Carne troppo cara in Svizzera, 87 euro per un chilo di filetto di manzo. Nasce il contrabbando

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    Carne troppo cara in Svizzera, nasce il contrabbando della bistecca
    Insospettabili "spalloni" alle prese con i più svariati stratagemmi, come quello di fingersi incinta per nascondersi in vita un filetto.

    Un insospettabile signore di mezza età con il baule dell'auto piena di carne per oltre 50 chili. Un altro con la "merce" nascosta nel vano motore. Oppure una donna che si finge incinta per nascondere un filetto legato in vita. Sono solo alcune delle storie che racconta la polizia frontaliera in servizio tra Italia e Svizzera e che delinea quello che sembra essere un nuovo filone del contrabbando tra i due Paesi: quello della bistecca.

    All'origine di tutto, troviamo l'aumento, registrato nel Paese elvetico, dal prezzo della carne: 87 euro per un chilo di filetto di manzo, quasi il doppio di quanto oggi si paghi in Italia.

    Numero di sequesti record - La differenza di prezzo potrebbe invogliare molti cittadini svizzeri a passare il confine per fare acquisti in un qualche ipermercato italiano, ma come spiega Davide Bassi, del Corpo delle Guardie di Confine, qui "ci troviamo di fronte ad un numero di sequestri record, con quantitativi tali di detenzione illegale di carne che non possono essere ricondotti al semplice utilizzo domestico".

    La piccola ristorazione al centro del "traffico della bistecca" - Al centro del "traffico della bistecca", ci sarebbe infatti il mondo della piccola ristorazione elvetica: oltre al risparmio secco sul prezzo al chilo, con il mercato nero si tenta di aggirare anche il dazio doganale che ammonta a 17 franchi (oltre 16 euro) per ogni chilo di carne importato in Svizzera.

    Il fenomeno ha avuto un’impennata dall’inizio di quest’anno. Sono centoventi i casi scoperti di importazione illecita di carne oltre confine. Un numero di sequestri record con quantitativi tali di detenzione illegale che, secondo il Corpo delle Guardie di Confine, non possono essere ricondotti al semplice utilizzo domestico.

    E così gli “spalloni” passano dai valichi imbottiti di carne: filetto, lombo scamone, ma anche tagli meno pregiati, nascosti nel vano motore, all’interno della ruota di scorta, o sotto i sedili. In molti casi si tratta di persone insospettabili, come la donna in finta dolce attesa, con una forma di filetto legata alla vita. O il distinto signore in giacca e cravatta con cinquanta chili di carne nascosta nel bagagliaio.

    Un traffico di questa consistenza non si verificava da molti anni; se i prezzi alle stelle nelle macellerie della Svizzera italiana possono aver favorito un maggiore approvvigionamento nei megastore italiani a poca distanza dalla frontiera, nessuno si aspettava che da un’esigenza di risparmio potesse nascere un vero e proprio mercato nero. L’obiettivo di chi contrabbanda carne sembra essere soprattutto il mondo della piccola ristorazione. Ma non si esclude un giro di vendita clandestina al dettaglio portata avanti tra la propria rete di conoscenti.

    carne_traffico
     
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