Mia Tyler. A completare la tracklist “Oh Yeah”, “Tell Me”, “Out Go The Lights”, “Legendary Child”, “What Could Have Been Love”, “Street Jesus”, “Lover A Lot”, “We All Fall Down”, “Closer”, “Something” ed “Another Last Goodbye”.

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    Oltre al cd singolo, di “Music from another dimension” sarà disponibile anche una versione deluxe che conterrà 4 video dal vivo: “Rats In The Cellar”, “Train Kept A Rollin”, “Oh Yeah” e “Song Same Old and Dance”, un’intervista esclusiva con i componenti della band e i 3 brani inediti “Up On A Mountain”, “Oasis” e “Sunny Side of Love”.



    Parte vivente di storia della musica americana, gli Aerosmith hanno venduto oltre 150 milioni di album in tutto il mondo e sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Nella loro carriera contano quattro Grammy, otto American Music Awards, sei Billboard Awards e 12 MTV Video Music Awards.

    Formazione

    Attuale
    Steven Tyler - voce, tastiere, piano, armonica, percussioni (1969-oggi)
    Joe Perry - chitarra solista (1969-79, 1984-oggi)
    Brad Whitford - chitarra ritmica (1971-81, 1984-oggi)
    Tom Hamilton - basso (1969-oggi)
    Joey Kramer - batteria, percussioni (1970-oggi)

    Ex-componenti
    Ray Tabano - chitarra ritmica (1970-71)
    Jimmy Crespo - chitarra solista (1979-84)
    Rick Dufay - chitarra ritmica (1981-84)




    La produzione dell’album è di Jack Douglas, Steven Tyler e Joe Perry, ad eccezione di tre tracce, prodotte da Tyler e Marti Frederiksen.



    Edited by Oceanya - 14/7/2014, 02:03
     
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