Video l'arresto di Giulio Murolo il Folle della Strage di Secondigliano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    IO SONO E SARO' SEMPRE ME STESSO !!!

    Group
    Founder
    Posts
    42,884
    Reputation
    +6,341
    Location
    Provengo da dove le persone si sanno fare i cazzi Propri!!!

    Status
    Offline
    Strage a Napoli, spara dal balcone col fucile a pompa: 4 morti fra cui la cognata e il fratello

    Pomeriggio di follia e terrore a Napoli, nel quartiere Secondigliano. Giulio Murolo, 48 anni, incensurato, infermiere nell'ospedale Cardarelli, ha aperto il fuoco in strada uccidendo 4 persone e ferendone 5, poi si è arreso ed è stato arrestato.

    Pomeriggio di follia e terrore a Napoli, nel quartiere Secondigliano. Giulio Murolo, 48 anni, incensurato, infermiere nell'ospedale Cardarelli, ha aperto il fuoco in strada uccidendo 4 persone e ferendone 5, poi si è arreso ed è stato arrestato.

    Le vittime sono il fratello, la cognata, il tenente della polizia municipale Francesco Bruner, suo vicino di casa, e un passante che si trovava a bordo di uno scooter e che transitava in quel momento davanti al palazzo. Murolo avrebbe reagito violentemente per un filo destinato al bucato. L'uomo ha fatto fuoco dalla propria abitazione di via Miano a Capodimonte 41, con un fucile a pompa.

    La testimonianza. «È stata una sequenza di colpi violentissima». Un testimone oculare, Luigi Mele, titolare di un negozio di ortopedia, racconta quanto accaduto. «Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente - spiega Mele - ho pensato che potesse essere una fiction, perchè ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l'uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all'impazzata. Ho abbassato la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona».

    Murolo lavorava nel reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Cardarelli di Napoli come infermiere. Lo riferisce il direttore sanitario del Cardarelli, Franco Paradiso: «Non lo conoscevo molto bene - spiega - ma non avevamo mai avuto segnalazioni di problemi relativi al suo operato all'interno dell'ospedale».

    «Sono disarmato, non sparate: mi arrendo». Queste le poche parole di Giulio Murolo, 48 anni, infermiere del Cardarelli, autore di una strage di Secondigliano, quando i poliziotti sono arrivati sul pianerottolo di casa.

    Video Strage di Secondigliano, l'arresto di Giulio Murolo


    Sparatoria-Secondigliano-Giulio Murolo
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    IO SONO E SARO' SEMPRE ME STESSO !!!

    Group
    Founder
    Posts
    42,884
    Reputation
    +6,341
    Location
    Provengo da dove le persone si sanno fare i cazzi Propri!!!

    Status
    Offline
    “Ora vi ammazzo tutti”: 4 morti, 5 feriti, due ore di terrore: follia a Secondigliano. Litiga con i familiari e fa una strage



    apertura_cronaca-479x227
    Pomeriggio di fuoco e follia nel quartiere Secondigliano nell’area Nord di Napoli. Guilio Murolo, 48enne, celibe, infermiere al reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Cardarelli con l’hobby della caccia, dopo aver perduto il controllo di sé, ha iniziato a sparare in casa e poi dal balcone ammazzando il fratello, la cognata e altre due persone (un vigile e un passante, probabilmente alla guida di uno scooter), ferendone 5, fra le quali due poliziotti, un carabiniere, un ragazzo che passava in scooter e un’altro vigili, fuori dal servizio, che era intervenuto in strada per deviare il traffico dopo i primi spari.

    I feriti, tutti in non gravi condizioni, sono ricoverati agli ospedali Cardarelli e san Giovanni Bosco a Napoli. Il folle abita in via Miano a Capodimonte al civico 41, all’altezza del quadrivio, alla periferia nord di Napoli. La tragedia, secondo le prime testimonianze, ha avuto inizio nel pomeriggio del 15 maggio quando, al culmine di una lite nata per futili motivi (divergenze per un filo destinato al bucato) con il fratello e la cognata, prima ha aperto la canna del gas minacciando di far esplodere l’appartamento, quindi ha afferrato il fucile a pompa calibro 12 che detiene in casa e lo ha puntato contro i due familiari uccidendoli. Poi si è affacciato sul pianerottolo dove ha freddato altre due persone: il capitano della Polizia municipale di Napoli, Francesco Bruner, libero da servizio, intervenuto per soccorrere un collega ferito, (Vincenzo Cinque), e un passante, Luigi Cantone, fioraio di 56 anni.

    Al colmo della follia, infatti l’uomo è uscito sul balcone di casa e ha cominciato a scaricare l’arma addosso ai passanti in strada con l’intenzione di uccidere. Solo nel tardo pomeriggio, dopo un paio d’ore di altissima tensione, con i tiratori scelti della polizia pronti a far fuoco contro il balcone, l’uomo si è arreso. All’uscita dal palazzo ha rischiato il linciaggio da parte della folla esasperata. Per rispettare il lutto cittadino, proclamato fino al giorno dei funerali, e lo choc dell’intera città il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso – congiuntamente con il sindaco Luigi de Magistris – di annullare la cerimonia d’inaugurazione della nuova stazione della metropolitana prevista per domani a piazza Municipio.

    LA TESTIMONIANZA – “Ho fatto una cazzata, non sparate: mi arrendo”. Sarebbero state queste le prime parole del killer ai poliziotti arrivati sul pianerottolo di casa. “E’ stata una sequenza di colpi violentissima” racconta invece un testimone oculare, Luigi Mele, titolare di un negozio di ortopedia. “Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente – spiega Mele – ho pensato che potesse essere una fiction, perché ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l’uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all’impazzata. Ho abbassato la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona”.

    “L’UOMO NON E’ MALATO” – Nella conferenza stampa delle 19.30, il questore di Napoli Guido Marino spiega come la delicata situazione si stata risolta da un operatore del 113 che ha tenuto il killer al telefono convincendolo a smettere di sparare e costituirsi”. Secondo Marino l’autore della strage non “ha nessuna patologia. Ha scatenato la sua ira per un motivo raccapricciante”.
     
    Top
    .
1 replies since 15/5/2015, 23:38   86 views
  Share  
.
Top
Top