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Oceanya
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A Bali per la festa degli spiriti Il Bali Spirit Festival coniuga le arti dell'isola con il benessere, il misticismo orientale con la domanda di spiritualità dei visitatori occidentali. Propone sessioni di danza e yoga, musicisti e guaritori olistici, artigianato locale e prodotti eco-compatibili, spettacoli e workshop. Giunto alla sesta edizione mescola con grande successo di pubblico la cultura balinese con i temi della new age. Ha luogo a Ubud, il centro culturale dell'isola, dal 20 al 24 marzo.
Nell'interno di Bali, Ubud è tutto l'anno il teatro di spettacolari cerimonie. Cortei di fedeli, accompagnati da bande di percussionisti, spostano immagini di divinità indù da un tempio all’altro in un gioco rituale senza fine. In centro si visitano il sontuoso Palazzo e i templi. Bali - chiamata l’isola degli dei - vanta 10.000 templi sparsi tra villaggi e risaie. E c’è un tempietto nel cortile di ogni casa, con sculture avvolte in teli gialli (colore sacro agli indù) o a quadri bianchi e neri (raffigurazioni di bene e male). Per entrare nei templi durante le cerimonie bisogna indossare un sarong. Lo si acquista nei negozi di Monkey Forest Road: vendono sarong in cotone, seta, rayon e chiffon, a fianco di batik (tecnica balinese per decorazione le stoffe) e ikat (stuoie di cotone a tinte naturali tessute a telaio). Bali offre più occasioni di shopping di ogni altra destinazione asiatica. Al mercato si trova tutto l’artigianato indonesiano: oltre ai tessuti, lavori in paglia, legno intagliato, ceramica, argento. Marionette e maschere del teatro balinese. Spezie e unguenti della millenaria saggezza asiatica. Gran parte delle merci esposte è prodotta nella regione di Ubud. Celuk è il villaggio dell’argento: la via principale è zeppa di gioiellerie. A Sukawati si fabbricano gli ombrelli gialli che fanno ombra agli dei nei templi e le campane di vetro che scandiscono le giornate dell’isola. Batuan è il centro della pittura balinese: tele naif, come si scopre tra le decine di gallerie di Ubud. E Mas è il paese degli intagliatori di legno. Ai prodotti tradizionali si sommano le creazioni di stilisti locali ed europei.
Ubud è anche il centro del teatro balinese: fusione di musica, danza e recitazione. La musica locale è basata sul gamelan, un primitivo xilofono associato da percussioni e flauto. Accompagna una decina di forme teatrali, caratterizzate da maschere e ricchi costumi, da balli sensuali ed eventi drammatici. Ci sono spettacoli ogni giorno nei principali centri e tutte le sere nel Palazzo. La ricchezza culturale di Bali ha ragioni storiche. Nel XV secolo, dopo l’invasione musulmana di Giava e il crollo del regno hindu Majapahit, tutti gli artisti e gli intellettuali che ruotavano attorno alla corte si rifugiarono a Bali, che diventò lo scrigno della tradizione indonesiana.
L’isola ha anche grandi attrazioni paesaggistiche con spettacolari terrazze coltivate a riso, giungla e vulcani. In un giro dell’isola non bisogna perdere il lago Batur, dominato da un vulcano. Le risaie di Tirtagangga. I palazzi di Amplapura. Il villaggio di Tenganan, l’unico che conserva lo stile della prima architettura balinese. E il palazzo di giustizia di Klungkung. La migliore spiaggia è Jimbaran Bay con una lunga striscia di sabbia bianca.
Informazioni utili. Cathay Pacific (www.cathaypacific.com) vola da Milano e Roma a Bali via Hong Kong con possibilità di stopover. Per alloggiare Ubud spazia dalla miriade di homestay, guesthouse familiari, nelle traverse di Monkey Forest Road dove la doppia con colazione costa da 8 a 15 euro, fino all'Ubud Hanging Gardens (www.ubudhanginggardens.com), resort con lussuosi cottage (terrazzo e piscina privata) ricavati nella giungla: doppia B&B a 285 euro. Il miglior albergo al mare è il Jimbaran Puri Bali (www.jimbaranpuribali.com): B&B, cottage a 230 euro, villa con piscina privata a 460 euro. Informazioni sul festival a www.balispiritfestival.com.
marco moretti
http://www.lastampa.it/2013/03/18/societa/...DMI/pagina.html
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A Bali per la festa degli spiriti |
